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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Ottobre 2006
 
   
  DIBATTITO SULLE CONCLUSIONI DEL VERTICE DI LAHTI LA POLITICA ENERGETICA, LA PROMOZIONE DELL´INNOVAZIONE, L´IMMIGRAZIONE E, SOPRATTUTTO, LE RELAZIONI CON LA RUSSIA, SONO STATI I PRINCIPALI TEMI AFFRONTATI DALLA PRESIDENZA EUROPEA , DALLA COMMISSIONE E DAI DEPUTAT

 
   
   Bruxelles, 26 ottobre 2006 - Dichiarazione del Consiglio Matti Vanhanen, nell´illustrare i principali esiti del Vertice informale, ha anzitutto voluto sottolineare come le riunioni siano state «produttive». Ha poi insistito sul fatto che i Capi di Stato e di governo europei hanno «stretto i ranghi» e parlato all´unisono in merito alle relazioni con la Russia, dando avvio a quella che ha battezzato "la disciplina di Lahti". La discussione con Putin, ha aggiunto, è stata «aperta e franca» sull´energia, sui diritti umani e sulla libertà di espressione. Ha poi aggiunto che occorre approfondire la cooperazione con la Russia sulla base dei principi della Carta dell´Energia e del G8 che, ha precisato, dovranno essere incorporati nel futuro accordo. Sempre in tema di energia, il Primo Ministro ha sottolineato l´importanza di stringere relazioni più strette con i paesi produttori e di transito nonché la necessità per l´Ue di assumere il ruolo di leader in materia di energie sostenibili, tenendo anche presente il legame fondamentale con la questione climatica. Occorre poi assicurare gli approvvigionamenti e, in tale ambito, contare sulla cooperazione con gli istituti finanziari internazionali, come la Bei, che dovrebbero dare il proprio contributo alla realizzazione delle infrastrutture. Va anche realizzata una rete che promuova la collaborazione e la solidarietà tra gli Stati membri in materia energetica. In merito all´innovazione, il Premier finlandese ha sottolineato la necessità di una strategia chiara in materia di brevetti ed ha insistito sul fatto che la proposta che la Commissione presenterà al Vertice di Primavera dovrà occuparsi soprattutto della qualità del sistema, migliorando i procedimenti per risolvere i contenziosi, prevedendo un regime linguistico semplificato e promuovendo la collaborazione pubblico-privato. Occorre poi che l´Ue investa nelle iniziative congiunte a favore dell´innovazione tecnologica, come il programma Artemis, ed ha definito «preziosa» l´iniziativa di fondare l´Istituto europeo di tecnologia. Ha quindi sottolineato l´importanza di una politica di normalizzazione che consenta all´Europa di essere leader mondiale, come nel caso dei telefono Gsm. Più in generale, occorre creare un quadro favorevole all´innovazione in modo da promuovere crescita economica e competitività. Il Primo Ministro ha poi evidenziato la necessità di una più stretta collaborazione tra gli Stati membri sul tema dell´immigrazione, ma anche con i paesi d´origine e di transito, al fine di promuovere l´integrazione dei migranti. Ha poi sottolineato il sostegno del Vertice all´agenzia Frontex. I leader europei, ha poi aggiunto, hanno anche deciso si mantenere la pressione sul governo sudanese affinché si ponga fine ai combattimenti e si permetta all´Onu di operare sul territorio. Ritornando all´incontro con Vladimir Putin, il Premier ha definito «utili» le discussioni sullo sviluppo di un partenariato strategico con la Russia, sottolineando che si tratta di un processo in costante evoluzione. Ha quindi ricordato di aver anche affrontato il caso dell´assassinio della giornalista Anna Politkovskaya, esprimendo la preoccupazione dei cittadini europei per la situazione della libertà di espressione in Russia. Ha anche reso partecipe il leader russo delle preoccupazioni in merito alla questione cecena e alle tensioni con la Georgia. Il Primo Ministro ha quindi ribadito che l´Ue deve esprimersi con una sola voce se vuole difendere i propri interessi. In conclusione, ha sottolineato la necessità di dare concretezza alle intenzioni espresse a Lahti, informando i deputati che per molte delle questioni trattate saranno definiti molto presto degli orientamenti politici. Dichiarazione della Commissione Per José Manuel Barroso il vertice di Lahti è parte di un grande processo che ha portato alla definizione di un´agenda ambiziosa sulla sicurezza, l´energia e la ricerca che deve essere ora attuata concretamente. In merito all´innovazione, il Presidente della Commissione ha sottolineato la necessità di maggiori incentivi e di minori ostacoli. Occorre quindi fare passi concreti per dimostrare