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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Ottobre 2006
 
   
  BILANCIO SOCIALE: PIÙ DELL’’80% DELLE BANCHE LO FA

 
   
  Il secondo Forum sulla Corporate social responsibility (Csr), svoltosi il 25 ottobre a Roma a Palazzo Altieri, con l’intervento di oltre 400 persone, 70 relatori italiani e internazionali, la partecipazione di banche, imprese, istituzioni, giornalisti, accademici italiani ed internazionali, ha fotografato la responsabilità sociale nel settore bancario. “Prendere impegni e rispettarli, rendicontarli – ha chiarito Giuseppe Zadra, Direttore generale dell’Abi – è parte determinante della responsabilità sociale. Non basta definire i propri obiettivi, è determinante dimostrare con i fatti i risultati raggiunti rispetto agli impegni presi. In questo senso le banche sono in prima linea”. Redigono un bilancio sociale banche pari all’82% degli sportelli totali. Si tratta del 70% in termini di attivo di sistema. Il focus sul bilancio sociale ha trovato il suo punto di attenzione nella guida su come mettere a punto quello che tecnicamente si chiama “rendiconto agli stakeholder”. Distribuiscono fondi etici banche pari a circa il 75% degli sportelli ed al 64% del totale attivo di sistema. Si tratta sia dei fondi con uno specifico screening ambientale e sociale, integrato con quello finanziario, sia di quelli a devoluzione, che destinano una parte dei rendimenti a cause sociali. Di grande interesse è anche la policy sul finanziamento al settore degli armamenti. Seguono il tema banche pari a circa il 67% degli sportelli ed al 61% del totale attivo di sistema. Il panorama è variegato. Alcune banche hanno deciso di rivedere le proprie posizioni sul tema, chi attraverso una politica di disimpegno nel settore delle armi, chi legando il proprio sostegno solo ad operazioni dirette alla difesa del Paese ed alla tutela della sicurezza dei cittadini. In alcuni casi sono stati definiti rigorosi criteri di valutazione per ogni singola operazione. “La crescita della responsabilità sociale – ha concluso Zadra – deve andare verso l’impegno reciproco dei diversi attori in campo. L’impegno nella responsabilità deve essere reciproco, non può essere unilaterale. Non si può chiedere responsabilità e non praticarla in prima persona. Serve che ci sia la condivisione sentita di obiettivi, responsabilità e rischi”. .  
   
 

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