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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Ottobre 2006
 
   
  GLI ITALIANI, LA SPONTANEITÀ E I TEMPI NELL´AMORE SINTESI DELL´INDAGINE SUGLI ITALIANI ADULTI REALIZZATA DA ASTRA RICERCHE PER BAYER

 
   
  Milano, 30 ottobre 2006 - Gli italiani in maggioranza considerano essenziale il ruolo del sesso nei rapporti d´amore all´interno della coppia. Ma soffrono assai le conseguenze della ´società della fretta´, che diminuisce la qualità della vita in generale ma rende anche — in particolare — sempre più arduo avere relazioni uomo-donna ricche, gratificanti entrambi, rilassate e genuine. Emerge, però, una `nuova balia´ dell´amore e del sesso, che raccoglie il 43% dei 18-64enni: essa persegue relazioni di coppia con tempi giusti e non stretti, senza efficientismi e assurde pianificazioni, a favore invece della genuinità, della spontaneità, del darsi mutuo affetto e piacere. In questo quadro, i farmaci che aiutano molti maschi a superare il problema della disfunzione erettile non solo sono noti (il 72% degli adulti ne è adeguatamente informato), ma oggi sono richiesti di garantire non solo le performances di `lui´ ma anche il piacere di ´lei´ seguendo i tempi del desiderio, la spontaneità delle passioni, la ´verità´ di ogni singolo momento della relazione d´amore tra i partner. Sono questi alcuni dei principali risultati dell´indagine demoscopica commissionata da Bayer e realizzata da Astra Ricerche nel marzo 2006 tramite 1. 500 interviste ´face to face´, ossia non telefoniche, somministrate col metodo Capi (Computer Aided Personal Interviewing) a un campione rappresentativo della popolazione italiana dai 18 anni in su (esclusi i non residenti e i membri delle convivenze: ospedali, caserme, carceri, ecc. ), pari a un universo di 47. 2 milioni di persone. Entriamo nel merito, cominciando dall´importanza data al sesso, considerato non come strumento per la riproduzione o come mera fonte di piacere in sé ma — secondo il ´taglio´ di questa ricerca — quale parte della vita della coppia. Ebbene, il 21% degli adulti non gli riconosce un ruolo significativo, il 32% lo giudica abbastanza importante, il 43% reputa che una buona intesa sessuale influisca assai sulla qualità della vita dei partner. L´italia è visibilmente a metà del guado tra vecchio e nuovo. Specie tra gli anziani poveri e poco scolarizzati prevale l´antica cultura: quella che separa sesso e amore, non riconosce alla donna il diritto al piacere, vuole il maschio cacciatore ma dà per scontato che in molti casi dopo una certa età non sia più in grado di essere ´efficiente´. A metà del guado troviamo alcuni giovani e molti tardo-adulti e vecchi, che vivono il disgregarsi del modello ´classico´ ma senza pieno approdo a una nuova filosofia dell´esistenza e del paritetico rapporto tra i generi. Meno della metà, come a dire 23. 4 milioni di ultral7enni su 47. 2 milioni, risulta portatrice d´un approccio innovativo, basato sul superamento d´ogni imbarazzo nell´affrontare i temi della sessualità, sullo stretto legame tra sesso e amore, sulla rilevanza d´una ricca intesa sessuale tra i membri della coppia, sulla pariteticità di diritti e opportunità dei partner, sul rigetto del maschilismo e sul connesso abbandono dell´ossessione per le prestazioni di `lui´, sul concepire il fare l´amore come strumento di dialogo intimo tra ´lei e `lui´ (ossia come linguaggio e discorso, rispettoso e complice). Questo 43% aperto e moderno vede il predominio di alcuni segmenti della popolazione: infatti, dominano qui i 25-54enni (ma è in atto un´interessante espansione tra i 55-70enni), i diplomati e gli individui con reddito e tenore di vita medi e alti, i salariati e il ceto medio impiegatizio e autonomo con gli imprenditori/dirigenti/professionisti, gli internauti, i residenti nei comuni tra i 3O ila e i 250mila abitanti con in testa i pugliesi, i piemontesi, i liguri/toscani/umbri, i siciliani e i sardi seguiti dai triveneti e dai campani/calabresi/lucani. Il punto-chiave è che - tenendo fermo l´obiettivo della soddisfazione sessuale del partner (e non solo della propria) - tutto deve awenire all´insegna della spontaneità, della naturalità, dell´effettivo mutuo desiderio. Ma ciò non è facile, sostiene il grosso del campione: infatti la nostra è la società della fretta, una società nella quale – secondo il 55% degli intervistati e il 69% degli innovatori – "la grande maggioranza delle persone ha troppo poco tempo a propria disposizione", con aggravamento del fenomeno della scarsità temporale negli ultimi 10-20 anni a parere del 51% del campione e del 67% degli innovatori. Il che, tra l´altro, rende la gente più tesa, nervosa e infelice oltre che meno riflessiva, matura, profonda (anche se per alcuni l´efficienza lavorativa cresce). Siamo di fronte a un nodo scorsoio, che ha carattere generale e specifico. In generale, la povertà di tempo viene dichiarata più grave della povertà di reddito (la differenza tra le due denunce è del 21% sul totale della popolazione). In particolare, troppo spesso lo stress della vita quotidiana agisce negativamente nel senso di rendere affrettati i rapporti d´amore, forti le spinte alla rigida pianificazione dei momenti intimi, ansiosa e ansiogena la vita sessuale. Ciò, secondo il 60% dei 18-64enni, determina la cattiva qualità dei rapporti di coppia, compresi quelli erotici; favorisce il non pieno rilassamento (specie della donna) e l´insorgere della stessa disfunzione erettile (negli uomini). Il risultato è che la maggioranza degli adulti desidera e rivendica una nuova filosofia de€I´a_mcre. Certo, il 28% riconosce che l´amore — quando nasce tra due persone — è spesso sconvolgente, trascinante, urgente. Ma, dopo poco, quel che deve prevalere è la genuinità fondata sulla complicità: il 53% degli ultral7enni (ma ben il 78% della ´nuova Italia´ dell´amore e del sesso) è certo che "tra due persone che si amano e che fanno l´amore è bello se il desiderio nasce spontaneamente", senza che il sesso "sia programmato, pianificato" (i più convinti sono i 18-24enni e i maturi 45-54enni, i diplomati e i laureati, i lavoratori autonomi con le casalinghe e i salariati, gli internauti, i residenti nei comuni tra i lOmila e i 250mila abitanti specie nel Triveneto, nelle regioni ´rosse´, in Puglia/sicilia/sardegna). Tale istanza di naturalezza, spontaneità, ´verità´, complicità, mutuo rispetto — tipica di coloro che cercano rapporti (sessuali, erotici, amorosi, affettivi) sereni e ´pieni´ — si connette anche a specifiche caratteristiche personali, descritte dagli intervistati tramite il cosiddetto auto-profilo: ed ecco che gli innovatori si descrivono più della media allegri e ottimisti (60%), seri e riflessivi (57%), spontanei e istintivi (56%), dotati di auto-stima (53%), calmi e sereni (50%), forti e sicuri di sé (41%), amanti i piaceri della vita (37%), colti (31%), poco nervosi e ansiosi, poco ipocondriaci, poco scontenti di sé, poco deboli e incerti, poco tristi e depressi. Nell´insieme, l´indice di forza serena è alto per il 46% degli innovatori (versus il solo 20% degli altri); quello di consapevolezza è elevato per il 42% degli Innovatori (versus il 23% degli altri), quello di approccio positivo alla vita è alto per il 57% degli Innovatori (versus il ben minore 38% degli altri). La spiegazione di tutto ciò sta in un vero e proprio processo di causazione circolare: per dirla in termini più semplici, avere una personalità positiva (col contorno di una maggiore e aggiornata cultura) rende più avanzato il rapporto personale col sesso all´interno della coppia, mentre una serena, genuina, spontanea relazione di coppia rende le persone migliori, più allegre e felici. Una conferma viene dall´analisi dei dati sulle personali esperienze amorose: premesso che il 40% degli ultral7enni afferma di dare contemporaneamente grande importanza all´amore e al sesso in esso, solo il 52% degli adulti dice di essere ora (35%) o di essere stato (17%) felice in amore, mentre 1´11% non ha ancora trovato un vero amore, il 32% ha avuto relazioni matrimoniali