che l´Ue può avere un ruolo di leader. Ha poi annunciato iniziative entro l´anno sui brevetti e le proprietà intellettuali e ha dato il proprio sostegno all´Istituto europeo di tecnologia che potrà rappresentare un centro di eccellenza per l´innovazione dell´Unione. A quest´ultimo proposito, ha precisato che inizieranno presto i negoziati concreti che riguarderanno anche la sua dotazione finanziaria. Sul tema energetico ha ricordato che sono stati identificate tre azioni concrete: la collaborazione con i paesi vicini, come Russia, Ucraina e Algeria; la definizione di una rete di collegamenti volti ad affrontare gli choc negli approvvigionamenti; la posizione comune sulle relazioni con la Russia, basate sui principi del G8 e della Carta dell´Energia (tra cui trasparenza, Stato di diritto, reciprocità e non discriminazione). In proposito, ha sottolineato il grande senso di solidarietà in seno all´Ue dimostrato dal fatto che tutti gli Stati membri hanno sottoscritto le dichiarazioni della Presidenza e della Commissione. Il messaggio, ha spiegato, è che si tratta di una questione europea da risolvere a livello Ue e, al riguardo, ha annunciato la presentazione di un pacchetto energetico nel prossimo mese di gennaio. Dopo aver ricordato che con Putin sono stati affrontati anche i temi dei diritti umani e dell´assassinio della giornalista russa, il Presidente ha sottolineato che pure il problema dell´immigrazione richiede una soluzione europea. In proposito ha definito «assurdo» che in uno spazio di libertà e sicurezza come quello europeo siano ancora vigenti 25 politiche dell´immigrazione. Inoltre, ha affermato che occorre adattare il processo decisionale, sulla base degli attuali trattati, per superare il sistema dell´unanimità. Ha infine concluso sostenendo che il Vertice rappresenta una pietra miliare dell´integrazione europea e che occorre ora dare una risposta alle aspettative dei cittadini. Interventi in nome dei gruppi Per Ville Itälä (Ppe/de, Fi) i risultati del Vertice «sono positivi», nonostante vi fosse il rischio di un fallimento a causa della presenza di Putin. Invece, ha notato, grazie alla capacità di esprimersi con una sola voce nei confronti della Russia, si è giunti a una tappa importante che dimostra ai cittadini che l´Ue può funzionare. In merito ai diritti umani in Russia e all´omicidio di Anna Politkovskaya, ha affermato che non bisogna «sacrificare i diritti dell´uomo sull´altare della politica energetica» e occorre quindi approfondire la collaborazione con questo Paese. Martin Schulz (Pse, De) si è compiaciuto dell´intervento del Presidente Borrell sulla Russia al Vertice di Lahti. In proposito, pur sostenendo di respingere le dichiarazioni offensive di Putin, ha sottolineato che l´Europa accetta le critiche poiché, a differenza della Russia, è una società aperta che riconosce la libertà di espressione. Il leader socialdemocratico, dopo aver sottolineato le violazioni dei diritti umani in Cecenia, ha affermato che l´omicidio di Anna Politkovskaya dimostra che vi sono problemi nel Paese. Più in generale, il deputato ha sostenuto ironicamente che se tutte le intenzioni espresse al Vertice divenissero realtà, l´Ue sarebbe l´Eldorado della tecnologia e dell´innovazione. Ha quindi rivolto un appello affinché alle parole seguano i fatti. Per non dipendere dalla Russia in campo energetico, ha aggiunto, occorre affrontare il problema degli sprechi e dell´efficienza energetici, promuovere le fonti rinnovabili e la generazione combinata. Ciò, ha spiegato, implica progresso tecnologico che, a sua volta, richiede investimenti nella conoscenza, anche per evitare la fuga di cervelli. In proposito, si è lamentato del fatto che questo discorso si ripete da anni, senza che a ciò seguano iniziative concrete. Graham Watson (Alde/adle, Uk) ha sottolineato che, ancora una volta, non vi sono state conclusioni del Vertice, e che è necessario invece tenere quattro riunioni formali all´anno dei Capi di Stato e di governo, come previsto dal Trattato. Il «menù» politico di Lahti, ha quindi affermato si componeva di temi strategici che necessitano di una seria riflessione, ma anche di decisioni strategiche che mettono in evidenza la necessità di una politica coerente. Il leader liberaldemocratico si è poi chiesto a cosa servono le idee innovative provenienti dalle università europee se l´Ue non è in grado di accordarsi su un regime di brevetti, cosa si auspica dalla strategia sui cambiamenti climatici se non si cambia radicalmente il modello energico. Ma anche cosa si