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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Ottobre 2006
 
   
  INI: GIORNATA DI STUDIO SULLA RETINOPATIA DIABETICA, ANTICAMERA DELLA CECITÀ

 
   
  Roma, 30 ottobre 2006 - La retinopatia diabetica costituisce la più frequente causa di cecità tra i 20 ed i 65 anni. Inoltre, per la riduzione della capacità lavorativa a cui porta nei pazienti colpiti, essa comporta anche una grave implicazione socio-economica anche quando causa soltanto una modesta riduzione dell’acuità visiva (per difficoltà di lettura, guida, lavoro e mobilità). Complicanza del diabete mellito (Dm) sia di tipo 1 che di tipo 2, la retinopatia diabetica rappresenta una frustrante prospettiva per i pazienti diabetici. Il diabete mellito è un problema mondiale in crescita. In Italia si stima che dai 4. 252. 000 di persone affette da questa malattia nel 2000, si passi ai 5. 374. 000 diabetici nel 2030, con un incremento del 27%. Negli Stati Uniti, la crescita nel trentennio sale a più 71%; erano 17. 702. 000 i pazienti affetti da diabete mellito sempre nel 2000 e saranno, stando alle stime, 30. 312. 000 nel 2030. In Africa, poi, si valuta che in trent’anni la patologia diabetica, sia di tipo 1 sia di tipo 2, subisca un’impennata del 160% passando dai 7. 020. 553 pazienti ai 18. 244. 638. Prima della scoperta dell’insulina nel 1921, il paziente diabetico aveva una sopravvivenza di circa 5 anni. Chiaramente il miglioramento delle cure, oltre ad aver allungato la vita media dei pazienti diabetici, ha portato anche ad un drastico incremento delle complicazioni, prima tra cui la retinopatia diabetica. Inoltre, I pazienti con diabete mellito di tipo 1 vanno incontro, con maggior frequenza, a complicanze retiniche più gravi rispetto ai pazienti con diabete mellito di tipo 2, che sono però più numerosi e spesso meno collaboranti. Stando a uno studio (Skrivarhuq T, Diabetologia 2006), le complicanze oculari sono simili; dopo 20 anni di diabete, quasi tutti i pazienti diabetici di tipo 1 e più del 70% dei pazienti di tipo 2 presentano retinopatia diabetica. Il 10,9% dei pazienti diabetici tipo 1 presenta dopo 25 anni di diabete retinopatia diabetica proliferante. Cifre importanti sulle quale è fondamentale discutere. Per questo l’Ini, Istituto Neurotraumatologico Italiano, con il patrocino dell’Università di Roma “La Sapienza”, della Asl Rmh e del Comune di Grottaferrata, ha deciso di organizzare il seminario “La retinopatia diabetica” con l’intento di passate in rassegna le novità terapeutiche del diabete di tipo 1 e di tipo 2. Nel corso dell’incontro verrà inoltre analizzata l’importanza del rapporto medico di base-oculista, saranno ampiamente illustrate le nuove metodologie diagnostiche per lo studio della retinopatia diabetica e l’avvento di terapie sempre più efficaci: orali, con laser ed intravitreali. Alla fine del Xx secolo, dopo la scoperta della fluorangiografia retinica, della fotocoagulazione laser e della vitrectomia, il numero dei casi di cecità si è ridotto tantissimo. Se il paziente diabetico si sottopone ad un corretto trattamento panfotocoagulativo, il rischio di grave perdita visiva dopo 5 anni scende a meno del 5%. Inoltre, un appropriato trattamento laser focale oppure a griglia del polo posteriore, si legge nelle relazioni, riduce in maniera importante il rischio di sviluppare edema maculare clinicamente significativo. Il fine ultimo di tutti gli oculisti e ortottisti che nel mondo si occupano di retinopatia diabetica, è di ridurre ulteriormente i casi di cecità. Essendo spesso asintomatica nelle sue fasi iniziali, e quindi più facilmente trattabili, il rilevamento e il trattamento precoce della retinopatia diventa oggi sempre più indispensabile; come lo è del resto il lavoro di collaborazione tra medico di base e specialista oculista. Nel corso dell’incontro, in particolare, è stato posto l’accento sulle nuove molecole ad uso intravitreale, sulla loro sicurezza e sulla loro efficacia nella riduzione dei casi di edema maculare diabetico clinicamente significativo. Infine, si è tenuta una discussione sui casi deputati alla chirurgia vitreo-retinica, con la proiezione di video ed illustrazione dei risultati delle nuove tecniche di vitrectomia mininvasiva. .  
   
 

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