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Notiziario Marketpress di Venerdì 18 Dicembre 2009
 
   
  PADOVA: CARAVAGGIO LOTTO RIBERA. QUATTRO SECOLI DI CAPOLAVORI DALLA FONDAZIONE LONGHI A PADOVA - MUSEI CIVICI AGLI EREMITANI

 
   
  Il Comune di Padova - Assessorato alla Cultura - Musei Civici e 24 Ore Motta Cultura presentano la grande mostra "Caravaggio Lotto Ribera. Quattro secoli di capolavori dalla Fondazione Longhi a Padova" con oltre cinquanta opere provenienti dalla Fondazione Roberto Longhi di Firenze. L’esposizione si propone di ricostruire le tappe dell’affascinante avventura collezionistica di Roberto Longhi (1890-1970), una delle personalità più importanti della storiografia artistica italiana del Novecento. I dipinti sono stati scelti seguendo un criterio cronologico che evidenzia le preferenze e gli interessi di Longhi e posti in un confronto ideale con le collezioni dei Musei Civici agli Eremitani. Il percorso espositivo prende avvio dal Duecento; grande rilievo occupano gli esempi della pittura bolognese del Trecento, mentre gli scambi culturali fra i maggiori centri artistici italiani tra Quattro e Cinquecento sono testimoniati da un significativo gruppo di maestri come Dosso Dossi, Lorenzo Lotto e Lambert Sustris. Il nucleo più emozionante è costituito da pitture del Seicento, fra le quali spiccano il celebre Fanciullo morso dal ramarro del Caravaggio e le tele di Ribera, del Borgianni, del Valentin e di Mattia Preti. La mostra si terrà fino al 28 marzo 2010 nelle Sale per esposizioni temporanee della sede dei Musei Civici agli Eremitani di Padova, in un percorso che desidera ricreare la suggestiva atmosfera della Villa "Il Tasso" e i dibattiti critici che hanno animato la storia dell’arte italiana a partire dal secondo decennio del Novecento. Accompagna la mostra il catalogo con schede e saggi, nell´ordine, di Mina Gregori, Davide Banzato, Maria Cristina Bandera e Bruno Toscano, pubblicato da 24 Ore Motta Cultura – Gruppo 24 Ore con marchio Federico Motta Editore. 2 Milano: I Legnanesi In “Oh Vita… Oh Vita Straca” - Dal 30 Dicembre 2009 Al 7 Febbraio 2010 Dopo lo straordinario successo della scorsa stagione, che ha visto I Legnanesi festeggiare al Teatro Ventaglio Smeraldo i loro sessant’anni, la sgangherata famiglia Colombo ritorna più in forma che mai con la nuova rivista “Oh Vita… Oh Vita Straca”. Anche quest’anno I Legnanesi propongono uno spettacolo totalmente nuovo in ogni sua parte: trama, musiche e costumi. E, come sempre, la loro forza resta quella di cavalcare l’attualità, con precisi e azzeccati spunti presi dalla vita quotidiana. La crisi economica c’è e si sente e purtroppo i conti non tornano mai. Nel clima della quanto mai reale recessione la tematica affrontata quest’anno è incentrata sul lavoro, che è purtroppo sempre meno per i giovani e sempre più difficile per chi avanza con gli anni. Gli esigui stipendi e l’alto costo della vita fa sì che la famiglia media fatichi sempre di più ad arrivare alla fine del mese. Dunque, come fare? La Teresa non sta a guardare e, combattiva come non mai, si ingegna per arrotondare la sua magra pensione e il ridicolo salario della figlia. La crisi non sfiora la fantasia, perché, come dice la Teresa “quella non è ancora stata tassata” e la genialità della famiglia Colombo si tramuta in creatività e generosità. Infatti, grazie a degli arretrati Inps, la Teresa si ritrova con dei soldi inaspettati e dimostra in suo amore al Giovanni regalandogli un viaggio in Russia. Il trio più spassoso d’Italia parte dunque per Mosca dove, tra neve e colbacchi, la Teresa cercherà di far fortuna sperando come sempre di accasare la figlia con uno dei nuovi ricchi. Ma lo scoop dell’anno è che invece nella fredda Mosca la Teresa rincontrerà un suo vecchio amore di Legnano, emigrato anni prima e mai dimentico della sua prima fidanzata. Con le sue immancabili frecciate e perle di saggezza, Teresa tira le fila della famiglia e cerca così di combattere la sua personale recessione familiare con le attività più disparate, coinvolgendo ovviamente sia il Giovanni che la Mabilia. I Colombo vengono “arruolati” come aiuto-secondini nel carcere di San Vittore; nel bel mezzo di una rivolta carceraria, Teresa, Giovanni e Mabilia avranno a che fare con galeotti di ogni tipo, tra cui spicca il paradosso giudiziale di un pover’uomo che sta scontando quarant’anni di galera per aver rubato una bicicletta. Insomma, i Colombo le provano tutte ma anche in questo caso i risultati non sono quelli sperati, l’economia domestica non viene rilanciata e i tre restano nella solita realtà quotidiana del loro amato cortile, un luogo dove solo loro tre e le immancabili Pinette, Carmele e Mistiche sopravvivono a tutto, anche al tempo che passa. E Mabilia, fedele al suo cliché, continua a sognare il suo mondo fatato, in un tripudio di meravigliose musiche e di grandi costumi .  
   
 

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