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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Novembre 2009
 
   
  CULTURA: GIUNTA REGIONALE BASILICATA APPROVA DISEGNO DI LEGGE

 
   
  Potenza, 26 novembre 2009 - Un disegno legislativo e programmatico organico ed unitario di tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio “materiale” ed “immateriale” a valenza cultura della Basilicata è stato approvato dalla Giunta Regionale, su proposta dell’assessore alla Formazione-lavoro-cultura Antonio Autilio, ed è stato trasmesso al Consiglio Regionale. “Il ddl “Norme in materia di beni, attività culturali e spettacolo della Regione Basilicata” – spiega l’assessore Autilio – è determinato da una serie di elementi tra i quali l’evoluzione del quadro normativo nazionale e il progressivo cambiamento degli orientamenti in materia di Beni, Attività Culturali e Spettacolo, la modifica della Costituzione in senso federalista con la conseguente approvazione del Nuovo Codice dei Beni Culturali, in modo da pervenire alla definizione di un adeguato quadro normativo al fine di promuovere e valorizzare i caratteri di unicità e specificità che connotano la Basilicata, con l’obiettivo di stimolare la competizione ed il protagonismo dei territori in un’ottica di rete”. Tra le novità principali contenute nel ddl e alla base della regolamentazione del settore cultura l’esigenza di concentrare energie, mezzi e risorse su beni ed attività culturali che abbiano i caratteri della qualità, rilevanza e stabilità. “Nell’azione regionale di promozione e di sostegno – precisa l’assessore – intendiamo privilegiare interventi di tutela, valorizzazione e fruizione che siano “strutturanti” e non effimeri. Di qui la previsione, da un lato, di specifiche disposizioni sugli standard minimi di qualità e quantità per il patrimonio materiale e dall’altro di appositi registri regionali per gli operatori dell’offerta culturale. Il disegno di legge regionale inoltre punta a canalizzare tutte le risorse finanziarie a destinazione culturale, a qualsiasi titolo, rivenienti nel bilancio regionale in un unico ed unitario sistema di gestione ed impiego non solo per evitare dispersioni e frammentazioni ma soprattutto assicurare loro reale ed effettivo aggancio alla programmazione di settore nel suo complesso”. Gli ambiti di intervento individuati si riferiscono al sistema museale, al sistema bibliotecario, alle attività culturali, alla catalogazione e restauro e allo spettacolo. “L’impostazione unitaria ed organica data al ddl – sottolinea Autilio – implica uno specifico modello di governance delle relative politiche pubbliche regionali in termini sia di messa a sistema degli operatori pubblici e privati che di strumenti e procedure programmatiche da attivare. Il modello di governance proposto si ispira alla leale collaborazione e cooperazione tra enti ed istituzioni; alla sussidiarietà non solo di tipo “verticale” tra Regione, Province, Comunità Locali e Comuni ma anche di natura “orizzontale”, valorizzando l’apporto dei privati; alla programmazione pluriennale delle politiche regionali articolata per i diversi ambiti tematici di intervento; alla previsione di strumenti finanziari di intervento appropriati alle diverse tipologie di politiche pubbliche regionali”. Con il ddl sono inoltre previsti la costituzione di un Osservatorio della Cultura e dello Spettacolo, l’adozione di Piani integrati regionali della cultura a proiezione triennale, la definizione di accordi di programmazione e cooperazione oltre che di progetti integrati intersettoriali e territoriali, l’istituzione nel bilancio regionale di un’apposita unità previsionale di base per il Piano Integrato Regionale della Cultura cui si lega la previsione di un Fondo Unico Regionale per lo Spettacolo. Nel sottolineare l’ampia concertazione che ha accompagnato la fase di predisposizione del ddl, con il protagonismo di tutti i soggetti istituzionali, associativi, del mondo della cultura, Autilio evidenzia che “laddove una comunità riesce a percepire che il proprio patrimonio culturale può essere fonte di valore e offre ai suoi membri continue opportunità di condivisione e partecipazione si innalza la qualità della vita e della stessa dimensione comunitaria che porta in sé il gusto del vivere e del convivere”. . .  
   
 

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