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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Dicembre 2009
 
   
  CRISI AGRICOLTURA - LA GRANDE DISTRIBUZIONE ADOTTI UN "CODICE DI CONDOTTA" A FAVORE DEI PRODUTTORI.

 
   
  Bologna - Tempi di pagamento concordati entro un termine massimo; prezzi minimi netti che coprano almeno i costi di produzione, ma anche “angoli del contadino” gestiti direttamente dai produttori agricoli del territorio, per la vendita di frutta e verdura a km zero. Sono alcune delle buone pratiche che gli Assessori regionali all’agricoltura chiedono di adottare alla grande distribuzione italiana per fare fronte alla grave crisi del comparto agricolo. Il “codice di condotta” è al centro di una proposta al Governo, approvata il 10 dicembre con voto unanime dalla Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, su richiesta dell’assessore all’agricoltura della Regione Emilia-romagna Tiberio Rabboni. “Chiediamo alle principali catene distributive italiane un segnale di collaborazione e di responsabilità sociale - spiega Rabboni – il diverso potere contrattuale che esiste tra la grande distribuzione e il mondo agricolo infatti fa si che troppo spesso vengano imposte ai produttori condizioni di fornitura troppo penalizzanti che non fanno che accrescere le condizioni di difficoltà del settore. Il codice di condotta che ho proposto tenta di correggere almeno in parte questo squilibrio, in linea peraltro con le indicazioni date dallo stesso Parlamento europeo e con la discussione in corso in molti paesi dell’Europa alle prese con gli stessi problemi. Vorrei anche ricordare che in Italia si è già espressa positivamente al riguardo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato. ” Il codice di condotta prevede anche l’obbligo di contratti scritti con condizioni di fornitura definite in dettaglio, compresi sconti e ristorni, e promozioni non più unilaterali ma concordate, anche in relazione a particolari congiunture climatiche o produttive. A favore delle catene distributive che accettano volontariamente di adottare le buone pratiche commerciali il Governo potrebbe prevedere “premi” quali ad esempio vantaggi di carattere fiscale o iniziative di comunicazione ai consumatori che riconoscano la responsabilità sociale delle catene aderenti. La proposta approvata oggi viene ora inoltrata al Governo cui si chiede un chiaro pronunciamento e la convocazione delle parti per mettere a punto l’accordo. /Pf .  
   
 

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