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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Dicembre 2009
 
   
  LA REGIONE FVG SOSTENGA LA COOPERAZIONE SOCIALE IL PIANO SOCIO-SANITARIO REGIONALE TENGA CONTO DEL TERZO SETTORE E DELLA COOPERAZIONE SOCIALE

 
   
  Cervignano del Friuli, 3 dicembre 2009 - La Cooperazione sociale del Friuli Venezia Giulia va sostenuta non solo “con adeguati finanziamenti” ma anche con maggiore attenzione da parte della Regione, che deve rivedere il bilancio regionale 2010 e quello pluriennale. Lo afferma il Consiglio comunale di Cervignano del Friuli che ha approvato all’unanimità una mozione che invita l’Amministrazione guidata da Renzo Tondo a tenere conto nel piano socio sanitario regionale della Cooperazione sociale “favorendone la partecipazione in sede di programmazione locale”. Con l’approvazione unanime del documento, l’assise municipale di Cervignano ha inoltre invitato la Regione a dare “piena attuazione alla legislazione regionale di settore attraverso una serie di provvedimenti mirati”, tra cui “l’emanazione dell’Atto di indirizzo per gli affidamenti di servizi alle organizzazioni del Terzo Settore e la determinazione di quote percentuali di servizi e forniture da affidare in forma mirata alla Cooperazione sociale di inserimento lavorativo”. La mozione è stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale di Cervignano che ha considerato “il ruolo storicamente importante del Terzo Settore nel quadro dei sistemi di Welfare regionale, ed al suo interno il ruolo della Cooperazione Sociale, sorta fra le prime nella nostra regione, come forma di autorganizzazione sociale di operatori del settore e di utenti dei servizi socio-sanitari”. Quanto ai dati del comparto parlano da soli: 9 mila gli occupati nella Cooperazione sociale del Friuli Venezia Giulia, di cui 3 mila nelle Cooperative sociali di inserimento lavorativo - che occupano 1000 persone certificate come svantaggiate dai Servizi socio-sanitari pubblici: Aziende dei Servizi sanitari, Amministrazioni comunali ed Uffici per l’Esecuzione esterna della pena. La presa di posizione dell’assise consiliare di Cervignano si riferisce peraltro alle “normative di riforma del settore sociale, ed in particolare le leggi 6 e 20 del 2006, che prevedono – si legge nella delibera - una valorizzazione delle metodiche di coinvolgimento della Cooperazione sociale e dei soggetti del Terzo settore nella programmazione socio-sanitaria, attraverso i Piani di zona, la coprogettazione ed il ricorso prevalente a modalità di affidamento dei servizi diverse dalle mere procedure di appalto, in particolare con un’indicazione generale di esclusione delle modalità di affidamento basate sul prezzo”. Anche perché “la stessa legge regionale 20 (all’art. 11, c. 1, lettera c) prevede in particolare nuove forme di incentivazione alle Amministrazioni locali ed alle aziende a partecipazione pubblica, finalizzate a produrre attraverso nuovi affidamenti di servizi lo sviluppo della Cooperazione sociale di inserimento lavorativo”. Ciononostante “la proposta di bilancio regionale 2010 risulta duramente punitiva nei confronti della Cooperazione sociale, dimezzando i già ridotti incentivi dedicati, oltre a mancare del tutto di un adeguato stanziamento aggiuntivo dedicato all’incentivazione alle Amministrazioni locali ed aziende a partecipazione pubblica, finalizzata all’inserimento lavorativo”. La delibera adottata all’unanimità dal Consiglio comunale di Cervignano considera inoltre “come il Terzo settore e la Cooperazione sociale siano del tutto esclusi dal testo del Piano socio sanitario regionale 2010-2013, fra l’altro introducendo pericolose discriminazioni fra i soggetti dichiarati “disabili” dalla legge 68/1999 e quelli dichiarati “svantaggiati” dalla legge 381/1991”. Un “clima di incertezza” che pesa certo “negativamente – al di là dell’attuale crisi economica generale – sull’evoluzione del settore, le cui lavoratrici e lavoratori sono già penalizzati da inquadramenti contrattuali di gran lunga inferiori a quelli dei dipendenti pubblici di pari qualifica”. Per questi motivi l’assise municipale si è pronunciata “affinché l’Amministrazione regionale riveda le previsioni di Bilancio 2010 e quelle pluriennali al fine di sostenere con adeguati finanziamenti la Cooperazione sociale e gli Enti pubblici locali impegnati nelle iniziative di inserimento lavorativo finalizzato”. Il dispositivo della mozione prevede altresì che “la programmazione socio-sanitaria regionale tenga adeguatamente conto del Terzo settore e della Cooperazione sociale, favorendone la partecipazione in sede di programmazione locale dei servizi e avvii il percorso di elaborazione del Piano regionale degli interventi e dei servizi sociali ai sensi dell’art. 7, comma 1, lett. B) della L. R. N. 23/2004”. Il Consiglio di Cervignano ha finanche chiesto che “si dia piena attuazione alla legislazione regionale di settore, attraverso una serie di provvedimenti mirati, quali in particolare l’emanazione dell’Atto di indirizzo per gli affidamenti di servizi alle organizzazioni del Terzo settore (previsto dall’art. 35 della l. R. 6) e la determinazione di quote percentuali di servizi e forniture da affidare in forma mirata alla Cooperazione sociale di inserimento lavorativo”. Il documento approvato sarà ora inviato in copia al presidente della giunta regionale, Renzo Tondo, all’assessore regionale alla Salute e protezione sociale, Vladimir Kosic, all’assessore regionale alle Attività produttive, Luca Ciriani, ai capigruppo del Consiglio regionale, ai presidenti della Iii commissione permanente, Giorgio Venier Romano, e della Iv commissione permanente, Alessandro Colautti. .  
   
 

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