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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Dicembre 2009
 
   
  UE, AIUTI DI STATO: IL QUADRO DI VALUTAZIONE MOSTRA UN FORTE INCREMENTO DEGLI AIUTI PER FAR FRONTE ALLA CRISI FINANZIARIA MA IL MERCATO UNICO RESTA INTATTO

 
   
   Bruxelles, 9 dicembre 2009 - Secondo l’ultimo quadro di valutazione degli aiuti di Stato della Commissione europea, la crisi finanziaria ha fatto lievitare il volume complessivo degli aiuti da 66,5 miliardi di euro, ossia lo 0,52% del Pil degli Ue-27 nel 2007, a 279,6 miliardi di euro, ossia il 2,2% del Pil nel 2008. Escludendo le misure anticrisi, nel 2008 gli aiuti totali hanno raggiunto 67,4 miliardi di euro, pari allo 0,54% del Pil. L’intervento tempestivo e coordinato degli Stati membri e della Commissione è servito a mantenere la stabilità finanziaria. La politica di aiuti di Stato della Commissione europea è stato uno degli elementi chiave che hanno consentito di attuare questo processo di salvataggio in modo coordinato e con esiti globalmente positivi. La Commissione ha accettato l’adozione rapida di misure di sostegno senza precedenti, assicurandosi allo stesso tempo che il mercato interno non fosse perturbato da eccessive distorsioni della concorrenza. Gli aiuti non connessi alla crisi sono rimasti relativamente stabili e destinati a obiettivi di interesse comune. Il commissario responsabile per la Concorrenza Neelie Kroes ha osservato: “Grazie alle misure di risanamento senza precedenti adottate negli ultimi 14 mesi, l’Europa ha potuto stabilizzare i mercati finanziari e creare le condizioni per la ripresa. Attraverso un esame rapido di questi aiuti e un controllo rigoroso della loro applicazione, abbiamo garantito che gli aiuti di Stato diventassero una delle soluzioni alla crisi. E’ iniziata ora la fase di ristrutturazione del sistema bancario e sono già state prese le prime importanti decisioni, ad esempio su Kbc, Ing, Lloyds, Fortis e Commerzbank. Per compensare la contrazione del credito, nel 2009 abbiamo anche acconsentito che fossero erogati aiuti aggiuntivi all’economia reale. Sono molto lieta di constatare che, malgrado la difficile congiuntura, gli Stati membri hanno mantenuto la disciplina degli aiuti di Stato ed hanno proseguito i loro sforzi per reindirizzare gli aiuti verso obiettivi orizzontali di interesse comune, come la ricerca. Aiuti ben mirati dovrebbero dunque continuare a sostenere il nostro cammino verso la ripresa economica". Aiuti per superare la crisi finanziaria - L’azione coordinata di Stati membri e Commissione e l’introduzione di norme specifiche per la crisi hanno consentito la rapida attuazione di regimi di aiuto e di misure ad hoc che non mettono in pericolo la parità di condizioni a livello di Unione europea. Il sostegno messo complessivamente a disposizione dagli Stati membri a fronte della crisi ed approvato dalla Commissione nel 2008 è stato pari a 3 361 miliardi di euro. L’importo nominale del sostegno effettivamente erogato dagli Stati membri nel 2008 è stato molto inferiore, attestandosi su 958 miliardi di euro. L’elemento di aiuto di Stato di tale importo è stimato a 212,2 miliardi di euro, pari all’1,7% del Pil degli Ue-27. L’elemento di aiuto è nettamente inferiore rispetto all’importo nominale, specialmente perché l´elemento di aiuto delle garanzie di Stato costituisce di norma solo una piccola parte degli importi garantiti. La spesa di bilancio reale si concretizza inoltre solo in caso di effettiva escussione di una garanzia di Stato. Gli Stati membri proseguono gli sforzi per riorientare gli aiuti verso obiettivi orizzontali - A parte le misure relative alla crisi finanziaria, gli Stati membri hanno proseguito gli sforzi per riorientare gli aiuti verso obiettivi orizzontali di interesse comune. Vi è destinato attualmente l’88% circa degli aiuti concessi all’industria e ai servizi, mentre sono scesi gli aiuti al salvataggio e alla ristrutturazione non collegati alla crisi. In particolare, la Commissione ha riscontrato che viene dato maggiore rilievo agli aiuti regionali e agli aiuti per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione, i quali dovrebbero rilanciare, in futuro, le opportunità di crescita dell’occupazione. Semplificazione e flessibilità - Le riforme introdotte dal piano di azione nel settore degli aiuti di Stato 2005–2008 (cfr. Ip/05/680 ) continuano a dare risultati. Le nuove deroghe dall’obbligo di esame preventivo da parte della Commissione attuate dal regolamento de minimis (cfr. Ip/06/1765 ) o dal regolamento generale di esenzione per categoria recentemente adottato (cfr. Ip/08/1110 ) hanno ridotto gli oneri amministrativi salvaguardando condizioni di parità a livello di concorrenza. Per quanto riguarda il volume, circa il 19% degli aiuti è stato concesso tramite esenzioni di categoria. Un ulteriore 76% di aiuti di Stato è oggetto di esame da parte della Commissione nell’ambito di regimi di aiuti. Una volta approvati dalla Commissione, i regimi o programmi in questione consentono agli Stati membri di concedere aiuti a un grande numero di beneficiari senza ulteriori verifiche. Le misure oggetto di valutazione individuale al livello del beneficiario ammontano solo al 5% degli aiuti complessivi. Ciò significa che gli Stati membri godono di una grande flessibilità, mentre i criteri di compatibilità salvaguardano il mercato interno. Applicazione delle norme - Dal quadro di valutazione emergono inoltre ulteriori progressi nel recupero di aiuti illegali e incompatibili: alla fine del giugno 2009 erano stati recuperati 9,4 miliardi di euro. A parte il 9% di aiuti illegali ancora pendenti, è stato effettivamente restituito dai beneficiari il 91% dell’importo complessivo degli aiuti illegali e incompatibili, rispetto a solo il 25 % alla fine del 2004. Il quadro di valutazione, insieme all’allegato relativo a fatti e cifre sugli aiuti di Stato negli Stati membri dell´Ue e a una serie di tabelle e indici statistici dettagliati per tutti gli Stati membri, è disponibile sul sito web Europa: http://ec. Europa. Eu/comm/competition/state_aid/studies_reports/studies_reports. Html .  
   
 

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