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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Ottobre 2006
 
   
  NELLA RELAZIONE ANNUALE SULL´ESERCIZIO FINANZIARIO 2005, LA CORTE DEI CONTI EUROPEA CONSTATA IL SIGNIFICATIVO PASSO AVANTI MA HA RILEVATO TUTTAVIA CARENZE NEI CONTROLLI INTERNI APPLICATI PER LA MAGGIOR PARTE DELLE SPESE DELL´UE

 
   
  Lussemburgo, 25 ottobre 2006 - Nella relazione annuale sull´esercizio finanziario 2005, la Corte dei conti europea constata il significativo passo avanti compiuto dalla Commissione con l´introduzione del nuovo sistema contabile. La Corte ha rilevato tuttavia carenze nei controlli interni applicati per la maggior parte delle spese dell´Ue, tanto negli Stati membri quanto presso la Commissione, nonché un alto tasso di errore nelle operazioni sottostanti L´introduzione della contabilità per competenza da parte della Commissione si è svolta in maniera adeguata. La Corte conclude che i conti consolidati del bilancio generale dell´Ue per il 2005 (totale dei pagamenti eseguiti: 104,8 miliardi di euro) presentano un´immagine fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della situazione finanziaria delle Comunità europee al 31 dicembre 2005 e dei risultati dell´esercizio, ma formula tale parere con riserva, soprattutto a causa di iscrizioni errate nei bilanci e di un´applicazione non coerente delle procedure di separazione degli esercizi. Per quanto riguarda la legittimità e la regolarità delle operazioni sottostanti, la Corte può esprimere un parere senza riserve solamente per le entrate, gli impegni, le spese amministrative e la strategia di preadesione dell´Ue, ad eccezione di Sapard. Relativamente al 2004, l´audit della Corte indica che il Sistema integrato di gestione e di controllo (Sigc), se correttamente applicato, costituisce uno strumento efficace per limitare le spese agricole irregolari. Per la maggior parte del bilancio dei pagamenti - agricoltura, azioni strutturali, politiche interne e azioni esterne - la Corte è nuovamente impossibilitata ad esprimere un parere senza riserve sulla legittimità e la regolarità delle operazioni a causa del permanere di elevati tassi di errore. Tale situazione è generata da carenze del controllo interno, in particolare negli Stati membri per le spese soggette alla gestione concorrente, ma anche per le spese gestite direttamente dalla Commissione, come nel caso delle politiche interne. La Corte ha riscontrato casi in cui le verifiche effettuate nell´ambito del controllo interno per numerosi settori di bilancio non sono condotte in modo completo o adeguato, sia negli Stati membri sia presso la Commissione. In occasione della riunione della Commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo, svoltasi ieri sera, il Presidente della Corte dei conti, Hubert Weber, ha affermato quanto segue: "In generale, rispetto all´anno scorso [per quanto riguarda la legittimità e la regolarità delle operazioni sottostanti], la situazione non è sostanzialmente mutata. " [. ] Ciò non significa tuttavia che tutti i pagamenti a carico del bilancio dell´Ue, o anche solo la maggior parte di essi, siano inficiati da errori, né può essere interpretato come un´indicazione di frode. Ciò significa invece che, a giudicare dai risultati del lavoro di audit approfondito svolto dalla Corte, la frequenza con cui si riscontrano errori aventi un impatto finanziario non consente a quest´ultima di concludere che tutto funziona bene. Alla base della maggior parte degli errori vi è il fatto che i beneficiari - agricoltori, autorità locali, responsabili di progetti - richiedono contributi superiori a quelli cui hanno diritto. Le spiegazioni variano dalla semplice negligenza od errore, alla scarsa conoscenza di norme complesse, sino ai presunti tentativi di frode a danno del bilancio comunitario. Incombe tuttavia alla Commissione amministrare il bilancio in maniera tale da ridurre il rischio d´irregolarità, mediante misure preventive e di controllo attuate in maniera adeguata. " Il piano d´azione per la realizzazione di un quadro di controllo interno integrato elaborato dalla Commissione nel 2006 dovrebbe, se attuato