auspica da una politica comune dell´immigrazione se si divide lo sviluppo dalla politica commerciale. Ha quindi sottolineato che occorre «più Europa». Infine, ha voluto ringraziare il Presidente Borrell, il Premier finlandese e gli altri primi ministri per aver sollevato il caso dell´omicidio di Anna Politkovskaya. In proposito ha sostenuto che è stato un errore invitare la Russia a diventare membro del Consiglio d´Europa e del G8, prima che lo Stato di diritto fosse saldamente ancorato nella sua cultura. Ha quindi concluso che l´Ue non dovrebbe siglare un accordo di partenariato e cooperazione con la Russia, fintantoché la libertà, la trasparenza e lo Stato di diritto non siano garantiti, assieme alla certezza per gli investitori. Per Monica Frassoni (Verdi/ale, It), il Consiglio di Lahti ha dimostrato «con lampante chiarezza» che l´azione sulla scena internazionale e le scelte di politica interna «sono sempre più strettamente legate». Ha quindi affermato che il sostegno alla Russia democratica e a coloro i quali, come Anna Politkovskaya, si battevano e si battono «contro la deriva autoritaria del sistema di potere di Putin», è «perfettamente coerente con il tentativo di assicurare l´approvvigionamento energetico del nostro continente, il rispetto del protocollo di Kyoto, nonché lo sviluppo dell´efficienza energetica e delle energie rinnovabili». Stendere un velo di silenzio sui massacri in Cecenia, sulla chiusura di più di novanta organizzazioni non governative, sui processi arbitrari, sugli assassinii mirati e sulla crescente corruzione per ottenere il gas, ha spiegato, «non è una strategia vincente». E, a tale riguardo, ha voluto congratularsi con il Presidente Borrell, pur dichiarando il disaccordo del suo gruppo «per il chiaro sostegno» da lui conferito, assieme al governo finlandese, «al rilancio dell´energia nucleare». Citando il caso iraniano, ha quindi insistito sul fatto che «esiste un legame evidente fra la proliferazione degli armamenti nucleari e il sedicente uso pacifico dell´energia nucleare». A suo parere, pertanto, non deve esserci «uno scambio fra diritti ed energia». La leader dei Verdi ha poi sostenuto che gli eventi in Ucraina e quelli più recenti in Georgia «dimostrano che l´appeasement non aumenta l´affidabilità di Putin, ma solo la sua determinazione ad agire nell´esclusivo interesse del suo gruppo di potere». Su tale questione, ha aggiunto, si è già perso molto tempo prezioso, per cui non si deve mancare l´importante occasione presentata dall´accordo di partenariato che scadrà a fine anno. Ha quindi sostenuto che il suo gruppo sarà completamente contrario «a qualsiasi tentativo di togliere le condizionalità e, in particolare, il richiamo alla clausola dei diritti umani da questo accordo». La deputata ha proseguito sostenendo che è necessario elaborare una strategia che punti a ridurre l´insostenibilità dei consumi e la «terribile inefficienza» nei trasporti, nell´edilizia e nei sistemi elettrici, e che punti decisamente anche sull´eccellenza delle nostre imprese per lo sviluppo dell´energia rinnovabile. Questa, ha spiegato, «è la strada migliore per ridurre la nostra dipendenza e per sostenere la pace, il disarmo e la democrazia». In merito al tema dell´immigrazione, la deputata ha affermato che il blocco sta nel Consiglio e fra gli Stati membri, perché fino adesso «non sono stati capaci di affrontare il tema della regolazione dell´immigrazione legale» né di negoziare e di finanziare a livello europeo accordi di cooperazione seri «che possano davvero aiutare i paesi in via di sviluppo a non essere obbligati a inviare le loro forze migliori nei nostri paesi». Non è stato nemmeno possibile garantire che le politiche dell´Unione europea, soprattutto in materia di pesca e di agricoltura, «non abbiano un effetto devastante», «che non fa altro che spingere ancora più gente su quelle barche lungo le coste dei loro e dei nostri paesi». Esko Olavi Seppänen (Gue/ngl, Fi) ha sottolineato che anche se il Vertice doveva affrontare il tema della competitività, non vi sarà traccia di tale questione a causa della presenza di Putin a Lahti. A suo parere, inoltre, non è possibile trovare un accordo con la Russia - cosi come con gli Usa - sui temi energetici e dei diritti umani. Rilevando poi come il Presidente russo auspichi un partenariato strategico, si è chiesto se l´apertura dei mercati energetici sarà reciproca. Il deputato ha poi sottolineato che tale apertura porterebbe a prezzi più elevati in Finlandia, visto che sinora gode di tariffe di