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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Novembre 2009
 
   
  GRANDI PRODOTTI PER CHEF ESIGENTI: PARTE UN ‘CIRCUITO BREVE’ CON LA RISTORAZIONE A FORLIMPOPOLI UN SEMINARIO SULL’APPROVVIGIONAMENTO DIRETTO DI MATERIE PRIME BIOLOGICHE FORNITE DELLE IMPRESE AGRICOLE AD UN CIRCUITO DI RISTORANTI DI ALTA QUALITÀ E’ DIFFICILE CONIUGARE L’OFFERTA DI PRODOTTI AGRICOLI – PROPOSTI DIRETTAMENTE DAI COLTIVATORI - CON LE ESIGENZE DI UNA RISTORAZIONE ATTENTA ALLE PECULIARITÀ DEL TERRITORIO.

 
   
  Non tanto per la mancanza della quantità delle referenze e l’eccellenza delle stesse, ma per una questione logistica. Sì, perché ottimizzare le consegne da parte degli imprenditori agricoli e assicurare un buon rapporto prezzo - qualità ai ristoratori diventa un esercizio difficile. Ma non impossibile. Su questo tema si è svolto nei giorni scorsi a Forlimpopoli una iniziativa di comarketing con ristoratori del circuito “Tipico a Tavola” aderenti a Confesercenti e agricoltori biologici di Cia Emilia Romagna . Nel tempio della gastronomia romagnola, a Casa Artusi, agricoltori e ‘maestri’ di arte culinaria hanno - nell’ambito di un seminario di approfondimento tenuto dallo chef ‘stellato Michelin’, Vincenzo Cammerucci, del ristorante Lido Lido di Cesenatico e rivolto ai ristoratori del “Tipico a tavola, Emilia Romagna, tradizioni e sapori mediterranei”- hanno discusso sul tema dell’approvvigionamento dei prodotti, aspetto molto sentito da chi elabora la materia prima in cucina. L’iniziativa rientra inoltre nel progetto ‘Studio di fattibilità di un modello di vendita dei prodotti biologici in un circuito breve’ ed è stata una valida opportunità per far dialogare e interagire agricoltori e chef. “L’esigenza reciproca - ha osservato Mauro Vicini della Cia Emilia Romagna - è quella di sviluppare un progetto per una clientela attenta ai sapori, ma soprattutto alla trasparenza dei prodotti, alla loro provenienza e alle ricette proposte”. Palamita, sardoncini, calamari, broccoletti, patata bolognese, cachi e castagne sono alcuni dei prodotti oggetto della lezione dimostrativa di Cammerucci che ha consigliato come utilizzare questi prodotti del territorio emiliano romagnolo all’interno della proposta gastronomica dei ristoranti del “Tipico a Tavola”. La lezione è poi stata seguita da un confronto fra i ristoratori e alcune imprese agricole del territorio per verificare la possibilità di progetti di comarketing. Il progetto è quindi frutto dell’accordo in partnership tra Cia, Confesercenti e Imc-istituto mediterraneo di certificazione, e si tratta di un circuito corto e virtuoso che mette in linea agricoltori, ristoranti e qualificati certificatori. L’agricoltore coltiva in qualità, il ristoratore-cuoco acquista e trasforma alla regola d’arte e tutti i processi vengono minuziosamente analizzati, per portare in tavola una pietanza che ha una carta d’identità certa: il massimo della garanzia insomma, per chi produce e soprattutto per chi consuma. .  
   
 

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