non felici e il 5% è rimasto solo. Gli attualmente felici sono specialmente di classe media, salariati e lavoratori autonomi, 18-54enni residenti nella provincia non minuta (triveneta, delle regioni ´rosse´,-pugliese). Gli ex-felici sono soprammedia ultra54enni (pesa la vedovanza!), di classe inferiore alla media, residenti nella provincia dalla linea Ascoli Piceno-grosseto in su. Coloro che sognano il primo amore vero sono in particolare 18-34enni, provinciali, lombardi e triveneti, medi per consumi e titolo di studio, studenti e casalinghe con i salariati. I soli sono soprammedia giovani, studenti e casalinghe, residenti in Lombardia/puglia. É interessante osservare che la ´nuova Italia´ dell´amore e del sesso è o è stata più felice in amore della media: la differenza è eccezionalmente elevata, dal momento che la loro felicità in amore è dell´86% rispetto al ben minore 42% degli altri. Davvero, chi è felice in amore ama molto e si ama molto; e chi ama bene, con genuinità e trasporto, condividendo il desiderio e il piacere, è nettamente più felice. E i farmaci che - su prescrizione medica - possono aiutare l´uomo a superare talune difficoltà nei rapporti intimi con la propria partner? Beh, essi sono ben noti al 72% degli adulti (tra i maschi s´arriva al 76%, con le femmine che si collocano poco al di sotto, attorno al 68%): la notorietà è maggiore della media tra i 25-54enni, al nord e nelle regioni ´rosse´ con l´aggiunta della Puglia, tra i residenti nei comuni con più di 30mila abitanti, i laureati e i diplomati, gli internauti, i soggetti dalla classe media in su. Ma in nessun segmento della popolazione e in nessuna regione gli ignoranti superano un terzo del totale. Tra i conoscitori che s´esprimono in merito, due su tre preferiscono il farmaco che ha effetto dopo t0-15 minuti dall´assunzione e che ´dura´ per 3-1 ore, n modo da permettere alla coppia di fare l´amore d´impulso, quando nasce il desiderio; solo un terzo privilegia il farmaco che fa effetto in un tempo significativamente maggiore ma dura 48 ore, di modo che due persone possano programmare i rapporti intimi nell´arco di due giorni. Tra gli innovatori la preferenza per il primo arriva all´80%. Questo privilegio, che emerge fortissimo dall´indagine di Astra Ricerche per Bayer, segnala una svolta radicale nella cultura collettiva, che forse è la maggiore scoperta dello studio: i farmaci contro la disfunzione erettile maschile tendono e tenderanno a venir selezionati in relazione non solo alla loro capacità di rendere di nuovo possibile l´amore nella coppia, ma anche e specialmente al loro divenire strumento di una sessualità serena, condivisa, recuperante la spontaneità. Si pone, perciò, la questione dei tempi dell´amore: tempi che si vogliono distesi, scelti e non obbligati, valorizzanti la complicità dei partner al di fuori di ogni filosofia iperefficientistica e a favore invece di una genuinità che la società della fretta tende a rendere sempre meno possibile. Più in generale, solo un settimo dei conoscitori delle specialità farmaceutiche contro la disfunzione erettile ne dà un giudizio negativo, ritenendoli deprimenti e persino offensivi per le donne, che temerebbero di non essere abbastanza attraenti per il proprio partner (7%) oppure adatti ai maschi che tradiscono la loro donna (6%). La netta maggioranza, invece, li valuta positivamente, purché siano usati solo su suggerimento del medico, solo da chi ne ha bisogno e purché fare l´amore sia una scelta spontanea, naturale, non programmata (Io dice il 50% dei conoscitori di questi farmaci e addirittura il 94% delle donne e degli uomini esponenti della ´nuova Italia´ dell´amore e del sesso). L´obiettivo è di "soddisfare chi desidera una vita di coppia più ricca e soddisfacente per sé e il partner" e non solo chi è malato di diabete o di altre patologie. Anzi, quasi quattro su dieci sostengono che tali prodotti aiutano soprattutto !e che "possono avere migliori rapporti col proprio ´lui´. .  
   
 

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