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Notiziario Marketpress di Venerdì 22 Gennaio 2010
 
   
  VIAGGI DŽARTE FRA TRIESTE, ROMA E PRAGA - GIORGIO CARMELICH FUTURISTICHERIE

 
   
  Martedì 22 dicembre 2009 alle 18. 00 ha avuto luogo presso il Civico Museo Revoltella - Galleria dŽarte moderna lŽinaugurazione della mostra Giorgio Carmelich. Futuristicherie. Viaggi dŽarte fra Trieste, Roma e Praga, che rimarrà aperta sino al 5 aprile 2010. La celebrazione di Giorgio Carmelich (1907-1929), genio prematuramente scomparso allŽetà di ventidue anni, si situa a cavallo tra il 2009, anno del centenario del manifesto futurista di Marinetti, e il 2010, anno in cui, il 12 gennaio, si festeggerà il centenario dalla prima e memorabile serata futurista al Politeama Rossetti di Trieste. LŽavventura artistica di Carmelich parte, infatti, dallŽiniziale infatuazione per il futurismo, per poi attraversare le suggestioni provenienti dallŽavanguardia non solo italiana ma anche europea. Il giovane Carmelich si abbevera febbrilmente ad ogni fonte da cui possa trarre stimoli per la sua produzione artistico-editoriale: legge con avidità tutte le nuove pubblicazioni sullŽarte contemporanea, interessandosi specialmente allŽavanguardia e alla scenografia russa, frequenta assiduamente cinema e teatri e viaggia da una città allŽaltra, stringendo numerosi e importanti contatti, tra cui fondamentali, sul versante italiano, sono gli incontri con i futuristi italiani, in primis Enrico Prampolini e Fortunato Depero, che influenzano in maniera netta il suo fare artistico. Successivamente entra in contatto con il mondo dellŽavanguardia ceca, attraverso Artus Cernik, direttore della rivista Pásmo di Brno, e Karel Teige, che conosce a Praga nel 1929. La vita, lŽopera e i gusti di Carmelich possono essere tracciati attraverso le sue fresche lettere, indirizzate allŽamico e sodale Emilio Mario Dolfi e spesso ornate da spiritosi disegni, che costituiscono il Leitmotiv della mostra. Accanto a queste, più di 130 sono le opere presentate nella presente esposizione triestina, tra dipinti, collages, disegni, incisioni, periodici e monografie, tra cui le "edizioni" manoscritte o dattiloscritte de "La bottega di Epeo", le creazioni più sorprendenti della coppia Carmelich-dolfi. Da Il sindaco di Cork e il cane inglese, preziosa edizione manoscritta e decorata a mano del 1920, a due plaquettes del 1923 di Dolfi con illustrazioni di Carmelich: Ridolini e altri corridori, celebrante il mito inebriante della velocità futurista, e Il parco delle attrazioni. Tra le numerose pubblicazioni periodiche futuriste spiccano in mostra Epeo, la rivista dattiloscritta e illustrata a mano, realizzata da Carmelich e Dolfi e uscita tra il 1922 e il 1923 in pochissimi esemplari, e LŽaurora (1923-1924), organo del futurismo giuliano, cui Carmelich partecipò con contributi critici e splendide incisioni. Per quanto riguarda la produzione figurativa di Carmelich si va dai disegni a matite colorate o a china del 1923, ai collages del 1924, passando attraverso la parentesi costruttivista, culminata nella realizzazione, assieme a Avgust Cernigoj, Edvard Stepancic e Giuseppe Vlah, della Sala costruttivista, allestita nel 1927 allŽinterno della I Esposizione del sindacato delle belle arti di Trieste, sino allŽultima fase, quella magica e chagalliana dellŽultimo periodo praghese. Per contestualizzare lŽopera di Carmelich allŽinterno di un più vasto panorama artistico, saranno esposte inoltre 11 opere di Fortunato Depero e 5 di Enrico Prampolini, suoi maestri spirituali soprattutto per quanto riguarda la scenografia e lŽarte del manifesto, e punti di riferimento principali nellŽelaborazione di un suo linguaggio futurista, mentre una sezione speciale sarà dedicata ad altri futuristi giuliani, Sofronio Pocarini, Bruno Cossar e Luigi Spazzapan (che lo fu per un periodo brevissimo ma intenso) e ai seguaci del costruttivismo, Avgust Cernigoj ed Edvard Stepancic. LŽallestimento della mostra, corredato da diversi interventi multimediali. Mira a creare un ambiente di forte impatto, che permetta al visitatore di immergersi completamente nel linguaggio delle avanguardie degli anni Venti, in cui Carmelich visse, in un lampo, la sua breve parabola esistenziale ed artistica .  
   
 

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