in modo appropriato, produrre benefici significativi per i prossimi anni. La Corte valuterà i risultati del piano d´azione non appena le apposite misure saranno state attuate e sarà possibile, pertanto, valutarne l´impatto. Dichiarazioni in eccesso e spese non ammissibili continuano a non essere individuate nella maggioranza dei settori di spesa dell´Ue La Corte conclude che, nel settore delle spese agricole (48,5 miliardi di euro), considerato nel suo insieme, permangono errori rilevanti - (ad esempio, presentazione di domande di aiuto eccessive o inadempienza dei propri obblighi da parte degli agricoltori). Nei nuovi Stati membri, il Sigc non è ancora pienamente operativo, col rischio che non vengano individuate le dichiarazioni in eccesso. Per il 44 % delle spese agricole non coperte dal Sigc - ossia nel settore dell´olio d´oliva, dello sviluppo rurale e delle restituzioni all´esportazione - il rischio di irregolarità rimane elevato e il livello dei controlli scarso. Per le azioni strutturali (32,8 miliardi di euro), il messaggio della Corte resta invariato rispetto agli anni precedenti: le carenze nei sistemi di controllo - come il carattere insufficiente dei controlli quotidiani della gestione da parte delle autorità degli Stati membri - conducono a pagamenti indebiti o a spese non ammissibili, dal momento che gli errori contenuti nelle domande dei beneficiari non vengono evitati o corretti. La Corte ha controllato la chiusura di programmi 1994-1999 effettuata dalla Commissione nel corso del 2005, riscontrando un livello significativo di errori nonostante i controlli di chiusura effettuati. La Commissione ha inoltre chiuso alcuni programmi senza una base solida, mentre in altri casi la chiusura è stata indebitamente ritardata. Le procedure applicate per notificare i recuperi e apportare correzioni finanziarie non funzionano correttamente. Il settore delle politiche interne (8,0 miliardi di euro) è direttamente gestito dalla Commissione. Nonostante il livello significativo di errori rilevato dalla Corte nei pagamenti ai beneficiari - dalla doppia imputazione delle spese alla sovradichiarazione dei costi medi, sino al mancato rispetto dei criteri di ammissibilità - il numero dei controlli ex post svolti dalla Commissione è quasi dimezzato rispetto al 2004. Le procedure di recupero in caso di violazioni sono sempre più lente ed i meccanismi sanzionatori restano ampiamente inadeguati. Riguardo alle azioni esterne (5,0 miliardi di euro), un altro settore di spesa gestito direttamente dalla Commissione, la Corte ha constatato che le spese effettuate a livello della Commissione e delle delegazioni sono, per la maggior parte, legittime e regolari. Tuttavia, a livello degli organismi incaricati dell´esecuzione dei progetti, è stato rilevato un livello significativo di errori, che comprendono spese non ammissibili e l´inosservanza delle procedure contrattuali prescritte. Tali organismi disponevano di sistemi carenti e non avevano adottato un approccio globale in materia di supervisione, controllo e audit. La Corte conclude che le spese a titolo della strategia di preadesione (3,0 miliardi di euro) sono legittime e regolari, ad eccezione di Sapard, nel cui ambito le operazioni controllate dalla Corte presentavano un livello di errori rilevante. La Commissione deve migliorare il monitoraggio dei sistemi nazionali. L´inadeguatezza dei controlli rischia di pregiudicare l´efficacia del funzionamento dell´Ue Il Presidente della Corte dei conti, Hubert Weber, ha concluso che: "La Corte ha ripetutamente sottolineato, nel corso degli anni, la necessità di migliorare i sistemi di controllo, esigenza che è stata spesso interpretata nel senso di un incremento numerico dei controlli. Un passo veramente decisivo sarebbe tuttavia quello di migliorare la qualità e l´affidabilità degli attuali sistemi, in modo che i controlli siano espletati con competenza e diligenza a tutti i livelli amministrativi. " [. ] "Noi tutti dovremmo aspirare a un´Unione europea che sia in grado di gestire il proprio bilancio in modo efficace basandosi su norme .  
   
 

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