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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 16 Dicembre 2009 |
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"JEAN-LUC GODARD: COMPOSITORE DI CINEMA": UNA RETROSPETTIVA INTEGRALE DELLE OPERE E CONCERTI DEDICATA AGLI OTTANTA ANNI DEL GRANDE REGISTA FRANCESE. LA RASSEGNA DA FEBBRAIO A GIUGNO 2010. DUE GRANDI EVENTI MUSICALI CON JOHN ZORN E WILLIAM PARKER
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Bologna, 16 dicembre 2009 – “Jean-luc Godard: compositore di cinema” è il titolo di una grande rassegna che corre sul fil rouge che unisce cinema e musica. Da febbraio a giugno 2010 sarà proposto l’integrale delle opere e concerti che Cineteca di Bologna, Angelica Festival Internazionale di Musica e Assessorato alla cultura della Regione Emilia-romagna, promuovono in omaggio agli ottant’anni del maestro francese. Un’integrale, quindi, della sterminata – e spesso inedita in Italia – filmografia godardiana, che impegnerà le sale del Cinema Lumière della Cineteca di Bologna da febbraio (e riproposta interamente a Torino dal Museo Nazionale del Cinema), imponente retrospettiva, contornata da due eventi musicali che vedranno la presenza a Bologna di due tra i più influenti protagonisti della scena internazionale da trent’anni a questa parte: John Zorn – autore dalle mille facce, che spesso si è cimentato con la musica per immagini, dedicando proprio al cinema di Godard uno dei suoi progetti più felici nell’ormai lontano 1986 – e William Parker – con il suo doppio quartetto – che approcciandosi per la prima volta a Godard lascerà un’ulteriore impronta tra musica e cinema. L’iniziativa è stata presentata il 14 dicembre nella sede della Cineteca, nel corso di una conferenza stampa cui sono intervenuti Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, Massimo Simonini, direttore artistico di Angelica Festival Internazionale di Musica, Alberto Ronchi, assessore alla Cultura della Regione Emilia-romagna e Luciano Sita, assessore ai Beni artistici e culturali del Comune di Bologna. Ronchi ha ricordato che “l’intera operazione, sostenuta dalla Regione Emilia-romagna con circa 200 mila euro, è un sogno che si realizza, un omaggio ad un artista completo che è anche uno dei più straordinari intellettuali viventi, che ha attraversato il cinema ma il cui sguardo è stato rivolto all’arte in ogni suo aspetto”. Ronchi ha quindi posto l’accento sul “metodo di lavoro che ha portato a questa straordinaria retrospettiva, resa possibile dalle capacità di strutture come la Cineteca e Angelica, che possono costruire programmazioni di grandissima qualità sia a livello nazionale che internazionale”. La lunga retrospettiva al Cinema Lumière – curata da Jean Douchet, critico cinematografico tra i fondatori dei «Cahiers du Cinéma» – si articolerà in otto parti, ciascuna declinata sulla base di precise scelte tematiche: 1) la critica: cinéma & politique (scelta dei film recensiti ed amati da Godard, prima di esordire alla regia); 2) i cortometraggi prima di Fino all’Ultimo respiro; 3) da Fino all’ultimo respiro fino alle porte del ’68; 4) i film de combat, il ’68; 5) recherche et video; 6) retour au cinéma; 7) Histoire(s) du cinema e dintorni; 8) après les histoire. Inaugurazione Giovedì 4 febbraio 2010 Nuovo Cinema Nosadella – Sala Scalo (via Lodovico Berti, 2/7). William Parker Double Quartet Alphaville Suite prima assoluta: ospite Cristina Zavalloni voce; Lewis Barnes tromba; Rob Brown sax alto; William Parker contrabbasso; Hamid Drake batteria; Emanuele Parrini violino; Paolo Botti viola; Stefano Amato violoncello; Francesco Guerri violoncello; musiche dal vivo sul film di Jean-luc Godard Alphaville (1965). Pensare ad Alphaville è come partire dalla lettera A del cinema. E William Parker, che si misura con il cinema, dopo aver partecipato alla costruzione di una storia della musica fatta di jazz e contemporaneità, fa pensare all’incontro tra Miles Davis e Louis Malle in Ascensore per il patibolo (Ascenseur Pour L’echafaud). La musica nera incontra il cinema bianco, era il 1957 e oggi molte cose sono cambiate, anche la musica è cambiata ma qualcosa ci riporta indietro. È come se le cose venissero decontestualizzate per il tempo nel quale vengono proposte: Alphaville degli anni Sessanta, seppur contemporaneo, un suono jazz che richiama il passato, seppure sia composto con gli elementi dell’oggi. Ospite speciale: Cristina Zavalloni, voce internazionale di Bologna, con ogni genere musicale si sente a casa. Con il concerto del doppio quartetto di Parker si apre ufficialmente questo progetto su Godard. Lunedì 17 maggio 2010 Arena del Sole (via Indipendenza, 44). John Zorn – Electric Masada Essential Cinema prima italiana: Marc Ribot chitarra elettrica; Jamie Saft tastiere; Trevor Dunn basso elettrico; Joey Baron batteria; Kenny Wollesen batteria, vibrafono; Cyro Baptista percussioni; Ikue Mori elettronica; John Zorn sax alto, direzione; musiche dal vivo su film di: Joseph Cornell Rose Hobart (1936); Harry Smith Oz: The Tin Woodman´s Dream (1967); Wallace Berman Aleph (1956-1966); Maya Deren Ritual in Transfigured Time (1946); Joseph Cornell Collage #36 (ca 1953); Jean-luc Godard Nike ad spot (1989). La passione di Zorn per il cinema è nota: si tratta di passione per la ricerca e per i ricercatori. Dichiaratamente lontano da Hollywood, Zorn continua ostinatamente a portare al grande pubblico film e musiche che altrimenti sarebbero per pochi. Le sue colonne sonore per il cinema sono diventate dei dischi e attualmente, dentro alla sua vastissima discografia, i suoi Filmworks sono arrivati al volume Xxiii. Con questo programma, che comprende il famoso film-spot che Godard fece per la Nike, con le musiche di Zorn, il compositore americano omaggia il cinema di Godard, avvicinandosi idealmente al suo capolavoro, Histoire(s) du Cinema. Zorn eseguirà dal vivo le musiche, presentando film inediti al grande pubblico, con una catena di citazioni che parlano anche della storia della musica nel cinema. La sua ormai storica formazione Electric Masada, che lo vede impegnato anche in veste di virtuoso sassofonista, crea le colonne sonore per i film in programma: pellicole storiche d’avanguardia e musica d’oggi. Le musiche dei film costituiscono per Zorn il laboratorio segreto in vivo nel quale può sperimentare in totale libertà mescolanze sonore e tessiture inedite. La regola del gioco che si è data Zorn per scrivere le sue musiche per i film è semplice: iscriversi ogni volta nei quadri decretati dalla forma cinematografica che l’opera impone. . |
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