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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Novembre 2009
 
   
  RAZIONALIZZARE IL SISTEMA RURALE DEL FVG

 
   
  - L´intera comunità regionale, le istituzioni, gli enti di formazione e ricerca, il mondo dell´istruzione debbono prendere coscienza dell´importanza dell´agricoltura e in particolare della necessità di costruire tra gli operatori agricoli figure sempre più professionalmente qualificate. Questo, affinché il settore primario del Friuli Venezia Giulia si possa far trovare preparato all´uscita dall´attuale periodo di crisi, cioè sia capace di affrontare i nuovi scenari economici e le sfide della globalizzazione. Questo il messaggio che l´assessore regionale alle Politiche Agricole, Naturali e Forestali, Claudio Violino, ha voluto trasmettere ai tecnici e agli operatori e imprenditori agricoli intervenuti ieri alla presentazione, a Villa Chiozza di Scodovacca di Cervignano, della pubblicazione "Il sistema rurale del Fvg, rapporto 2009". Il documento è stato realizzato per la Regione dall´Ersa sulla base di una collaborazione avviata con l´Università di Udine, la sede regionale dell´Inea (Istituto Nazionale di Economia Agraria), il servizio Statistica regionale della direzione centrale Programmazione Risorse Economiche e Finanziarie e la direzione centrale delle Risorse Agricole, Naturali e Forestali. L´indagine presentata, come ha spiegato il segretario generale dell´Ersa, Mirko Enzo Bellini, prospetta i primi risultati di una nuova metodologia di valutazione del mondo rurale e dell´intera filiera agricola, con lo scopo di favorire la definizione della futura politica agraria e nasce da un progetto avviato da alcuni anni dall´Ente. Dopo una serie di interventi di carattere tecnico, sviluppatisi sui temi dello scenario economico regionale, della situazione economico-patrimoniale delle aziende agricole e dei principali risultati delle attività produttive del settore, dell´applicazione delle politiche agricole nel Fvg, degli indicatori socio economici e ambientali, e della ´direttiva nitrati´, Violino ha posto l´accento innanzitutto su quelle che saranno considerate le priorità da affrontare da parte della politica agraria. Ha infatti ricordato che nel Friuli Venezia Giulia vi sono attualmente circa 1. 200 aziende zootecniche, il 25 per cento delle quali si trova sul territorio montano. Si tratta di realtà che, secondo l´assessore, rappresentano lo zoccolo duro del mondo rurale regionale, ovvero della nostra civiltà contadina, in quanto operatori e addetti vi sono impiegati a tempo pieno, svolgendo anche compiti di presidio del territorio. Senza il quale, probabilmente diverse delle piccole località di campagna e di montagna in questi anni si sarebbero completamente spopolate. Occorre però che l´intera agricoltura regionale, nel suo insieme, sappia fare sistema per razionalizzare i costi, esaltare le potenzialità, essere concorrenziale anche rispetto alle realtà esterne ed estere, con le quali è difficile competere per motivi dimensionali. Quale esempio, Violino ha citato gli essicatoi cooperativi, che nel Friuli Venezia Giulia sono ben 22 e debbono trovare forme di coordinamento e di razionalizzazione, perché, anche qualora considerati nel loro insieme, le loro lavorazioni non superano quelle di una cooperativa di medie dimensioni di realtà extraregionali. Lo stesso ragionamento deve essere fatto rispetto alle cantine sociali. Ma anche il settore dei servizi per l´agricoltura si deve adeguare e deve saper centralizzare l´offerta nei confronti delle aziende. Pure la promozione deve trovare una sintesi di coordinamento, in particolare quella dei consorzi Doc nella viticoltura. Parallelamente anche l´apparato regionale, ovvero la direzione centrale, dovrà applicare i principi di flessibilità e semplificazione per consentire un rapido ed efficace utilizzo degli aiuti. Il personale di tale direzione per l´assessore Violino non è in esubero e sta operando con efficacia. Occorre infatti considerare che in tale struttura sono già state accorpate tre direzioni regionali preesistenti, dimezzandone il personale. Violino ha anche detto che l´aumento dei controlli di certificazione dei prodotti e sulla sicurezza ambientale non può che recare un ispessimento della burocrazia, così come le verifiche legate al corretto impiego dei fondi erogati tramite il Piano di sviluppo rurale e dall´Agea. Occorre invece provvedere a valorizzare le potenzialità dell´agricoltura del Friuli Venezia Giulia, che si è dimostrata capace di realizzare prodotti di assoluta qualità. Ecco allora che un ruolo importante in tal senso debbono rivestire i consumatori, i quali sono i veri selezionatori delle produzione immesse sul mercato. Sta a essi privilegiare, nei loro acquisti e sulla loro tavola, i prodotti realizzati sul nostro territorio, che rispondono a requisiti di genuinità, ottemperano ai controlli e sono l´espressione della prosecuzione della nostra civiltà contadina. .  
   
 

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