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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Novembre 2009
 
   
  INFLUENZA IN VENETO: SANDRI SCRIVE A BRUNETTA, “SITUAZIONE ECCEZIONALE, SOSPENDERE TRATTENUTE SU PRIMI GIORNI MALATTIA A DIPENDENTI PUBBLICI”

 
   
   Venezia, 25 novembre 2009 “Nel corso della pandemia influenzale che sta mettendo a letto un gran numero di persone, e alla luce di una situazione obiettivamente eccezionale, sarebbe equo ed opportuno sospendere o prevedere delle deroghe alla normativa “antifannulloni” che comporta delle decurtazioni di stipendio per i dipendenti pubblici nei primi giorni di malattia”. Ne è convinto l’Assessore alla Sanità della Regione del Veneto Sandro Sandri, che ha preso carta e penna e scritto una lettera al Ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta per chiedergli “di voler valutare la possibilità di prevedere delle deroghe, o la temporanea sospensione della normativa ‘antifannulloni’ secondo modalità e tempi che, qualora Ella fosse disponibile, potrebbero essere velocemente individuate, anche con l’eventuale supporto delle Regioni, se ciò fosse ritenuto utile”. Sandri scrive tra l’altro a Brunetta che “l’andamento epidemiologico e sintomatologico indica in 7/10 giorni, senza complicazioni, il periodo di terapia a domicilio necessaria per superare la patologia. In questo quadro – prosegue la lettera – mi sono giunte numerose segnalazioni, che ritengo pertinenti, di dipendenti pubblici che, colpiti dal virus e costretti a letto da una sintomatologia obiettivamente rilevante, si trovano a dover subire anche le decurtazioni stipendiali previste dalla normativa. Peraltro sono le stesse raccomandazioni emanate dal Ministero del Welfare ad indicare l’assoluta necessità di tenere lontano dai luoghi di lavoro le persone che presentino i classici sintomi influenzali, per evitare che essere stesse divengano veicolo di contagio”. “Se da un lato è sacrosanto combattere l’assenteismo – dice Sandri commentando la sua iniziativa – credo sia anche necessario applicare criteri di equità che non espongano i lavoratori pubblici a trattamenti discriminanti rispetto agli altri, cosa che rischia di accadere nel caso della pandemia influenzale”. .  
   
 

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