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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Novembre 2009
 
   
  TRENTO: NUOVO CANONE PER LE ACQUE MINERALI DA IMBOTTIGLIAMENTO

 
   
  La Giunta provinciale, su proposta dell’assessore Alessandro Olivi, ha approvato il 13 novembre lo schema di regolamento che istituisce un nuovo canone per le acque minerali da imbottigliamento. Il regolamento costituisce l’applicazione dell’articolo 4 ter della legge provinciale 18 febbraio 1988, n. 6, “Interventi per il settore minerario nel Trentino”, introdotto dalla “legge finanziaria provinciale” del 2008. Si prevede che il canone sia composto, oltre che da una quota determinata in base alla superficie di concessione da versare alla Provincia, come avviene attualmente, anche da una quota dovuta in misura proporzionale alla quantità d’acqua imbottigliata, da corrispondere al Comune in cui ricade l’area di concessione. L’intervento è volto a una maggiore tutela della risorsa acqua e a promuoverne la valorizzazione e l’ uso razionale anche attraverso un canone commisurato alla quantità imbottigliata dal concessionario. Nella determinazione del canone si è tenuto conto degli importi applicati nelle Regioni dove è presente una analoga normativa e del “Documento di indirizzo delle Regioni italiane in materia di acque minerali naturali e di sorgente” approvato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni nel novembre 2006, che, nel tentativo di uniformare la materia a livello nazionale, ha elaborato dei criteri di riferimento da applicare da ciascuna regione secondo le proprie strategie; in particolare si prevede che, oltre al canone superficiario, vi sia anche un canone sull’effettiva utilizzazione dell’acqua. Nella determinazione degli importi la Giunta provinciale ha dovuto considerare soprattutto due elementi, in contrasto fra loro: l’acqua è una risorsa importante che va adeguatamente valorizzata, anche perchè l’acqua da imbottigliamento del Trentino sgorga ad alta quota, in ambienti particolarmente integri e tutelati; nell’attuale congiuntura economica, le imprese stanno vivendo momenti di difficoltà, con possibili ricadute negative sull’occupazione. Pertanto, nella prima fase di applicazione del nuovo canone, la Giunta provinciale ha ritenuto opportuno fissare dei parametri abbastanza prudenziali, con la possibilità di riconsiderarli nel momento in cui la situazione economica migliorerà. I parametri fissati sono i seguenti: la quota del canone proporzionale alla superficie, da versare alla Provincia, sarà pari al diritto proporzionale annuo relativo alle concessioni minerarie, corrispondente a euro 33,92 per ettaro; la quota dovuta in misura proporzionale alla quantità d’acqua imbottigliata, da versare ai Comuni, sarà di Euro 1,20 ogni 1000 litri di acqua imbottigliata, comprese le eventuali bibite confezionate con l’acqua. Tale importo è ridotto ad Euro 0. 90 in caso di imbottigliamento in vetro, al fine di premiare le procedure maggiormente rispettose dell’ambiente. Nel caso particolare in cui il Comune sia titolare della concessione mineraria e la stessa venga esercita da un’impresa privata sulla base di un contratto di appalto, il relativo corrispettivo economico sarà definito dal contratto medesimo. Inoltre i Comuni possono stabilire che eventuali importi derivanti da precedenti convenzioni stipulate con i concessionari siano ricompresi nell’ammontare del nuovo canone. . .  
   
 

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