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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Dicembre 2009
 
   
  GIUNTA ALLA SUA NONA EDIZIONE, LA GUIDA I VINI D’ITALIA DELL’ESPRESSO OFFRE IL CONSUETO RESOCONTO, PUNTUALE E DETTAGLIATO, DELL’ATTUALITÀ VINICOLA DEL NOSTRO PAESE.

 
   
  Un volume di agile formato e facile consultazione, che sottopone la produzione enologica nazionale ad un’analisi attenta e sistematica: il consuntivo è di oltre 20000 vini assaggiati, di cui 10000 selezionati. Non mancano le informazioni di carattere generale ,con un’interessante introduzione alla degustazione, che si aggiunge alle indicazioni sulla conservazione e sul servizio del vino, ai consigli per l’abbinamento con il cibo. Completano il volume un utile repertorio delle denominazioni di origine, un glossario tecnico, e le “cartine” a colori delle principali Doc e Docg, inserite all’inizio delle pagine riservate a ogni regione. Una serie di ragguagli, forse superflui per i conoscitori più evoluti, ma indispensabili per tutti coloro che si avvicinano con curiosità al vino e desiderano saperne di più. Ed è al grande pubblico di consumatori e appassionati che si rivolge, con linguaggio diretto e immediato, I Vini d’Italia; senza rinunciare a rappresentare uno strumento indispensabile anche per gli operatori del settore, in virtù del ricco corredo di notizie e dati messi a disposizione. Il nucleo centrale della Guida 2010, dedicato alla recensione di vini e aziende, raccoglie 2. 520 produttori, suddivisi per regioni e disposti in ordine alfabetico. Alle aziende di maggiore rilevanza qualitativa sono attribuite delle stelle (da una a tre) in funzione della loro qualità e continuità nel corso degli anni. Nell’edizione 2010 sono state assegnate a 366 produttori, tra i quali 14 classificati con la massima valutazione di tre stelle. Particolare attenzione è stata rivolta proprio ai prodotti dal rapporto qualità/prezzo favorevole, con il riepilogo dei “migliori acquisti” di ogni regione. Con la menzione speciale de “I 50 Outsider” sono stati poi selezionati i migliori vini delle denominazioni o tipologie che si sono particolarmente distinte negli assaggi, pur senza raggiungere livelli d’eccellenza. La massima classificazione è infatti costituita dai Vini dell’Eccellenza, una selezione rigorosa, equivalente a meno dell’uno per cento dei vini degustati, distinta dal simbolo delle cinque bottiglie (che corrispondono a un punteggio di almeno 18/20). La Guida 2010 ne attribuisce 214, un numero record che supera di 30 unità quelle della precedente edizione. Buona parte di questo exploit è dovuto alla presenza di una serie di annate favorevoli, dal millesimo 2004 in poi, per tutte le tipologie e tutte le aree, con un significativo recupero della Toscana. Il numero maggiore di premi è anche quest´anno appannaggio dei vini piemontesi, con ben 62 “eccellenze”: grandi Barolo 2005, notevoli successi del Barbaresco e delle Barbera, conferme ad alti livelli delle tipologie “nordiche” come Gattinara e Carema; senza dimenticare Dolcetto e Gavi. In netta risalita anche la Toscana, che è passata dai 25 vini premiati dello scorso anno ai 43 attuali. Sono stati registrati risultati molto lusinghieri per l’area del Chianti Classico, che si conferma la tipologia di riferimento della regione, mentre Montalcino ha fornito risposte confortanti, anche se non esaltanti, con i Brunello 2004. Pochi gli acuti rilevati nell’area costiera, ma piacevolmente positive le sorprese giunte dalle tipologie del Rosso di Montalcino e della Vernaccia di San Gimignano. Il Trentino-alto Adige si mantiene saldamente al terzo posto, con 25 vini di prima fascia e un rapporto finalmente più equilibrato tra le due province, grazie alla netta crescita dei vini della zona trentina (che hanno raddoppiato la loro presenza nel gruppo d´élite rispetto allo scorso anno). Segue, quindi, la Campania, che torna ai livelli di un paio di anni fa con 13 “Eccellenze” e si guadagna la prima posizione tra le regioni meridionali. Un primato insidiato però da vicino dalla Sicilia (12 vini da Cinque Bottiglie) che, in barba all´immagine superficialmente rubricata come legata a vini di “stile internazionale”, ottiene un notevole successo grazie ai vitigni autoctoni, dal nerello mascalese dell´Etna al nero d´Avola (con tre versioni tanto diverse nello stile quanto qualitativamente efficaci), dal catarratto al frappato, oltre che alla tipologie tradizionali come il Moscato di Pantelleria e il Marsala. Undici vini di “Eccellenza” per il Friuli Venezia-giulia, in virtù della forte personalità dei suoi bianchi, senza dimenticare, tra i rossi, la straordinaria originalità dello Schioppettino. Riscontri finalmente positivi sia dall´Emilia-romagna sia dalla Puglia, entrambe con quattro vini di vertice. In crescita il settore degli spumanti (otto premi fra Trento, Franciacorta e Oltrepò Pavese), come quello dei vini dolci, distribuiti nelle zone di maggiore tradizione della penisola. Per quanto riguarda infine le singole performance va registrata la prevalenza dei rossi piemontesi nelle prime posizioni della classifica: 19. 5/20, il voto più alto dell´anno, per lo straordinario Barolo Monprivato Cà d´Morissio Riserva 2001, seguito a 19/20 da altri cinque Barolo 2005 e 2004 dei produttori Giuseppe Rinaldi, Elvio Cogno, Bartolo Mascarello, Burlotto e Luigi Oddero; sempre a 19/20 da segnalare l´irresistibile Amarone della Valpolicella 2000 di Giuseppe Quintarelli, il Barbaresco Asili 2005 di Bruno Giacosa, lo Schioppettino 2005 dei Ronchi di Cialla, per chiudere con due Igt toscani: Il Caberlot del Podere Il Carnasciale e il Vignamaggio dell´azienda omonima. .  
   
 

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