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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Novembre 2009
 
   
  OPPORTUNITA’ DAL NORD AFRICA PER L’EXPORT ITALIANO I RISULTATI DEL MONITORAGGIO DI EGITTO, TUNISIA, LIBIA, ALGERIA, MAROCCO TRAMITE L’OSSERVATORIO PERMANTENTE DEI PAESI DELLA COSTA SUD DEL MEDITERRANO DELL’ISTITUTO DI ECONOMIA INTERNAZIONALE DI GENOVA

 
   
  Genova, 25 novembre 2009 - Nell’ambito del Convegno “Prospettive di Internazionalizzazione 2010”, svoltosi il 23 novembre al Palazzo della Borsa Valori di Genova, sono stati presentati dal professor Amedeo Amato, direttore dell’ Istituto di Economia Internazionale , i risultati del primo anno di operatività dell’ Osservatorio Permantente dei Paesi della Costa Sud del Mediterrano, che monitora le previsioni di importazioni e gli indicatori di rischio Paese (rischio politico, indicatori di stabilità macroeconomica e finanziaria, indicatori di business environment) di 5 Paesi, Egitto, Tunisia, Libia, Algeria, Marocco, dalle economie “in crescita” , vicini territorialmente all’Italia e alla Liguria. Si tratta di Paesi a tassi di crescita molto elevati la cui dinamica è stata pressoché immune dagli effetti della crisi globale, e per i quali le analisi svolte dall’Osservatorio conducono a previsioni molto positive anche per il prossimo biennio. Se compariamo in primis i tassi di crescita media del Pil di quest’area con quella della Unione Europea si ha infatti
Media dei 5 Paesi Media Unione Europea
2008 +4,5% -1%
2009 (S) +3,5% -5%
2010 (P) +4,5% +1,5%
2011 (P) +4,5% +1,5%
S stima P previsioni dell’Osservatorio Per alcuni Paesi è quindi possibile che, a meno di problematiche di natura politica, si assista nel medio periodo ad un vero e proprio decollo economico. La vicinanza geografica dell’Italia induce a sensibilizzare le nostre imprese sulle tendenze in atto in considerazione dei vantaggi strategici che possono derivare da una presenza tempestiva sia in termini di rapporti commerciali sia in termini di investimenti diretti. Rispetto a Cina ed India, questi Paesi evidenziano tassi di crescita molto più bassi, però si tratta di mercati più decifrabili , oltre che più accessibili, e presentano sì varie tipologie di rischio, ma più facilmente controllabili. La loro crescita è assecondata da abbondanza di forza lavoro a buon livello di istruzione, ed è vincolata da inadeguatezza quantitativa degli impianti di produzione e delle infrastrutture pubbliche (autostrade, ferrovie, porti, tecnologie per la logistica). Le analisi svolte segnalano che le esigenze di importazione di questi Paesi riguardano soprattutto beni strumentali, produzioni intermedie e componentistica, tutte tipologie nelle quali la presenza delle imprese italiane è significativa. Un altro settore del quale i reports dell’Osservatorio segnalano la potenzialità è quello delle costruzioni, soprattutto di opere pubbliche. In merito ai singoli Paesi, la situazione si presenta attualmente come segue: Egitto È il Paese per cui si prevede la più alta domanda di importazioni, sia in termini assoluti, sia come tassi medi di crescita nel biennio 2010/2011 (+8,7%). · Principali tipologie di importazioni: macchinari, beni intermedi · Prevista una revisione normativa in tema di partnership tra settore pubblico ed aziende private, anche straniere: nella costruzione di infrastrutture, le piccole imprese avranno notevoli possibilità, a condizione che si presentino in forme consortili. · Sistema bancario : grado di rischio nella media dell’area. · Tasso di cambio : fluttuante, ma non si prevedono grossi scostamenti nel cambio Sterlina egiziana / Dollaro