Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Novembre 2009
 
   
  AL TEATRO DELL’ELFO LA NOTTE DELL’ANGELO DI FURIO BORDON

 
   
  Milano, 23 novembre 2009 - La notte dell’Angelo è l’ultima creazione di Furio Bordon. Il testo, insieme a Le ultime lune del ’92, portato al successo dall’ultima prova d’attore di Marcello Mastroianni, compone un dittico che segna un momento fondamentale nella carriera dell’autore triestino. In entrambi i lavori Bordon si concentra sulla tematica delle “età indifese”, l’incontro-scontro di vecchiaia e infanzia, dove l’individuo è più debole, esposto a prevaricazioni e umiliazioni, in cui la fortuna di essere nati diventa troppo spesso fatica di vivere e dolore. Ne siamo continuamente testimoni, nel mondo fagocitante, dai tempi innaturali, dalla forte superficialità in cui ci troviamo a vivere. Ne La notte dell’Angelo, in particolare si affronta con sensibilità il tema dell’abuso sui minori che spesso si consuma all’interno delle mura domestiche e si perpetua di generazione in generazione: «sempre la stessa storia! Adulti frustrati che si vendicano sui bambini, che li contagiano con i propri fantasmi». Dal punto di vista stilistico, Bordon giunge in questo testo alla definitiva identificazione del palcoscenico come luogo della libertà assoluta, dove tutto diventa possibile, anche che i vivi parlino con i morti, chi in vita ha subito un torto ne abbia il riscatto, chi ha sempre taciuto possa finalmente aprirsi: «nessun vincolo naturalistico, spazio-temporale, ma solo la verità dell’immaginazione». Tre i protagonisti in scena diretti dall’autore stesso: Anna, donna «sola, colta, abbastanza ricca e un po’ disordinata», psicologa con un passato teatrale, interpretata da Daniela Giovanetti, e due personaggi già morti, il Padre di lei, vecchio affascinante attore teatrale, cui darà corpo l’eccezionale classe e profondità drammatica di Massimo De Francovich e il Ragazzo, che vedremo sdoppiato a 18 anni e a 9, accompagnato in scena dalla sua marionetta feticcio. Le rivelazioni del giovane riguardo alla sua infanzia “abusata” condurranno padre e figlia a un dolente, intenso e definitivo confronto. «Avevo bisogno di un “doppio infantile” del ragazzo – scrive Furio Bordon nelle sue note di regia – ma non potevo certo servirmi di un bambino. Non era ipotizzabile far vivere ogni sera a un bambino la crudezza di questa storia, costringerlo ad ascoltare delle frasi tanto violente. Così ho pensato alla marionetta, una marionetta che lo stesso ragazzo si fosse costruito in vita. Ora, dopo la sua morte, la marionetta vive di vita propria: è lui bambino. La soluzione mi ha subito affascinato, e non tanto per le sue ovvie implicazioni psicanalitiche, quanto per la convinzione che la qualità astratta, candida, leggera della marionetta, potesse provocare una reazione di contrasto con la durezza della vicenda, togliendo enfasi al dolore e dandogli il suono inaspettato, limpido e straziante, di una piccola musica infantile». Con questo spettacolo il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia prosegue nel suo impegno verso una drammaturgia contemporanea fortemente ispirata all’attualità. Il testo ha già ottenuto notevole successo in Belgio e con questo allestimento viene portato in scena per la prima volta in Italia, presentato in prima nazionale a Roma il 3 novembre. Www. Elfo. Org .  
   
 

<<BACK