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Notiziario Marketpress di
Giovedì 17 Dicembre 2009 |
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BANCHE: ABI, NEL 2008 OCCUPAZIONE STABILE E NON PRECARIA ANCHE CON CRISI ECONOMICA IN CORSO PRESENTATO IL RAPPORTO ABI 2009: IL SETTORE BANCARIO NON HA REGISTRATO ALCUNA CONTRAZIONE DEL PERSONALE ANCHE DI FRONTE ALLA DIFFICILE SITUAZIONE DELL’ECONOMIA E DEI MERCATI INTERNAZIONALI.
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Roma, 17 dicembre 2009 - La fase di profonda crisi economico finanziaria mondiale relativa al biennio 2007-2008 non ha alterato la capacità delle banche italiane di favorire una tenuta dei livelli occupazionali: i lavoratori di settore si attestano a fine 2008 ad oltre 343. 000 con una percentuale del totale occupati a tempo indeterminato pari al 95,4%. Quindi nessuna “questione precariato” all’orizzonte. Resta alta la qualità professionale con più del 32% di laureati sul totale dei dipendenti, mentre si assottiglia ulteriormente la differenza tra il personale maschile e femminile (è donna il 42,1% del totale occupati a fine 2008, quasi 5 punti in più rispetto al 2004). Sono questi alcuni dei dati che emergono dalla diciassettesima edizione del “Rapporto Abi 2009 sul mercato del lavoro nell’industria finanziaria”, presentato oggi a Roma dal Presidente dell’Abi, Corrado Faissola. Viene fornito un ampio quadro della posizione competitiva delle banche italiane, sotto il profilo delle risorse umane e della gestione dei costi, alla luce di un anno in cui lo scenario economico mondiale è stato attraversato da una crisi finanziaria di estrema gravità, i cui effetti si sono rapidamente trasmessi all’economia reale. Sul fronte della sfida competitiva internazionale, per gli intermediari italiani l’elevata struttura dei costi resta un punto debole, nonostante il 2008 abbia determinato la riduzione di alcuni indicatori in tutti i mercati bancari europei. La dinamica del costo unitario del lavoro per un campione di Regional Banks europee – aggregato maggiormente comparabile di altri alla realtà italiana – segnala alla fine dell’anno un valore per l’Italia pari a 75. 000 euro, nettamente superiore a quanto riscontrato in Spagna, Francia, Regno Unito e rispetto alla media Ue a 25 (50. 000 euro). Il rapporto del costo del lavoro sul margine di intermediazione vede il dato delle banche italiane superiore di 9 punti rispetto alle media europea (42% contro 33%). Allo stesso tempo il peso del costo del lavoro sui costi operativi complessivi è pari in Italia a quasi il 61% rispetto alla media Ue del 47%. In primo piano, dunque, di fronte alle incerte prospettive di ripresa, la priorità di riorganizzarsi, contenere i costi, riposizionare il sistema nella gestione di eventuali tensioni occupazionali intervenendo sull’eccessiva onerosità per le banche del proprio ammortizzatore sociale rappresentato dal Fondo di Solidarietà, e poter contare su regole più flessibili per favorire l’accesso al lavoro di giovani risorse di qualità. Sotto questo aspetto lo strumento dell’apprendistato (2,4% del personale bancario nel 2008) continua a rappresentare un importante Pagina 2 di 3 investimento e una “porta d’ingresso” privilegiata cui nella sostanziale totalità dei casi fa seguito l’assunzione a tempo indeterminato alla fine del percorso formativo. Per Corrado Faissola “le banche italiane stanno rispondendo alla crisi con una grande prova di solidità riuscendo a gestire con equilibrio le proprie risorse umane senza gravare sulla collettività, continuando a sostenere famiglie e imprese nel corso della crisi e preparandosi alle nuove sfide che si profilano per il futuro. Tutto questo ha certamente dei costi per il settore – ha proseguito Faissola. Infatti, i conti economici di quest’anno registreranno una ulteriore caduta degli utili, sulla quale peseranno in maniera significativa le perdite sui crediti indotte dalla crescita delle partite in sofferenza. Serve pertanto un ripensamento del trattamento fiscale a carico delle nostre banche – ha concluso – per non intaccare proprio quella solidità di sistema che resta fondamentale per continuare a contribuire alla ripresa economica”. Alla presentazione del Rapporto Abi da parte di Giancarlo Durante, Direttore Centrale Abi – Responsabile Area Sindacale e del Lavoro e Luigi Prosperetti, Ordinario di Politica Economica all’Università degli Studi di Milano, hanno fatto seguito gli interventi di Marco Onado, Economia degli intermediari finanziari all’Università “L. Bocconi”, e di Roberto Pessi, Preside della Facoltà di Giurisprudenza all’Università "Luiss". . . |
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