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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Novembre 2009
 
   
  PER SALVARE PORTO MARGHERA DECIDERE E DARE TEMPI CERTI

 
   
  Venezia, 10 novembre 2009 - “La scelta sul futuro della chimica a Porto Marghera deve venire da un’indicazione strategica nazionale, presa di concerto tra il ministero delle Attività produttive e l’Eni. Qualunque sia, è importante che venga presa presto, e che dopo si agisca di conseguenza”. Lo ha detto l’assessore veneto alle Politiche dell’economia, Vendemiano Sartor, intervenendo all’incontro con la delegazione della X Commissione Attività produttive della Camera dei deputati. “A Porto Marghera - spiega l’assessore - possono esserci valide alternative alla chimica: nella cantieristica, nella logistica e in altre attività di innovazione e sviluppo. Ci sono importanti interessi imprenditoriali e sarebbe un suicidio non utilizzarli”. L’incontro a Ca’ Corner, sede della Provincia di Venezia, ha messo a confronto i deputati con gli amministratori locali delle zone interessate alla Chimica: oltre a Venezia anche Ferrara, Ravenna e Mantova. “Sul problema di Marghera – ha detto Vendemiano Sartor - è urgente fare una scelta: i problemi strutturali sommati a quelli congiunturali hanno aggravato la crisi. E’ necessario decidere una volta per tutte se il nostro Paese intende ospitare la chimica o meno, e dopo comportarsi di conseguenza. I tempi di questa decisione sono una variabile importantissima”. “L’area di Porto Marghera può essere strategica in vari settori, non solo per il Veneto ma per l’intero Paese. Il rischio è che mentre discutiamo sul futuro della chimica si perdano altre occasioni importanti. Le imprese che vogliono investire ci sono. Hanno bisogno di tempi certi, di un sistema che sia in grado di prendere decisioni veloci. Per questo è necessario sciogliere al più presto il ginepraio delle competenze ”. L’assessore alle Politiche dell’economia ha ricordato che anche la Regione del Veneto è impegnata su Porto Marghera attraverso il Parco scientifico e tecnologico Vega dove ci sono una serie di attività che sicuramente non riescono pareggiare numericamente la perdita di posti di lavoro della crisi della chimica, ma che costituiscono comunque una valida alternativa: “La creazione di nuovi posti di lavoro nelle piccole e medie imprese che si occupano di innovazione spesso passa sotto silenzio, ma è ugualmente importante”. .  
   
 

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