|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 16 Novembre 2009 |
|
|
|
|
|
CONFERENZA SU UGO CARÀ E MARCELLO MASCHERINI AD ARSIA RELATRICE MARIANNA ACCERBONI
|
|
|
|
|
|
Trieste, 16 novembre 2090 – Ha luogo oggi alle ore 17. 30 nella sede della Comunità degli Italiani di Albona (Istria) in via Rakovac 4, una conferenza sul tema “Ugo Carà e Marcello Mascherini ad Arsia”, che sarà condotta dall’architetto Marianna Accerboni, critico di riferimento di Carà e curatrice dell’Archivio del maestro. L’iniziativa è organizzata dall’Università Popolare di Trieste e dall’Unione Italiana di Fiume per la Comunità degli Italiani di Albona intitolata a “Giuseppina Martinuzzi”. Nel corso dell’incontro Accerboni rievocherà la costruzione della cittadina mineraria di Arsia, avvenuta nel ’37 in soli due anni, dopo la bonifica della zona del lago d’Arsia, che fu detta poi “Felicia”, attuata nel ’34 dal Governo italiano dell’epoca. E commenterà l’inserimento delle opere scultoree di Marcello Mascherini e di Ugo Carà nel tessuto architettonico della città, realizzato secondo chiari schemi razionalisti di ascendenza rinascimentale, Ideata per ospitare le maestranze e i lavoratori della miniera di carbon fossile (oggi non più attiva) che si trova a 200 metri di distanza, Arsia era stata pensata per 4000 abitanti, con un centro caratterizzato dalla piazza, su cui si affacciano la chiesa e il comune. I lavori dei due artisti, allora giovanissime promesse della scultura triestina e italiana, furono collocati dall’architetto Gustavo Pulitzer Finali, progettista della città, nella piazza principale per simbolizzare la funzione cui la cittadina e i suoi abitanti erano deputati. Per Arsia Mascherini aveva creato “Il minatore”, distrutto alla fine della guerra e sostituito da un masso di carbone. Di tale scultura oggi è rimasta solo una gamba, conservata nel campanile della chiesa, anche se per la cittadina l’artista aveva creato pure due bassorilievi, intitolati “Il minatore” e “La vittoria”. Carà invece aveva realizzato per il centro minerario una maestosa e nel contempo delicata “Santa Barbara”, protettrice dei minatori, in pietra di Aurisina, alta 3 metri e tutt’ora inserita nella facciata della chiesa. Durante la conferenza il critico ripercorrerà, con l’ausilio di alcune proiezioni video, anche l’evoluzione del linguaggio artistico e i tratti della personalità dei due scultori, la cui fama ha varcato i confini nazionali: in particolare una splendida scultura di Mascherini, “Il fauno”, ebbe un’importante storia espositiva internazionale - da Venezia a New York e a Tokyo - per poi essere acquistato nel ’61 dal prestigioso museo europeo di scultura Middelheim di Anversa. Anche Carà ha esposto ripetutamente all’estero: tra le altre occasioni, nel 2003 alla Galerie Bortier del Comune di Bruxelles a cura di Marianna Accerboni e alla Estorick Collection di Londra, accanto ai più grandi designer italiani, con le sue opere appartenenti alla prestigiosa Mitchell Wolfson Collection di Miami Beach e di Genova. . |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|