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Notiziario Marketpress di Martedì 31 Ottobre 2006
 
   
  MERCATO IMMOBILIARE E MUTUI: INDAGINE TECNOBORSA

 
   
   Roma, 31 ottobre 2006 - La nota semestrale dell’Agenzia del Territorio, che analizza i volumi delle compravendite effettuate in Italia nel corso del I semestre 2006, conferma la fase di espansione dell’intero mercato, il cui volume di compravendite, pari a 920. 341 transazioni al netto delle compravendite delle cartolarizzazioni di Stato (Scip), aumenta complessivamente del 5,8% rispetto al I semestre 2005 e del 28% circa rispetto al I semestre 2000. La crescita tendenziale complessiva continua, pertanto, ad essere sensibile, leggermente superiore rispetto all’analogo periodo del I semestre 2005 - I semestre 2004, quando l’incremento è stato del +5,2%. In particolare, per il settore residenziale, si registrano 427. 410 transazioni rispetto alle 406. 725 del I semestre 2006, con un tasso tendenziale annuo pari a circa il 5,1% (rispetto al 3,5% circa del I semestre 2005). Analizzando le diverse aree geografiche del Paese, la maggior crescita delle compravendite si registra nel Nord (+6%), seguito dal Sud (+4,9%), mentre il valore più basso si riscontra al Centro (+3%). Le quotazione delle abitazioni risultano mediamente incrementate dell’8% su base annua e i valori delle case aumentano maggiormente nelle città più grandi, con oltre 250. 000 abitanti, e nel Centro-sud, mentre al Nord i prezzi crescono mediamente meno, sia nelle città che in provincia. Per il settore terziario (uffici) continua il recupero di compravendite rispetto al 2003, già riscontrato nel 2004 e nel 2005, con 10. 924 transazioni e un incremento rilevante pari all’11,9% relativamente al I semestre 2005. Molto rilevante appare l’espansione dei settori terziario e produttivo nel Sud. Il settore commerciale (negozi, laboratori e centri commerciali), registra 27. 360 compravendite con un tasso tendenziale annuo pari al 3,1% ed è quello che presenta la minor crescita del volume di compravendite. Invece, il settore produttivo, dopo un anno di raffreddamento della crescita, riprende quota con un boom di compravendite pari a 9. 073 unità immobiliari tra capannoni e industrie ed un tasso tendenziale annuo del 22,7%. Crescita trainata dall’espansione di questo settore nel Sud, dove si registra un aumento del 58% rispetto al I semestre 2005 e dell’11% rispetto al semestre precedente. Infine, il settore ‘altro’ (box e posti auto ma anche alberghi, immobili pubblici e categorie speciali), con 385. 016 Ntn si presenta in costante crescita (+6,9%) su base annua, con un tasso tendenziale solo leggermente inferiore a quello dell’anno precedente (+8%). Alla fine di agosto 2006 la consistenza dei mutui concessi dalle banche alle famiglie italiane per acquistare immobili residenziali è arrivato a circa 236 miliardi di euro, 19 miliardi in più rispetto alla fine del 2005. Il tasso di variazione a un anno è prossimo al 15%, un valore nettamente superiore a quello medio dell’area dell’euro (11%) ma inferiore a quello registrato nei mesi precedenti, mentre a dicembre 2004 era quasi del 20%. La vivacità del mercato dei prestiti destinati a finanziare l’acquisto di case trova conferma nei dati relativi alle erogazioni. Nei primi sei mesi del 2006 sono stati concessi nuovi mutui per un ammontare pari a 31. 700 miliardi di euro, il valore più elevato registrato in un singolo semestre da quando sono disponibili i dati . Rispetto al periodo corrispondente dell’anno precedente, la crescita nel I semestre 2006 è stata sostenuta con una media nazionale del 20,5%, in particolare nelle regioni del Nord Ovest (24,7%) e del Mezzogiorno (24,4%); nel Centro la crescita è stata del 19,1%, mentre nel Nord Est è stata solo del 12,5%. Dall’analisi dell’andamento negli ultimi cinque anni, mediamente crescente, bisogna rilevare che dal confronto tra il I semestre 2001 sul I semestre 2000 c’è stato l’unico calo (4,6%), mentre nel Ii semestre 2003 sul corrispondente periodo dell’anno precedente c’è stato l’incremento massimo nel quinquennio esaminato (28,6%). Confrontando, inoltre, il I semestre 2006 con l’ultimo semestre 2005, si evidenzia un incremento nazionale del 5,9% ma, a livello di macroaree, l’andamento è stato alquanto disomogeneo: si passa dal +13,8% del Sud con le Isole al +6,9% del Nord Ovest, al +6,2% del Centro, per finire con un -1,8% del Nord Est. I tassi d’interesse sui mutui si stanno adeguando al mutato scenario di politica monetaria nell’area dell’euro. Il 6 dicembre 2005 la Banca Centrale Europea ha aumentato i tassi ufficiali di un quarto di punto; dopo sono seguiti ulteriori rialzi di pari importo l’8 marzo, il 15 giugno, il 9 agosto e lo scorso 11 ottobre 2006. Dalla fine di novembre 2005 alla fine di agosto 2006, ultimo mese per il quale sono disponibili i dati, il costo medio di un mutuo in Italia è salito di quasi un punto percentuale, passando dal 3,66% al 4,57%. Dal confronto con i valori medi dell’area dell’euro disponibili fino a luglio emerge che nel nostro Paese gli incrementi più significativi si sono registrati per i mutui con tasso fisso per almeno 5 anni. In Italia, il tasso applicato per un mutuo a tasso fisso con durata non inferiore a 5 anni e rivedibile entro 10 anni dalla stipula, a luglio 2006 era pari al 5%, a fronte del 4,3% della media dell’area euro. Per i mutui con tasso fisso con una durata superiore a 10 anni la differenza è ancora più ampia: 5,4% contro 4,3%. Di tendenza opposta sono i valori che si registrano per i prestiti tra 1 e 5 anni, dove sono più alti i tassi nell’area euro in confronto a quelli italiani: 4,2% contro 3,9%. Concludendo, Aldo De Marco, presidente di Tecnoborsa, ha dichiarato che: “Per quanto riguarda i nuovi mutui, le famiglie italiane stanno tentando di coprirsi dal rischio di altri eventuali aumenti dei tassi spostandosi dal mutuo a tasso variabile al mutuo con tasso fisso, anche se si rivela un’operazione onerosa”. .  
   
 

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