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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Gennaio 2010
 
   
  IL RUOLO DEGLI OCEANI NEL SOSTENTAMENTO DELLA POPOLAZIONE MONDIALE

 
   
  Bruxelles, 11 gennaio 2010 - Una nuova ricerca finanziata dall´Unione europea dimostra che l’acquacoltura marina (maricoltura) può avere un ruolo fondamentale nel consumo umano nei prossimi anni. Le scoperte del progetto Sami ("Synthesis of aquaculture and marine ecosystems interactions") pubblicate sulla rivista Bioscience, indicano che saranno necessarie modifiche per diminuire la dipendenza umana dall´agricoltura terrestre e altre fonti nutritive esterne. Il progetto Sami ha ricevuto quasi 164. 000 euro dall´attività trasversale "Ricerca per il sostegno alle politiche" del Sesto programma quadro (6° Pq). Secondo le stime Onu, entro il 2050 la popolazione mondiale arriverà a 9,2 miliardi di abitanti. Il problema è quello di aumentare la produzione alimentare per soddisfare la domanda crescente di una popolazione in costante aumento. Studi indicano che la mancanza di disponibilità d´acqua e di risorse terriere ha un effetto devastante sul settore agricolo, e la quantità di pescato a livello mondiale è diminuito nel corso degli ultimi venti anni. Lo studio Sami ha studiato come la maricoltura - il settore che meno dipende dalla disponibilità di acqua dolce - possa soddisfare il fabbisogno umano. Le statistiche attuali indicano che il cibo marino contribuisce solo per il 2% sul totale dell´alimentazione umana, seppur tutte le produzioni primarie mondiali, terrestri e marine, siano più o meno sullo stesso piano. I partner del progetto hanno esaminato la possibilità che la maricoltura possa diventare un potenziale riconosciuto, in particolare per un fabbisogno umano in costante aumento. Il consorzio, guidato dall´Università della Danimarca meridionale, ha anche valutato le sfide e gli ostacoli che la maricoltura si trova ad affrontare. I ricercatori Sami hanno notato che la maricoltura è probabilmente il nostro asso nella manica, seppure essi vedano un elemento incoraggiante anche nel potenziale recupero delle misure di conservazione e nel cambiamento dei modelli di alimentazione. In termini di produzione la maricoltura è aumentata fino a 10 volte dalla fine degli anni ´70, e gli esperti ritengono che supererà il pescato entro il 2030. Tuttavia, gli autori dello studio sostengono che la sua "continua crescita dipenderà da come saranno adattate le attuali tecniche, così che il cibo necessario a nutrire gli animali marini sia esso stesso derivato dall´acquacoltura marina, piuttosto che raccolto nelle foreste o di derivazione agricola". Un risultato che, secondo il gruppo Sami, non è impossibile da raggiungere. L´allevamento di animali con basso impatto sulla catena alimentare ci permetterebbe di raggiungere questo risultato. Lo sviluppo di una nuova tecnologia ci aiuterebbe a raggiungere l´obiettivo. Secondo i ricercatori le operazioni di maricoltura sarebbero estese a zone più esposte e al largo. Se è vero che potenzialmente ci sarebbe un certo impatto ambientale, questo sarebbe comunque modesto se paragonato all´impatto della produzione alimentare terrestre. La maricoltura potrebbe ovviare a questi problemi e gli effetti sull´ambiente sarebbero positivi. "È compito di tutta la società incoraggiare il ricorso alla maricoltura. La società deve quindi essere preparata ai grandi cambiamenti sociali necessari per adattare la prossima grande evoluzione della produzione alimentare: trasferire la produzione di proteine animali dalla terraferma all´oceano", scrivono gli autori. "Parallelamente, dovrebbero essere adottate misure per contrastare il calo della produzione ittica se si vogliono sfruttare i benefici dati dalla pesca di banchi di pesce selvatico. Questi cambiamenti non possono essere lasciati alla autoregolazione del mercato, alterato da sussidi nascosti, ad esempio il costo dell´uso dell´acqua in agricoltura e il costo degli effetti negativi dell´agricoltura sull´ambiente; questi cambiamenti dipendono dalle capacità sociali e politiche, informate dalla miglior ricerca scientifica indipendente e da analisi previsionali". In definitiva, gli oceani dovrebbero ´´diventare la prossima rivoluzione nella fornitura alimentare umana", sottolineano i ricercatori. I partner Sami provengono dalla Danimarca, Grecia, Spagna e Regno Unito. Per maggiori informazioni, visitare: Bioscience: www. Biosciencemag. Org Università della Danimarca meridionale: http://www. Sdu. Dk/?sc_lang=da .  
   
 

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