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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Ottobre 2006
 
   
  DONNE LAVORO E FAMIGLIA: UNA RISPOSTA DALLE AZIENDE “FAMILY FRIENDLY”

 
   
  Milano, 26 ottobre 2006 – Il valore riconosciuto alle donne nel mercato del lavoro e le azioni e gli interventi per favorire la conciliazione tra vita lavorativa e famigliare. Su questi temi si sono confrontati oggi aziende, istituzioni, ed enti durante il convegno “Il valore delle donne nel mercato del lavoro” organizzato da Actl, Unioncasa, Accentirosa e Gender con il patrocinio della Camera di Commercio di Milano, che si è svolto a Milano, presso Palazzo Turati. Il Convegno è stato realizzato nell’ambito del progetto Donne in Rete: opportunità ed interventi rivolti alle donne inerenti la formazione, il lavoro e i servizi alla donna offerti sul territorio di Milano e Provincia (Id. 291721). Diverse indagini sottolineano le notevoli difficoltà che le donne giovani o adulte con famiglia incontrano nella crescita professionale e nel conciliare sfera lavorativa e vita familiare. Il tasso di occupazione femminile in Italia, è del 45,2% (Ocse 2006), in particolare in Lombardia è pari al 55,1%, a Milano e Provincia è pari al 58,2% (Oml Provincia di Milano su dati Istat 2005). Secondo un’indagine Isfol Plus del 2005 tra uomini e donne permane una differenza retributiva, in media del 22% e la maternità è ancora la causa principale dell´abbandono del lavoro da parte delle donne. Il 13,5% delle lavoratrici, infatti, esce dal mercato del lavoro, momentaneamente o definitivamente, dopo la nascita di un figlio, proprio per occuparsene direttamente. (Isfol) La conciliazione tra impegni famigliari e professionali è ancora vissuta come un problema che riguarda esclusivamente le donne. Uomini e donne rimangono fortemente ancorati ai ruoli tradizionali. La cura della famiglia è infatti completamente a carico delle donne: nonostante la fruizione di congedi parentali da parte degli uomini sia in ascesa (nel 2004 il 24% degli uomini contro il 76% delle donne), come pure la richiesta di part time maschile, il tempo libero delle donne (2h34´ e, se occupate, 2h11´), a parità di condizione familiare ed età, è sempre inferiore a quello di cui dispongono gli uomini (3h15´) (Isfol). Solo l´11% dei padri si occupa in modo sostanziale dei propri figli in età prescolare e coloro i quali lo fanno appartengono a categorie professionali, quali impiegati e insegnanti, i cui orari e modalità di lavoro favoriscono la tanto auspicata ridefinizione dei compiti paterni (Isfol). A questo si aggiunge, come è risultato da un’indagine Irer – Gender del marzo 2005, una disinformazione sui servizi di supporto e assistenza per poter armonizzare impegni di lavoro e famiglia che porta ad un trend costante sul numero di lavoratrici che si licenziano dopo la maternità. In particolare, da un’indagine Isfol (“Maternità, lavoro e discriminazione” – 2005) le principali ragioni della difficoltà a conciliare lavoro e impegni famigliari risultano l’orario lungo (47,5%), orario scomodo 30%, carenze di servizi per l’infanzia (16,1%), distanza dal luogo di lavoro (12,1%),orari scolastici ridotti (7,3%), turni irregolari (5,8%) altro (0. 9%). Essere aziende “family friendly” ovvero attente ai bisogni delle risorse attraverso l’implementazione di azioni che supportino le donne e dunque la famiglia nella conciliazione tra impegni professionali e famigliari, rappresenta un modello che offre opportunità non solo alle famiglie ma anche al sistema delle imprese. Alcune case history, riportate nella sezione “Aziende family friendly” del portale www. Perledonne. It, dimostrano come l’investimento economico ed organizzativo da parte delle imprese di misure per la conciliazione genera anche significativi vantaggi e benefici: la soddisfazione nel vedere accolti e ascoltati i propri bisogni alimenta la motivazione e l’impegno dei dipendenti a collaborare nel perseguimento degli obiettivi aziendali. Un rilevante senso di appartenenza all’azienda e un clima aziendale sereno riducono il turn over in azienda e i conflitti interni. Inoltre, l’immagine di “azienda socialmente responsabile” rende la struttura maggiormente competitiva nel suo settore. Tuttavia, tali modelli di imprese “family friendly” sono ancora poco diffusi tra le aziende, e a ciò si aggiunge la carenza di informazione sulle agevolazioni a favore delle imprese che attuano interventi di conciliazione tra lavoro e famiglia: agevolazioni economiche previste dalla legge per chi attua politiche di responsabilità sociale (la legge 53/2000, per esempio, prevede 20 milioni di euro all’anno per progetti di flessibilità) con un elevato ritorno in termini di fidelizzazione delle risorse; agevolazioni a favore delle aziende per incentivare l’inserimento delle donne negli organici (legge 125/91); contributi per le aziende che promuovono azioni per favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia. Il progetto Donne in Rete è nato con l’obiettivo di favorire la comunicazione e la collaborazione tra strutture pubbliche e private e aiutare la circolazione di informazioni su opportunità ed interventi che possano supportare le donne ad inserirsi o reinserirsi nel mercato del lavoro e a conciliare vita professionale e familiare. Realizzato in Ats da Actl - Associazione Cultura e Tempo Libero, Unioncasa, Gender e Accentirosa e co-finanziato dalla Regione Lombardia, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Fondo Sociale Europeo, il progetto ha promosso azioni di sensibilizzazione e attivazioni di scambi tra servizi pubblici e privati in tema di pari opportunità e politiche di conciliazione. “Con il progetto Donne in Rete abbiamo voluto contribuire a diffondere una cultura attenta alle esigenze delle donne con famiglia che lavorano sia attraverso servizi di supporto (on line sul portale www. Perledonne. It sono riportati gli indirizzi e la descrizione dei servizi offerti da oltre 2800 strutture) sia dando visibilità e contribuendo a diffondere la “cultura delle aziende family friendly””, ha dichiarato Marina Verderajme, Presidente di Actl. Nell’ambito del progetto Donne in Rete, della durata complessiva di 12 mesi, è stato realizzato il portale www. Perledonne. It attraverso il quale sono stati offerti alle donne servii gratuiti inerenti la formazione e il lavoro e informazioni su soggetti che si occupano di supporto alla persona e alla famiglia. Alle aziende e agli enti il portale ha offerto l’opportunità di presentare le proprie iniziative rivolte alle donne e accedere a servizi gratuiti di consulenza organizzativa e coaching. .  
   
 

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