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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Dicembre 2009
 
   
  PROGETTARE PER LA SOSTENIBLITA´ AUTOMATICAMENTE

 
   
  Milano, 14 dicembre 2009 - Tutte le ricerche lo dicono: la sostenibilità ambientale di un prodotto industriale si decide per l´80 per cento all´inizio della sua vita, quando viene progettato. Qualunque sia la definizione di sostenibilità che si voglia adottare, delle tre più diffuse: compatibilità ambientale dei materiali e dei processi di produzione; utilizzo di materiale riciclato e riciclabile; basso impatto ambientale degli utilizzi previsti, per esempio bassi consumi energetici. Dal momento che oggi, nella stragrande maggioranza dei casi, la progettazione avviene utilizzando strumenti informatici, dal semplice Cad ai sistemi Plm (Product Lifecycle Management) più complessi, è abbastanza prevedibile che i produttori di questi strumenti si indirizzino ad inserire funzionalità utili per progettare per la sostenibilità. In effetti è così, e le varie soluzioni si possono raggruppare in due grandi aree, che sono l´evoluzione di funzionalità generiche che gli strumenti di progettazione hanno da anni e che sono nate per obiettivi diversi dalla sostenibilità. La prima categoria, che potremmo definire il grado zero del progettare sostenibile, è quella della “compliance”, ossia garantire che in fase di progettazione un prodotto sia conforme alla crescente serie di specifiche governative ed extra-governative (le varie certificazioni consortili, eco-labels volontarie, etc. ). Anche qui il driver originale non era la sostenibilità ma per esempio le normative della Federal Communications Commission (Fcc) o del Din tedesco in tema di emissioni elettromagnetiche delle apparecchiature radio. Si trattava di evitare che apparecchiature fuori norma disturbassero il funzionamento di altre. E´ chiaro però che, una volta realizzata la struttura software, inserire nuove regole è stato abbastanza immediato, per esempio per tenere conto della prima normativa “eco” in abito elettronico, la Energystar americana del 1992. Oggi la gamma di normative è molto più vasta, per restare solo in ambito europeo c´è la Weee, che copre il fine vita delle apparecchiature elettroniche, la Reach, che copre le sostanze chimiche in settori disparati, sia a livello di processo che di prodotto, la Elvd per il settore automotive. Tutte richiedono la produzione di documentazione standard affinché un prodotto sia conforme, e infatti una caratteristica centrale di tutti gli strumenti di compliance integrati nei software di progettazione è proprio la generazione automatica della documentazione di conformità. Cinicamente, verrebbe da dire che il fatto che poi il prodotto sia effettivamente “sostenibile” in base alle normative è quasi una conseguenza secondaria. Molto più sostanziale è la seconda categoria di funzionalità per il progettare sostenibile, che rappresenta un caso specifico di applicazione della più generale Goal Oriented Design, ossia progettazione orientata agli obiettivi. Da che esiste la progettazione, in realtà, essa ha sempre avuto dei “driver”, dei fattori indirizzanti, interpretati di volta in volta dal progettista secondo le condizioni specifiche in cui si trovava a lavorare. Nel corso del ´900 questi fattori hanno via via trovato formalizzazione in metodologie. Per ricordarne solo una, la metodologia Design To Cost introdotta nel nostro Paese a partire dagli anni ´60. In questo senso, la sostenibilità viene vista come un altro driver del progetto. Si hanno così per esempio le metodologie Design for Assembly/disassembly, Design for Recycling, la più ampia Design for Environment, nata da un programma dell´Epa americana agli inizi degli anni ´90, che cerca di tenere conto del maggior numero possibile di variabili, anche oltre la fase di progettazione e produzione di un prodotto, spingendosi a considerarne l´intero ciclo di vita. Storicamente “figlie” del programma Design for Environment sono i metodi di contabilità ambientale, come il calcolo dell´impronta di un prodotto e l´Lca (Lifecyle Assesment), anche se inizialmente erano visti come strumenti da applicare sull´esistente. Ora invece vengono spesso eseguiti in fase di progettazione, come simulazioni, e con le simulazioni i fornitori di software vanno a nozze. Ma chi sono i protagonisti della progettazione sostenibile ? I soliti grandi del settore, da Autodesk a Siemens Plm, da Dassault Systemes a Ptc, ma anche giganti come Sap e fornitori di nicchia come Gabi Software. Si parlerà di progettazione per la sostenibilità e più in generale di ciclo di vita dei prodotti in vista della sostenibilità a Design Sostenibile Milano, organizzato da Updating, un evento del Forum della Neteconomy, formato da Provincia e Camera di Commercio di Milano (www. Forumneteconomy. It). Design Sostenibile Milano, in programma a Palazzo Turati in Via Meravigli 9/b il 18 dicembre prossimo, esplora l´offerta dell´industria e dei suoi designer e l´effettiva e potenziale risposta degli acquirenti in diversi ambiti, tra cui le tecnologie e i materiali per la casa, i complementi d´arredo e gli accessori per l´abitare tecnologico, la mobilità. L´agenda dell´evento e l´anteprima dei progetti e prodotti in mostra sono consultabili su www. Designsostenibilemilano. Com . Sul sito è possibile anche registrarsi per la partecipazione, che è assolutamente gratuita. .  
   
 

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