favore per il gas russo. Brian Crowley (Uen, Ie) ha affermato che la maggioranza del Parlamento è d´accordo e sostiene l´Istituto europeo di tecnologia ed ha chiesto che si intraprendano azioni concrete per permettergli di funzionare. In secondo luogo, ha sottolineato l´importanza di disporre di un sistema di brevetti che protegga le idee provenienti da strategie e politiche innovative. Altrimenti, ha spiegato, tutte le risorse e i ricercatori, emigrerebbero negli Usa, in Giappone o altrove, poiché è là che le loro idee possono essere protette e che vi sono i maggiori investimenti. Per concludere si è congratulato per essere riusciti a parlare con una sola voce alla Russia. Godfrey Bloom (Ind/dem, Uk), sottolineando l´importanza dell´energia, ha affermato che è difficile accettare che la politica energetica «sia decisa da stranieri» ed ha definito «ridicolo» che l´energia britannica «sia controllata da un accordo con un gangster come Putin». Inoltre, ha sostenuto che l´energia rinnovabile non è percorribile in quanto non si dispone ancora delle tecnologie necessarie. Interventi dei deputati italiani Mario Borghezio (Ni, It) ha esordito affermando di aver sentito «molte parole sostenute da pathos» in difesa dei diritti umani, «provenienti anche dai banchi di quei partiti che per decenni hanno taciuto quando nell´Est vi erano le rivolte dei popoli a Berlino, a Budapest» e altrove. All´epoca, ha proseguito, «l´Europa taceva e questi partiti tacevano, mentre adesso sono tutti sostenitori dei diritti umani e mettono la Russia di Putin sul banco degli imputati». Dicendosi «perfettamente convinto» che i diritti umani «non si devono barattare con gli interessi economici», ha aggiunto che è altrettanto vero che l´attenzione e la ferma difesa dei valori su cui si basa l´Europa - calpestati in Russia - «non ci devono chiudere gli occhi di fronte a una necessità». E´ evidente, ha spiegato, che «tanto la Russia ha bisogno di noi per la collaborazione energetica, quanto noi abbiamo bisogno di un accordo di partnership economica con la Russia». Il deputato, peraltro, ha auspicato «di sentire lo stesso pathos quando si parla dei diritti umani calpestati in Turchia, un paese che qualcuno entusiasticamente vorrebbe accogliere, magari subito, nell´Unione europea». Rilevando poi che Putin stesso ha dichiarato di non respingere i principi della Carta, chiedendo che venga stilato un altro documento che li riprenda e in parte li modifichi, il deputato ha sottolineato che ciò rappresenta «un´apertura molto chiara». Ragioni geoeconomiche e geostrategiche, ha aggiunto, pongono la questione dell´accordo con la Russia in piena evidenza. Tale accordo «riguarda il futuro economico del nostro paese» e si rende quindi necessario un senso di realismo, «senza abbandonare naturalmente la difesa dei diritti umani che rappresentano comunque uno strumento di pressione anche in questo senso». E ciò anche perché la politica di Putin «volge in maniera preoccupante per l´Europa a un nazionalismo economico, a chiudersi alla collaborazione e a tagliare i contratti con le imprese occidentali». Per Nicola Zingaretti (Pse, It), quando si parla con la Cina di questioni di commercio, con gli Stati Uniti di agricoltura o con la Russia di energia, oppure quando si interviene in teatri di crisi come il Libano o in generale del Medio Oriente, il tema è ormai da tempo sempre lo stesso: «nessun paese europeo, da solo, ha la possibilità di farcela, di resistere o di portare a compimento obiettivi e ambizioni». Pertanto, ha aggiunto, anche per quanto riguarda l´energia e i rapporti con la Russia, «e con una leadership sempre più inquietante», il tema è sempre lo stesso: «l´Europa deve essere unita e parlare con una sola voce». Se il vertice di Lahti «ha prodotto un risultato virtuale», ha proseguito, ora rimane molto da fare. A tal fine, «occorrono una Commissione autorevole e coraggiosa, che sappia piegare egoismi nazionali e parlare a nome di tutti, un Parlamento che sappia essere l´interprete più autorevole degli interessi comunitari, nonché un Consiglio e governi che comprendano quanto l´interdipendenza tra i paesi sia la chiave per contare di più». Per il deputato, vi sono segnali ed esempi a tale riguardo e, tra tutti, ha citato la scelta del governo italiano di dichiarare che il suo seggio all´Onu era al servizio dell´Europa. Si tratta, ha concluso, «di un atto concreto che costituisce un esempio di contributo da parte di un membro del Consiglio». .  
   
 

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