Usa. · Rapporto Debito Pubblico/pil previsto per il 2010: 80%, il più alto dell’area, ma non comporta particolari rischi (previsioni 2010: Usa 91%, Italia 116%). Libia · Importazioni in forte crescita: tasso medio 2010/2011: +7,8%. · Principali tipologie di importazioni: macchinari e attrezzature per l’edilizia, mezzi di trasporto · Infrastrutture: elevate possibilità di ottenimento di commesse per le medio-grandi imprese italiane. · Tasso di cambio: nel 2010 è possibile un lieve apprezzamento nei confronti del dollaro. · Rapporto Debito Pubblico/pil: 5,9%, tra i più bassi al mondo. · Rapporto riserve valutarie/importazioni annue: 358% . Ciò significa che potrebbe mantenere l’attuale livello di importazioni per oltre 3 anni anche nell’ ipotesi estrema di azzeramento delle esportazioni. · Gli ultimi due parametri fanno escludere rischi di instabilità finanziaria Tunisia · Importazioni in crescita non elevata: la crescita del Pil ha risentito della crisi della domanda mondiale, data l’elevata apertura dell’economia tunisina. · Principali tipologie di importazioni: apparecchiature elettroniche e per le telecomunicazioni · Indicatori di business environment in forte miglioramento: una recente riforma del codice delle società commerciali ha fatto balzare in alto l’indice di trasparenza e di tutela degli azionisti di minoranza e degli azionisti esteri. · Tasso di cambio: è in progetto la piena convertibilità del Dinaro tunisino. Algeria · Importazioni : in crescita del 6,7% all’anno nel biennio 2010/2011. · Principali tipologie di importazioni: macchinari e apparecchiature strumentali · Rapporto riserve valutarie/importazioni annue: quasi il 400%, il che consentirebbe al Paese di continuare ad importare per quasi 4 anni anche nell’ipotesi estrema di azzeramento delle esportazioni. · Indicatori di business: deteriorata la posizione nella graduatoria “Starting a new Business”; ridotte però le aliquote fiscali sui redditi delle società in molti settori. · Rapporto Debito Pubblico/pil: estremamente basso (10,7%). Marocco · Pil e importazioni nel biennio 2010/2011: previsti in crescita di oltre il 4% all’anno · Forte crescita nelle importazioni di apparecchiature per le telecomunicazioni, in relazione al piano di sviluppo del settore. · Investimenti Esteri: attitudine molto favorevole nei confronti degli investimenti esteri, specie nel settore turistico, che può lenire il problema dell’elevata disoccupazione. · Politica del tasso di cambio: poco fluttuante rispetto all’Euro a causa di una politica monetaria anti-inflazionistica. Qui a seguire una tabella di comparazione dei principali indicatori, per Paese esaminato, e confronto con gli stessi indicatori perItalia e Ue27.
Osservatorio permanente sui Paesi della Costa Sud del Mediterraneo
Istituto di Economia Internazionale di Genova
Aggiornamento: novembre 2009
Egitto Tunisia Libia Algeria Marocco Italia media U. E. 27
Crescita Pil 09/08 4,70% 0,90% 4,00% 3,40% 4,00% -5,00% -5,00%
Tasso medio annuo di crescita del biennio 2010/2011
Pil 5,30% 2,10% 4,70% 4,40% 4,10% 0,80% 0,90%
investimenti fissi 9,50% 1,90% 7,00% 7,60% 4,60% 0,70% 0,90%
importazioni 8,70% 2,20% 7,80% 6,70% 4,50% 1,30% 1,40%
agricoltura 3,40% 1,30% 2,10% 2,30% 1,00% 0,40% 0,60%
industria 5,00% 2,00% 5,70% 4,90% 4,10% 0,60% 0,70%
servizi 6,50% 2,30% 4,10% 3,90% 4,80% 1,30% 1,30%
Principali tipologie di importazioni Macchinari Apparecchiature elettroniche per le telecomunicazioni Macchinari e attrezzature per l´edilizia Macchinari e apparecchiature strumentali Apparecchiature per telecomunicazioni
Beni Intermedi Mezzi di trasporto
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