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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Gennaio 2010
 
   
  NEL TRENTINO IL TASSO PIÙ BASSO DI ABBANDONI SCOLASTICI

 
   
   Trento, 18 gennaio 2010 - “I dati Istat sugli abbandoni scolastici ci rassicurano sulla tenuta della qualità della nostra scuola e sulla priorità dell’impegno del governo provinciale nel settore dell’istruzione e della formazione finalizzato a non perdere nemmeno un ragazzo per strada e, contestualmente, ad offrire a tutti l’opportunità di sviluppare al meglio i propri talenti”. Con queste parole il Presidente Lorenzo Dellai ha commentato gli ultima dati Istat sugli abbandoni scolastici, così come hanno fatto l’Assessore all’istruzione e allo sport, Marta Dalmaso, ed il Presidente dell’Agenzia del lavoro, Michele Colasanto. In relazione all’articolo apparso oggi sul quotidiano L’adige, relativo agli abbandoni scolastici, il Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento precisa alcuni aspetti che aiutano ad interpretare correttamente gli indicatori diffusi dall’Istat. La fonte dei dati è rappresentata dall’indagine campionaria sulle Forze di lavoro. Attraverso tale indagine vengono raccolte numerose informazioni di carattere sociale ed occupazionale relative a tutta la popolazione residente. Tra le altre informazioni viene anche rilevato il titolo di studio più elevato conseguito dalla persona intervistata. L’indicatore presentato non riguarda, pertanto, le persone che, iscritte ad un corso della scuola secondaria superiore l’anno successivo hanno abbandonato gli studi, ma coloro che, in età 18 – 24 anni, hanno al più la licenza media e non frequentano altri corsi scolastici o attività formative superiori ai 2 anni. Il dato è riferito a tutti i residenti, compresi quelli con cittadinanza straniera, che non hanno proseguito gli studi oltre la terza media. L’indicatore commentato nell’articolo sul quotidiano locale di oggi rappresenta il livello di istruzione della popolazione residente e non la partecipazione dei giovani al sistema scolastico. Il dato si spiega con il significativo incremento tra il 2007 e il 2008 (+34%) della componente giovane straniera (tra 18-24 anni) che ha dichiarato di possedere un basso titolo di studio (37%). La percentuale di cittadini italiani, residenti in Trentino, nella stessa fascia di età con analogo titolo di studio, è invece pari al 9%. È bene ricordare che in Trentino il tasso di partecipazione all’istruzione post-obbligatoria (iscritti alle scuole medie superiori, compresi quelli alla formazione professionale, su popolazione 14-18 anni) interessa la totalità dei giovani residenti. Al di là delle necessarie precisazioni per una corretta lettura dei dati, “anche dal Rapporto Istat – ha dichiarato l’Assessore Dalmaso – viene la conferma dello stato di buona salute del nostro sistema scolastico e formativo e, per noi, un incitamento a proseguire salvaguardando e rafforzando proprio quegli elementi di qualità ormai sedimentati anche in una fase di necessario cambiamento e innovazione. ” Michele Colasanto, presidente dell’Agenzia del Lavoro e per diversi anni componente del Comitato provinciale di valutazione, raccomanda di fare sempre un’attenta lettura dei dati, “ma non c’è dubbio che sia nel confronto con le altre realtà nazionali (alcune delle quali con una percentuale superiore al 25% di abbandoni), che con il contesto europeo, quello del Trentino resta comunque un dato molto vicino all’obiettivo europeo di Lisbona 2010, oltreché il più basso d’Italia. Va capito l’eventuale disagio che viene da un segnale di debolezza, ancorché a livelli bassi, ma va comunque registrata la continuità di un segnale fortemente positivo della realtà provinciale in termini di partecipazione complessiva al sistema scolastico e formativo”. .  
   
 

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