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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Dicembre 2009
 
   
  LA PASTA CERTIFICATA TUTELA I CONSUMATORI

 
   
  Palermo - E’ notizia di oggi che grandi aziende nazionali produttrici di pasta sono sotto inchiesta per un aumento indiscriminato dei prezzi, conseguenza, pare, di un accordo per mettere in atto una manovra speculativa. “Ben vengano gli accertamenti sui prezzi, a tutela dei consumatori - ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Michele Cimino - ma questo non basta. Bisogna verificare la qualità del prodotto. Il controllo sulla pasta dovrebbe interessare anche la qualità della materia prima utilizzata, l’origine del grano, spesso proveniente da Paesi extraeuropei, e i metodi di produzione. Infatti, alcune specie di pasta, anche dopo la cottura, mantengono delle micro tossine nocive per la salute. E’ necessario verificare se viene utilizzato il grano duro e dove viene prodotto per evitare di trovare sulle nostre tavole pasta prodotta con grano di origine non controllata. In Sicilia, proprio a tutela della salute, è nato il marchio regionale ‘Pasta di grano duro siciliano di qualità certificata’”. Il marchio siciliano è stato realizzato nell’ambito del progetto pilota ‘Implementazione di un sistema di certificazione per la pasta e il pane di grano duro siciliano’ avviato dal Dipartimento Interventi Infrastrutturali dell’assessorato all’Agricoltura, in collaborazione con il Consorzio di ricerca ‘Gian Pietro Ballatore’. L’obiettivo è quello di organizzare un sistema di tracciabilità della pasta e del pane prodotti in Sicilia, partendo dal grano duro locale che viene certificato sulla base di un disciplinare di produzione. Alla base c’è un accordo di filiera che consente a tutti i soggetti coinvolti, dai produttori ai trasformatori, di partecipare ai processi di certificazione. Il risultato finale sarà un prodotto qualitativamente elevato, con i giusti valori nutrizionali e incontaminato dal punto di vista della sicurezza alimentare. Una svolta importante per la rinascita di una produzione in crisi. “E’ necessario rivitalizzare la filiera cerealicola - ha concluso Cimino - per evitare l’abbandono di questa importante coltura e garantire la salute dei cittadini”. .  
   
 

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