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Notiziario Marketpress di
Giovedì 26 Ottobre 2006 |
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DEBORA SINIBALDI: LA DICOTOMIA FEMMINILE “FATA-STREGA” IN UNA COLLEZIONE DI JEANS
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Quello di Debora Sinibaldi non è il "solito denim", è anima celebrata con tessuti, stampe, tonalità che respirano insieme a chi le indossa. Una creatura a tratti sognante, eterea, dai connotati bamboleggianti, capace però di virare verso il lato oscuro di se stessa: la strega nascosta dietro laccature e colori spenti, soffusi. Mai dark. Semplicemente ragazzina dissacrante e un po´ arrabbiata, con il desiderio di sovvertire le regole istituite. Il mondo fatato parte da colori densi e chiari, verdi acqua, gialli, menta come la parte soprastante degli abiti sovrapposti, scuri sotto, quasi a rivelare la doppia anima sotto la coltre rassicurante della solarità. Il jersey si stempera in smerli traforati, le stampe evocano un mondo onirico e sognante grazie a immagini floreali ingrandite, a tratti sgranate. Anche i giubbini prediligono lo jacquard e il damasco alla pelle. Grandi infiorescenze sbocciano di prepotenza sulla georgette, perline argentee si rincorrono sulle maglie tricottate, ma con filati iperleggeri. Sul fronte “strega” il mood cambia. Il jersey abbandona vagheggiamenti bucolici per lasciarsi coprire da laccature e spalmature. Dove prima arrivavano spruzzi d´argento si impone l´oro, profondo, bizantino, sui neri, sui blu frammisti ai bianchi. Le stampe, spesso gommate e laccate, interpretano un lucido artificiale, quasi tecnologico. Imperativa, la pelle, bandita nel mondo fatato e protagonista in quello noir ma con connotati diversi da quelli della "bella e perfida": superfici morbide in capretto lavate e stropicciate costruiscono giubbini neri con interni beige, tagliati a vivo. Da strega "vissuta" e poco incline alla cattiveria. Must formale: leggings o pantaloni aderenti sotto gli abitini a tunica dalla foggia ad A, per non tradire lo spirito sartoriale del Sinibaldi-pensiero. Irriverente: il frac di jeans con le code. Che sia da fata o da strega, lo determinano gli accessori. . |
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