Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Ottobre 2006
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE DI RIORIENTARE IL FEMIP TENENDO MAGGIORMENTE CONTO DELLE ESIGENZE DELLE PMI E DEI PAESI MEDITERRANEI VICINI

 
   
  Bruxelles, 26 ottobre 2006 - Il Fondo per gli investimenti e il partenariato euro-mediterranei (Femip) ha dato un apporto significativo agli investimenti e alla crescita economica nella regione del Mediterraneo meridionale, ma può contribuire maggiormente allo sviluppo del settore privato ed in particolar modo delle piccole e medie imprese (Pmi). Nella sua valutazione dell´attività di questo Fondo, creato quattro anni fa e diretto dalla Banca europea per gli investimenti, la Commissione europea giunge alla conclusione che il Fondo debba venire maggiormente incontro alle esigenze delle Pmi e che i paesi partner debbano partecipare maggiormente alla sua gestione. La comunicazione della Commissione sul Femip verrà discussa nella riunione dei ministri delle finanze dell´Unione europea di novembre. Il Femip è stato creato nell´ottobre del 2002 in seno alla Bei, a seguito del Consiglio europeo di Barcellona, per stimolare la crescita economica e lo sviluppo del settore privato nella regione del Mediterraneo. I paesi interessati sono Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Striscia di Gaza/cisgiordania, Israele, Libano, Siria e Giordania[1]. La Bei è il principale fornitore di prestiti alla regione e le sue attività nel Mediterraneo sono cresciute considerevolmente dalla creazione del Femip. Dall´inizio della sua attività fino alla fine del 2005, il Fondo ha concesso prestiti pari a 7,2 miliardi di euro, per un volume totale di progetti di oltre 25 miliardi di euro. Circa il 60% dei prestiti finanziano progetti di infrastrutture, ad esempio il sistema di transito ferroviario leggero di Tunisi, il raccordo anulare di Amman o il parco eolico di Tangeri. I prestiti alle imprese private e alle Pmi, soprattutto tramite intermediari locali, sono triplicati negli ultimi tre anni. Inoltre, il capitale di rischio finanziato con le risorse del bilancio della Ue ha consentito la partecipazione a fondi di private equity, istituti di microfinanziamento e sistemi di garanzia dei prestiti alle Pmi. Nel 2003 è stata creata una dotazione speciale del Femip per i prestiti con un profilo di rischio più elevato. Tuttavia, le sue potenzialità per quanto riguarda lo sviluppo del settore privato non sono ancora state sfruttate appieno. A seguito di discussioni con i paesi partner mediterranei durante la riunione ministeriale svoltasi in giugno a Tunisi e la consultazione delle parti interessate al Femip, la Commissione è giunta alla conclusione che il Fondo può fare di più per stimolare lo sviluppo del settore privato ed in particolare delle Pmi, che rappresentano oltre il 95% di tutte le imprese e il 50-70% dell´occupazione in molti paesi mediterranei. Per rendere possibile un aumento sensibile delle operazioni con le imprese private, i governi del Mediterraneo devono fornire un quadro adeguato e la Bei deve diversificare la propria gamma di strumenti. Tra le opzioni riguardanti il futuro del Femip nel contesto della politica europea di vicinato, quella proposta dalla Commissione e dalla Bei prevede il rafforzamento del Femip per (i) soddisfare meglio le esigenze del settore privato e in particolar modo delle Pmi adeguando la gamma di strumenti del Femip, (ii) aumentare l´impegno dei paesi interessati istituendo un comitato consultivo permanente composto da rappresentanti dei paesi partner del Mediterraneo e degli Stati membri della Ue, in cui si discutano le priorità operative e i risultati, e (iii) identificare e soddisfare meglio le esigenze dei paesi mediterranei rafforzando la presenza del Femip a livello locale. La Commissione ritiene che l’opzione più efficace, sotto il profilo sia dei costi che dei tempi, sia quella di procedere ad ulteriori adeguamenti del Femip nell’ambito dell’attuale quadro istituzionale (ossia mantenendo il Femip come fondo all’interno della Bei), apportando consistenti miglioramenti agli strumenti finanziari, all’interazione locale e all’orientamento strategico. .  
   
 

<<BACK