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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Ottobre 2006
 
   
  62° CONFERENZA DEL TRAFFICO E DELLA CIRCOLAZIONE GLI AUTOMOBILISTI PAGANO ALLO STATO 44 MILIARDI ANNUI “RIPENSIAMO L’USO DELL’AUTO PER UN NUOVO SISTEMA DI MOBILITÀ”

 
   
  Trento, 25 ottobre 2006 - “Mia Carissima Automobile: la mobilità nella morsa del caroauto” è il titolo della 62° Conferenza del Traffico e della Circolazione organizzata dall’Aci e dalla Provincia autonoma di Trento che si è aperta ieri a Riva del Garda. Alla cerimonia d’apertura hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore provinciale alla mobilità Silvano Grisenti, e il presidente dell’Aci, Franco Lucchesi. “Il tema proposto dall’Aci – ha esordito l’assessore Grisenti – è di estrema attualità e mi auguro che da Riva arrivino indicazioni preziosi per gli amministratori chiamati quotidianamente a gestire il complesso sistema della mobilità. Da tempo ci stiamo interrogando sui costi che un uso indiscriminato dell’automobile comporti per l’automobilista e, più in generale, per le famiglie. E’ tempo di considerare in maniera diversa i mezzi di trasporto, rivalutando il trasporto pubblico”. I lavori della prima giornata hanno visto la presentazione di “Mia carissima automobile”, il rapporto della Fondazione Filippo Caracciolo sulla spesa delle famiglie per l’automobile. Un dato su tutti: gli automobilisti italiani versano ogni anno allo Stato ben 44 miliardi di euro. Il 30 per cento della spesa sostenuta per mantenere un’automobile se ne va in imposte, tasse e contributi. La Conferenza proseguirà nei prossimi giorni, con dibatti e confronti sul tema della spesa delle famiglie per l’auto, con l’intervento di massimi esponenti della politica e dell’economia italiana per tirare le somme di quanto gli italiani sborsano ogni anno per le quattro ruote e delineare le strategie governative nazionali e locali sulla mobilità privata. Poche cose in Italia, godono di una popolarità superiore a quella dell’automobile, autentico feticcio, oggetto di culto, espressione simbolica della libertà individuale. Forse, proprio il suo essere qualcosa più che uno strumento volto a soddisfare la naturale esigenza di movimento degli uomini rende l’automobile e le tematiche ad essa legate un argomento complesso da affrontare in maniera scientificamente univoca, in tutte le diverse implicazioni di carattere tecnico, economico e sociale. L’automobile Club d’Italia ha deciso quest’anno di dedicare il tradizionale momento di riflessione organizzato con la Provincia autonoma di Trento, la Conferenza nazionale del Traffico e della Circolazione giunta alla sua 62esima edizione, proprio ad un dibattito aperto sull’automobile, sul ruolo che essa ricopre in una comunità che da essa trae quasi un quarto del reddito nazionale, ma nella quale domanda ed offerta di mobilità non riescono a trovare un efficace punto di equilibrio. Il dibattito prende spunto da uno studio dell’Aci che farà anche da titolo e da motivo conduttore della Conferenza: “Mia carissima automobile”, una dichiarazione di amore che il tempo non ha finora intaccato, ma anche la constatazione del peso economico che le famiglie devono sopportare per soddisfare il proprio diritto alla mobilità. In apertura di conferenza è intervenuto l’assessore provinciale alla mobilità Silvano Grisenti: “Esiste la consapevolezza dei costi che una cattiva mobilità impone alle famiglie. Dalla conferenza di Riva, ne sono certo, arriveranno indicazioni utili a sviluppare il confronto per ripensare il sistema della mobilità, offrendo così soluzioni alle esigenze dei cittadini e delle famiglie italiane. Un uso corretto dell’automobile, strumento utilizzato quotidianamente da milioni di persone, non può che offrire benefici concreti agli utenti e alle famiglie. La Provincia autonoma di Trento – ha concluso l’assessore Grisenti – ha proprio in queste ore definito il bilancio 2007 che riserva le stesse risorse a settori fondamentali quali la scuola, la sanità e, in generale alla famiglia. E’ compito nostro continuare su questa strada operando in modo da evitare