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Notiziario Marketpress di
Giovedì 14 Gennaio 2010 |
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LOMBARDIA: STRANIERI A SCUOLA,1.000 PROGETTI D´INSERIMENTO
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Milano, 14 gennaio 2010 - "Quando parliamo di inserimento degli alunni stranieri nelle scuole lombarde è necessario distinguere tra i servizi (buoni scuola, voucher, mense, trasporti, ecc) che vengono garantiti a loro come lo sono agli alunni italiani, senza alcuna discriminazione, ed invece i progetti che mirano a facilitare la loro integrazione nel nostro contesto linguistico, culturale e sociale. A questo proposito è stato assai prezioso il lavoro fatto dal nostro Osservatorio regionale per la Multietnicità che da dieci anni fornisce, non solo a noi ma a tutta l´Italia, preziosi dati sui quali poi è possibile elaborare le scelte più adeguate". Lo ha sostenuto l´assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, intervenendo ieri pomeriggio alla Tavola rotonda, organizzata dalla casa editrice Mursia per presentare alcune sue nuove proposte editoriali realizzate per aiutare i ragazzi immigrati ad apprendere l´italiano e ad inserirsi nel programma di studio. Alla Tavola rotonda ha partecipato anche il direttore scolastico regionale per la Lombardia Giuseppe Colosio. "In Lombardia - ha detto l´assessore Boscagli - nell´ultimo anno scolastico gli alunni stranieri sono stati 152. 000; erano 21. 7000 dieci anni fa. Un flusso in costante crescita che si prevede debba aumentare quest´anno di circa 8/10. 000 nuovi studenti". Nelle scuole lombarde, dalle materne alle medie, un alunno su 8 è straniero (in media il 12-13% del totale degli alunni). La percentuale è di poco inferiore nelle scuole secondarie di secondo grado (7%). In media costituiscono il 10% del totale degli alunni lombardi, contro una media nazionale del 6,4%". "Di fronte a questa realtà - ha affermato l´assessore - il nostro Osservatorio ha censito oltre mille progetti di educazione interculturale realizzati nelle scuole della Lombardia; un numero superiore a quello di qualsiasi altra Regione italiana". "Il modo migliore per favorire l´inserimento - ha concluso l´assessore - credo comunque sia quello di tener conto delle specificità, non solo dei ragazzi ma anche delle diverse realtà e situazioni. Per quanto riguarda quindi la presenza nelle classi di ragazzi che non parlano l´italiano, condivido la scelta del ministro Gelmini, di stabilire un tetto, anche se, come ha accennato anche il direttore Colosio, questa, penso, debba poi essere lasciata, in ultima istanza e con senso di realismo, alla decisione responsabile della direzione generale regionale". . |
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