Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Novembre 2009
 
   
  MILANO FASHION GLOBAL SUMMIT INTERVENTI CONCLUSIVI JEAN PAUL GAULTIER, DIEGO DELLA VALLE, PAOLA DURANTE

 
   
  Di seguito una sintesi di alcuni fra gli interventi più significativi della seconda parte del Milano Fashion Global Summit, organizzato da Class Editori in collaborazione con The Wall Street Journal, la Camera Nazionale della Moda Italiana e Merrill Lynch. Il tema di questa edizione: Chi sopravviverà? Dieci idee per superare la crisi. Jean Paul Gaultier, Direttore Creativo di Hermès, in video collegamento da Parigi, ha affermato: <<Quello che stiamo attraversando è un momento difficile ed è necessario che tutti riflettano su quale sia oggi la strada da intraprendere per continuare e, soprattutto, per poter cambiare. Credo sia fondamentale un ritorno alle proprie origini, senza avere la pretesa di saper fare tutto. Non esiste una verità valida per tutti: ognuno ha la propria verità da raccontare. Nel fare questo, però, è indispensabile adattare al contesto di oggi le nostre creazioni. Occorre produrre privilegiando la semplicità e rispettando la disciplina. In questa fase i Paesi che sono più in difficoltà sono la Spagna, l’Inghilterra, il Giappone e la Germania. L’industria italiana della moda, invece, sta affrontando questo momento facendo leva sulla flessibilità e sulla creatività che l’ha sempre contraddistinta. Per superare la crisi dobbiamo essere consapevoli che i consumatori oggi non sono più disposti a pagare una fortuna per acquistare capi lussuosi. Gli stilisti, inoltre, devono pensare a produrre più per il proprio pubblico, piuttosto che sottostare alle dinamiche commerciali e pubblicitarie>> Diego Della Valle, Presidente e Amministratore Delegato di Tod’s <<Gli imprenditori in questo momento devono focalizzarsi su quello che sanno fare meglio. Dopo dieci anni di crescita, favorita da mercati forti e da una politica aggressiva basata sull’affermazione del marchio, le imprese di fronte alla crisi attuale devono rendersi conto che per tornare a essere virtuose devono puntare sulla qualità, facendo molta attenzione a difendere la reputazione del proprio marchio. Guadagnare di più fatturando di meno è possibile. Il rapporto con i consumatori faticosamente costruito negli ultimi decenni è stato messo a dura prova dalla frenesia delle aziende a voler vendere a tutti i costi, puntando sulla crescita del proprio fatturato. I nostri auspici e obiettivi sono più ambiziosi, basati sugli investimenti che abbiamo fatto e sui trend registrati in questi mesi. Se la stagione natalizia sarà sufficientemente positiva, Tod’s archivierà l’esercizio in corso con risultati sopra le attese del mercato. Per i prossimi tre anni, invece, l’Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani stima per le calzature italiane un incremento medio del 4,5%, con picchi per alcune categorie di prodotto come il lusso (sopra i 250 euro), visto in crescita del 6-8%. Per quel che riguarda la crisi è opportuno non dimenticare che l’Italia è la nazione dove sono realizzati i più bei prodotti del mondo e non bisogna lasciarsi impressionare dai prezzi più bassi. Il consumatore tornerà a ricomprare le belle cose pagandole il giusto>>. Paola Durante, Direttore Divisione Investment Banking di Bank of America Merrill Lynch presentando le stime degli analisti sulle società quotate del comparto del lusso internazionale ha dichiarato: <<Nei primi nove mesi di quest’anno il comparto del lusso ha segnato un -5% del fatturato e un -5% dell´Ebitda. Il settore retail è continuato a crescere. A primeggiare sono stati gli accessori di fascia alta, che hanno registrato un aumento del fatturato del 6 e del 5%, rispettivamente nel 2008 e nel 2009. Sempre nello stesso periodo, l´abbigliamento di alta gamma ha segnato una crescita del fatturato pari al 7 e al 9%. Quanto agli orologi e gioielli, l´impatto del magazzino ha determinato un calo del 3% nel 2008 e del 6% atteso nel 2009. Il trend “di de-stocking” sembra comunque aver raggiunto il minimo e ad ottobre la sensazione e´ che siano tornati gli acquisti. Nel 2010 per il settore dei beni di lusso si attende un aumento del fatturato del 5%. L’ebitda è prevista in crescita del 17%, con un margine che dovrebbe passare dal 20 al 21%. Secondo la nostra indagine l’utile netto salirà invece del 13%. In Borsa i titoli del comparto al momento scontano un multiplo di 11 volte l´Ev/ebitda 2009, attestandosi quasi sui livelli del 2007. Il mercato probabilmente si aspetta qualche sorpresa positiva nel 2010. In sostanza siamo tornati alla media storica degli ultimi 10 anni e i prezzi di Borsa saliranno da questi livelli solo se gli utili societari saranno un pò sopra le attese. Quanto alle aree geografiche, l´Asia secondo le stime degli analisti nel 2009 crescerà del 7%. In generale la Cina e i Paesi Emergenti si confermano il traino della crescita, però a mio giudizio le aziende del lusso non possono prescindere dal consumatore maturo, dunque europeo e giapponese>>. .  
   
 

<<BACK