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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Gennaio 2010
 
   
  LA TUTELA AMMINISTRATIVA DEI NOMI A DOMINIO E L’ARBITRATO IRRITUALE

 
   
  La protezione dei segni distintivi su internet può seguire anche la strada alternativa e più veloce della tutela amministrativa o quella dell’arbitrato irrituale. Il legittimo titolare di un marchio può avviare una procedura di riassegnazione o un arbitrato, come previsti dal Regolamento per la risoluzione delle dispute nel country code Tld . It (di seguito anche: “Reg. Dispute”), che è parte integrante del Regolamento di assegnazione e gestione dei nomi a dominio, predisposto dall´Authority italiana (il Registro) per risolvere le controversie relative alla registrazione e all’uso dei nomi a dominio . It. Il primo rimedio è la cd. Procedura di rassegnazione: la procedura amministrata di risoluzione delle controversie - Alternative Dispute Resolution - in presenza di determinate circostanze, consente al titolare del segno distintivo tutelato di ottenere il trasferimento del nome a dominio in contestazione. Peraltro, la procedura prevista per il ccTld . It è conforme alla Uniform Domain Name Dispute Resolution Policy, adottata a livello internazionale dall’Icann (applicabile ai domini generici e a quelli dei singoli country code nazionali) e gestita da parte di specifici enti accreditati presso tale organismo (tra i quali anche l’Arbitration and Mediation Center costituito in sede Wipo, che si occupa della procedura relativa ai domini . Com, . Net, . Org, . Aero, . Biz, . Coop, . Info, ecc. ). La procedura, che viene di regola svolta per iscritto, verifica il diritto all’uso o alla disponibilità giuridica del nome a dominio e può essere avviata mediante reclamo su richiesta di qualsiasi persona fisica o giuridica legittimata a registrare un nome a dominio. La decisione sulla riassegnazione di un dominio contestato è rimessa a un apposito Collegio, composto - su richiesta del ricorrente - da 3 esperti, scelti nell’ambito di una lista tenuta da ciascun Psrd e in grado di garantire caratteristiche di imparzialità, indipendenza e comprovata esperienza in materia di internet e nomi a dominio. In mancanza di richiesta, provvede il Psrd a nominare un Collegio unipersonale. Per ottenere la riassegnazione del nome a dominio contestato, il ricorrente deve provare che il nome a dominio in contestazione è identico alla propria denominazione, a un proprio marchio o al proprio nome o a un segno distintivo aziendale, oppure che sia tale da indurre in confusione rispetto al marchio o segno distintivo; l’attuale titolare non ha alcun diritto o titolo in relazione al nome a dominio contestato; l’attuale titolare ha registrato e sta utilizzando il nome a dominio contestato in mala fede. Il secondo rimedio consiste in un arbitrato irrituale (art. 15 del Reg. Dispute), devoluto a un collegio di tre membri scelti (uno per parte e il terzo di comune accordo dagli arbitri di parte) all’interno di un elenco di esperti in materia di nomi a dominio tenuto presso l’Autorità di registrazione, al quale volontariamente l’assegnatario del nome a dominio può vincolarsi per la risoluzione di future dispute. Gli arbitri giudicano secondo equità sulla base di quanto prevedono il Regolamento dispute e le norme dell´ordinamento italiano. La decisione del Collegio è inappellabile nel merito, in quanto è un atto contrattuale, quindi diverso e distinto da una sentenza .  
   
 

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