PROTEZIONE CIVILE: A ROMA TAVOLO INTERREGIONALE DEGLI ASSESSORI DI PROTEZIONE CIVILE APPROVATI DUE DOCUMENTI PER LA CONFERENZA STATO-REGIONI
Roma, 16 novembre 2009 - Si è riunito il 13 novembre il tavolo degli assessori regionali di protezione civile coordinato dalla regione Friuli Venezia Giulia e sono stati approvati 2 documenti che saranno posti all’attenzione dei Presidenti di regione per essere iscritti ai lavori della conferenza Stato-regioni. Il primo punto riguarda il fondo regionale di protezione civile previsto dalla legge nazionale 388/2000. Il fondo è stato annullato per l’anno 2009. La regione Piemonte perde così circa 7milioni e 500mila euro di risorse che erano destinate a fronteggiare autonomamente le conseguenze di eventi calamitosi di rilievo regionale o locale (cosiddetti eventi di tipo “b”) oltre che a potenziare i sistemi regionali e locali di protezione civile. A favore del ripristino del fondo si era già espressa l’ottava commissione della Camera dei Deputati del febbraio scorso, un parere condiviso anche dal Governo nella persona del sottosegretario all’economia e alle finanze. Da allora però nulla è stato fatto : << Le Regioni – dice l’assessore Luigi Ricca – chiedono l’inserimento del fondo annullato, nella legge finanziaria 2010 e il rifinanziamento dello stesso con una proiezione triennale. Considerate le difficili condizioni finanziarie generali, le regioni con un atto di responsabilità si auto riducono al 75% l’importo dell’ultima annualità portandola a 100milioni di euro. E per il Piemonte significa poter contare su almeno 6milioni e 500mila euro. Chiediamo quindi al Governo, in particolare al ministro delle finanze Giulio Tremonti, di manifestare lo stesso senso di responsabilità evitando di penalizzare il sistema di protezione civile regionale ed il grande contributo che danno al sistema nazionale come è stato evidente nell’ultima emergenza in Abruzzo. Non ci servono tanto altri ordini del giorno di sostegno, anche se l’intervento trasversale dei parlamentari piemontesi è quanto mai auspicabile, ma un atto concreto del governo che traduca in realtà una esigenza da tutti condivisa >>. Il secondo documento approvato riguarda la necessità di individuare adeguate risorse per l’avvio in termini di urgenza di un programma di interventi per la riduzione del rischio delle popolazioni e degli insediamenti urbani come dimostrano i recenti casi a Messina ed Ischia. Vi sono situazioni di rischio incombente che devono trovare risposta con interventi di “somma urgenza” cantierabili in tempi brevi. Il fondo richiesto ammonta a 500milioni di euro da suddividere tra le regioni e a cui dovrà essere aggiunto un cofinanziamento pari almeno al 20% da parte delle regioni. << Al di là dei programmi di difesa del suolo – sottolinea Ricca - attivabili sul piano che il ministero dell’ambiente sta predisponendo e i cui tempi di realizzazione però sono molto lunghi, è necessario mettere in atto interventi da finanziare al di fuori del patto di stabilità per dare una risposta alla situazioni di rischio incombente che mettono a repentaglio l’incolumità delle persone >>. .