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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 13 Gennaio 2010 |
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UMBRIA: PRESENTATO PROGRAMMA “CULTURE MIGRANTI”
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Perugia, 13 gennaio 2010 – La cultura e la musica per superare le barriere tra i popoli e promuovere l’integrazione e la solidarietà: si chiama “Culture Migranti” l’iniziativa organizzata dalla Regione Umbria con lo scopo di diffondere la conoscenza e contrastare ogni forma di chiusura e razzismo tra persone di origine diversa. Ieri a Perugia, gli assessori regionali alle politiche sociali e alla cultura, Damiano Stufara e Silvano Rometti, hanno presentato il programma del numero zero della manifestazione che si svolgerà in Umbria dal 13 al 22 gennaio ed alla quale hanno collaborato i Comuni di Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello, l’associazione Alive di Città di Castello e Musical Box Eventi. Erano presenti Sergio Piazzoli, organizzatore della “Stagione d’Autore”, e Giuseppe Sterparelli dell’Associazione Alive- Altotevere Live. “Lo spunto per l’organizzazione di Culture migranti è stato offerto dalla pubblicazione del ‘Primo rapporto sull’immigrazione in Umbria’ realizzato dall’Agenzia Umbria Ricerche su input della Regione Umbria e che sarà presentato il 22 gennaio a Perugia – ha detto l’assessore Stufara – Attorno all’evento abbiamo pensato di organizzare una riflessione sul tema dei flussi migratori che in Umbria hanno raggiunto numeri importanti destinati a crescere”. Stufara, dopo aver affermato di non dare credito “a coloro che pensano che il processo migratorio sia arrestabile”, ha evidenziato che “l’Umbria difficilmente potrebbe reggere senza i migranti che sorreggono il comparto produttivo”. “C’è molta preoccupazione per i sentimenti razzisti che hanno caratterizzato i fatti di questi ultimi giorni – ha aggiunto – L’umbria, al contrario, si distingue per la sua accoglienza e la manifestazione organizzata dà il segnale chiaro che si vuole continuare sulla strada dell’integrazione che è l’unico vero antitodo al razzismo. Culture Mignanti quindi, rappresenta una sperimentazione con l’auspicio che possa essere l’inizio di un percorso”. Per l’assessore Rometti “l’integrazione tra le persone passa necessariamente attraverso l’osmosi delle culture, ecco perchè l’iniziativa voluta dalla Regione dà il senso di un’azione di governo basato sicuramente sulla volontà di aprirsi agli altri e non sul rifiuto. Tutto ciò non significa buonismo a tutto campo – ha precisato Rometti – ma prendere atto della realtà e predisporre politiche appropriate alle nuove esigenze”. “Un festival – ha concluso – può prendere spunto da tante radici e l’immigrazione è un fenomeno sociale basato sul confronto che può scaturire creatività”. Primo appuntamento in programma domani, ore 18, alla Sala dei Notari di Perugia, con il giornalista Gian Antonio Stella, che presenterà il suo libro dal titolo “Negri, froci, giudei&co. L’eterna guerra contro l’altro”, il 20 gennaio alle ore 21 al Teatro Verdi di Terni, Vinicio Capossela in “Canzoni in una valigia di cartone”, giovedì 21 gennaio all’Auditorium di Foligno sarà in scena Santino Spinelli, venerdì 22 gennaio al Formula di Città di castello concerto spettacolo con i “99Posse” e “Bonacrianza”. Come si diceva il 22 gennaio a partire dalle ore 9, alla Sala dei Notari di Perugia, è prevista la presentazione del “primo rapporto sull’immigrazione in Umbria”. “La musica – ha detto Giuseppe Sterparelli di Alive – è uno strumento anticonvenzionale di dialogo che tocca le corde delle emozioni. La scelta dei due gruppi che si esibiranno a Città di Castello non è casuale visto che i ‘99Posse’ nascono nei centri sociali e denunciano tutte le forme di razzismo e qualsiasi sopruso sociale, mentre i ‘Bonacrianza’ con la musica e la danza fondono la tradizione locale e i ritmi di altre culture”. Sergio Piazzoli ha raccontato un Vinicio Capossela “amico” e figlio di emigrati dall’Irpinia verso la Germania, con un interesse personale verso i temi sociali che porterà a Terni non un concerto, ma una versione inedita di suoi brani e la valigia sul palco. “Questo concerto – ha scritto Capossela – ha nella valigia un repertorio di canzoni che hanno dovuto abbandonare la loro terra di origine. E vuole essere un omaggio a tutti quelli che questa ferita se la portano con coraggio, con l’eleganza di un vestito di sartoria, tagliato con cura. Cucito addosso”. . |
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