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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Ottobre 2006
 
   
  GENERALI PRESENTA IL BILANCIO DI SOSTENIBILITA’ 2005 DEL GRUPPO COSTITUZIONE DELL’ECO-COMMITTEE INTRODUZIONE DEL CODICE ETICO DEI FORNITORI OLTRE 11 MILIARDI DI EURO DI VALORE AGGIUNTO DISTRIBUITO TRA GLI STAKEHOLDER

 
   
  Trieste, 26 ottobre 2006 - Generali ha pubblicato il secondo bilancio di sostenibilità, presentato ieri da Giovanni Perissinotto, Amministratore Delegato del Gruppo Generali, agli studenti dell’Università di Trieste. “Per Generali la sostenibilità non è una moda, ma un valore che ha contraddistinto la Compagnia lungo la sua storia” ha commentato Giovanni Perissinotto. “Il Bilancio di sostenibilità per noi rappresenta uno strumento di dialogo, per far conoscere ciò che facciamo e misurarci con nuovi obiettivi in campo socio-ambientale. E’ anche un’agenda di impegni, perché indichiamo puntualmente gli obiettivi specifici che ci proponiamo di raggiungere nell’anno successivo per ciascuna categoria di stakeholder”. Nel Bilancio di sostenibilità 2005 è rappresentato il 78,7% del personale complessivo del Gruppo Generali e il 90,8% dei premi lordi complessivi. In questa seconda edizione, l’area compresa nel bilancio di sostenibilità è stata infatti ampliata a Austria, Israele e Svizzera che si aggiungono a Italia, Germania, Francia e Spagna, già presenti nel 2004. Per il 2005, il valore aggiunto globale (Vag)1 del Gruppo Generali distribuito agli stakeholder supera gli 11 miliardi di euro, in crescita del 2,7% rispetto al 2004 ed è andato per il 15,4% all’impresa, 6,2% agli azionisti, 24,8% ai dipendenti; 36,4% agli agenti e promotori, 10,2% allo stato, 6,9% ai finanziatori e lo 0,2% alla comunità. Fra le altre novità rispetto al bilancio precedente, nel 2005 è stato creato il Codice Etico dei Fornitori, che sulla base dei principi contenuti nel Codice Etico di Generali, definisce le politiche di scelta dei fornitori. Questo Codice è già stato adottato da tutte le società italiane del Gruppo ed è prevista la sua estensione anche alle controllate estere. Inoltre è stato costituito l’Eco-committee, organo decisionale cui fanno capo le politiche in materia ambientale per l’intero gruppo. Nel comitato, che riporta al direttore generale della capogruppo, sono rappresentate tutte le strutture aziendali maggiormente coinvolte su tali tematiche. Sono stati inoltre individuati dei referenti in ciascuno dei principali paesi in cui il Gruppo Generali è presente, che dovranno farsi carico dell’attuazione delle decisioni assunte dall’Eco-committee nei rispettivi territori. L’eco-committee si occupa sia degli impatti ambientali diretti sia di quelli indiretti. Generali ritiene che nell’attività assicurativa i primi siano piuttosto limitati mentre quelli indiretti vengono ad 1 Il Vag è una grandezza che deriva dalla riclassificazione del bilancio consolidato ed esprime la ricchezza che le attività svolte dal Gruppo nel corso dell’esercizio hanno generato a favore delle diverse classi di stakeholder assumere una notevole importanza in relazione al ruolo di investitore istituzionale che il Gruppo ricopre. Generali ha infine deciso di adottare, per gli investimenti finanziari del Gruppo, le linee guida etiche del Fondo Pensioni Governativo Norvegese alla luce di una sostanziale corrispondenza di obiettivi. In particolare, il Fondo Pensioni Governativo Norvegese promuove uno sviluppo etico attraverso: l’esercizio dei diritti di proprietà basati su un Global Compact e sulle linee guida per la corporate governance e per le imprese multinazionali dell’Oecd; l’esclusione dagli investimenti possibili delle società che producono armi il cui uso normale violi diritti umanitari fondamentali o che presentano un rischio inaccettabile di contribuire a gravi violazioni dei diritti umani e danni all’ambiente “Aderendo a tali criteri” ha infine commentato Perissinotto, “riteniamo quindi di poter coniugare l’obiettivo di garantire adeguati rendimenti agli assicurati e agli investitori che ci hanno affidato la gestione dei loro capitali con quello di non finanziare società che violano i diritti umani fondamentali o arrecano gravi danni all’ambiente”. .  
   
 

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