alle famiglie ulteriori costi, ad incominciare da quelli determinati dall’automobile e dalla mobilità” La Conferenza si svilupperà nell’arco di tre giorni di lavori, dal pomeriggio di oggi 24 ottobre alla mattinata di giovedì 26 ottobre. I lavori si sono aperti con la presentazione del Rapporto “Mia carissima automobile”, redatto dalla Fondazione Caracciolo dell’Automobile Club d’Italia. Partendo dall’analisi dello sviluppo della motorizzazione in Italia in relazione ai rapidi mutamenti socioeconomici del Paese, lo studio giunge ad una valutazione dei costi che fanno capo a ciascun automobilista per l’uso del proprio mezzo, fino ad arrivare ad una complessiva considerazione degli oneri che le famiglie devono sopportare per soddisfare le proprie esigenze di mobilità. Ogni anno sono circa 44 miliardi di euro, (circa il 3% del Pil) il gettito assicurato dagli automobilisti allo stato italiano: imposte, tasse e contributi, rappresentando infatti oltre il 30% della spesa complessiva, cifra che è aumentata negli ultimi anni in misura più che proporzionale all’incremento delle autovetture in circolazione. L’analisi evidenzia come in Italia il settore trasporti abbia visto crescere la propria incidenza sui consumi totali: fin dagli anni Ottanta si è stabilizzato tra quelli più rilevanti, confermando nel 2004 di essere la voce di spesa più consistente (14,2%), dopo quelle per l’abitazione (25,5%) e per gli alimenti (19,0%). I trasporti sono così diventati una voce di spesa incomprimibile per le famiglie. Nel periodo 1985-2004, inoltre, in Italia la quota percentuale del reddito disponibile destinata alla copertura delle spese familiari è aumentata, pur presentando un rallentamento a partire dal 2000, ma parallelamente l’incidenza percentuale delle spese di trasporto sul reddito è cresciuta dall’8% all’11%. Più in particolare, considerando le variazioni a moneta costante, risulta che il ritmo di crescita delle spese per i trasporti (37%) è stato più sostenuto di quello delle spese complessive (34%) e del reddito disponibile delle famiglie (24%). In particolare, le famiglie più numerose, quelle residenti nelle periferie delle aree metropolitane e le famiglie residenti al Sud e nelle Isole sono i gruppi sociali che dichiarano di avere più difficoltà ad affrontare le spese di trasporto, con il conseguente rischio di essere progressivamente emarginati dalla vita economica e sociale. Da una simulazione relativa al periodo 1985-2005, che va ad integrazione dei dati Istat, il Rapporto evidenzia quanto segue in merito al peso assunto dall’automobile nell’ambito dei bilanci familiari: • rispetto a vent’anni fa, oggi acquistare un’automobile costa meno per le famiglie; • le spese di utilizzo al contrario sono aumentate, soprattutto negli ultimi 10 anni; • alcune voci di costo risultano essere “fuori controllo” (ad es. I premi assicurativi); • la pressione fiscale appare molto gravosa (stimata intorno al 30% della spesa complessiva). Lo studio farà da piattaforma per la discussione che si svilupperà nelle due sessioni del secondo giorno, che affronteranno il problema del caro auto sia dal punto di vista dello Stato, alle prese con i problemi di copertura di bilancio ed impegnato a dotare il Paese delle infrastrutture e dei servizi necessari ad assicurare l’efficienza del sistema dei trasporti, sia dal punto di vista delle famiglie, costrette a destinare quote crescenti del proprio reddito all’automobile e a tutto il sistema che intorno ad essa gravita. La Conferenza si concluderà giovedì con una tavola rotonda in cui, alla luce di quanto emerso nel dibattito, la politica si confronterà con le parti sociali sul futuro della mobilità nella prospettiva del contesto europeo. Nel pomeriggio di domani è atteso a Riva del Garda il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro che concluderà la seconda sessione dei lavori, dedicata ai costi in famiglia determinati dal caroauto. In mattinata, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, prenderà parte alla sessione “Mia carissima automobile: fare i conti con lo Stato”. .  
   
 

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