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Notiziario Marketpress di
Martedì 31 Ottobre 2006 |
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´FILIERA CORTA´, NASCE LA RETE TOSCANA PER LA VENDITA DIRETTA AL SALONE DEL GUSTO IL PROGETTO CHE AVVICINA PRODUTTORE E CONSUMATORE IN PROGRAMMA LO SVILUPPO DI MERCATI CONTADINI, LA NASCITA DI SPACCI GESTITI DA AGRICOLTORI, IL VIA AD ACCORDI DI PICCOLI PRODUTTORI CON LA GRANDE DISTRIBUZIONE
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Da chi produce a chi consuma. Senza intermediazioni. E´ questa l´idea di fondo da cui nasce il progetto della Regione Toscana per creare la rete toscana per la vendita diretta dei prodotti agroalimentari. Il progetto, definito di ´filiera corta´ proprio per indicare come i passaggi della catena produttiva saranno ridotti all´essenziale, prevede lo sviluppo di realtà già esistenti (come i mercati contadini di qualità, i punti di vendita diretta presso cantine, frantoi o caseifici o i Gruppi di acquisto solidale), il varo di iniziative nuove (dalla nascita di ´spacci´ direttamente gestiti dagli agricoltori alla creazione di nuovi eventi, come ´regala la Toscana´ in occasione del Natale), ma soprattutto il collegamento di tutti i produttori attraverso un marchio, un´etichetta ´prezzo chiaro´ per dare infomazioni dettagliate sui costi di produzione e di trasformazione e la stipula di accordi diretti fra produttori locali e altri soggetti (ristoratori, esercizi commerciali, la rete della grande distribuzione). Il progetto, le cui azioni prenderanno il via sin dall´inizio del 2007, è stato presentato dall´assessore all´agricoltura della Regione Toscana Susanna Cenni al Salone del gusto, dove la Toscana è presente anche con un esempio di ciò che intende per filiera corta: la riproduzione in uno stand di 800 metri quadri del Mercatale di Montevarchi dove una volta al mese una cinquantina di produttori propongono vino e olio, formaggi e carni, e anche ortaggi e frutta, rigorosamente di stagione. "Le azioni per la filiera corta – ha spiegato l´assessore – vogliono essere un forte impulso a scoprire e a valorizzare lo straordinario patrimonio di qualità e di tipicità offerto dai nostri produttori locali. E´ un progetto che guarda al futuro recuperando anche tradizioni passate: cioè ristabilendo un contatto diretto fra ciò che viene acquistato e chi lo ha prodotto, in modo da creare vantaggi per entrambi: per il produttore , che saltando tutte le intermediazioni, otterrà una remunerazione più equa, per il consumatore, che in questo modo è più garantito sul prodotto e riscopre un contatto diretto con i sapori del suo territorio. Con le azioni della filiera corta, inoltre, vogliamo creare le condizioni perché gli agricoltori, specie quelli che hanno aziende di piccole dimensioni, possano unire le loro forze per conquistare nuovi spazi in mercati in cui spesso faticano a affacciarsi come quello della grande distribuzione". Il progetto prevede il coinvolgimento, accanto alla Regione, delle agenzie per lo sviluppo agricolo (Arsia) e per la Promozione (Toscana promozione), del sistema degli enti locali, ma anche delle associazioni dei produttori, dei consumatori e dei Gruppi di acquisto solidale. Gli interventi previsti saranno finanziati sia con risorse regionali che con i fondi comunitari del Piano di sviluppo rurale. Per coloro che vorranno aderire alle iniziative e fregiarsi del marchio (che sarà presentato a dicembre) è prevista l´adozione di un disciplinare che dovrà servire a certificare il rispetto dei principi di qualità e la provenienza dei prodotti. Vademecum Sul Progetto Filiera Corta - Che cosa è la filiera corta. La filiera corta o a circuito breve è quell´insieme di attività che prevedono un rapporto diretto tra produttori e consumatori, singoli o organizzati, che ´´accorcia´´ il numero degli intermediari commerciali e diminuisce il prezzo finale. Gli acquisti possono avvenire tramite vendita diretta, mercatini, gruppi di acquisto, cooperative di consumo, commercio elettronico. La filiera corta consente quindi al consumatore una migliore conoscenza delle qualità intrinseche del prodotto e di chi lo produce. Inoltre l´acquirente potrà ottenere un prezzo finale al consumo più vantaggioso mentre al produttore è garantita una remunerazione più equa. Dove nasce. Fra le esperienze più significative di accorciamento della filiera ci sono i Farmer´s market (mercati contadini o mercatali) nati una ventina d´anni fa negli Stati Uniti. Secondo il quotidiano Usa Today, i Farmer´s market negli Usa sono cresciuti di quasi il 30% negli ultimi cinque anni, passando da circa 3. 000 agli attuali 3. 700, con oltre 40. 000 imprese agricole coinvolte in una qualche forma di commercializzazione diretta (vendita in azienda o Farmer´s market). Le esperienze di filiera corta già esistenti in Toscana: Mercati contadini presenti in forma continuativa, generalmente con frequenza mensile. E´ il caso della Fierucola di Firenze, il Pagliaio di Greve in Chianti, la Fierucola di Prato, il Mercato contadino di Pisa, la Zucca Barucca di Pistoia, il mercato di Cecina. Punti di vendita diretta presso gli impianti di trasformazione (cantine, frantoi, caseifici sociali e cooperative di produzione); vendita diretta dei prodotti aziendali presso gli agriturismi Gruppi di acquisto solidale. Si tratta di gruppi costituiti da famiglie o singoli che si organizzano, nella maggior parte dei casi in maniera informale, per acquistare collettivamente prodotti alimentari e non da produttori locali. Attualmente se ne contano almeno una cinquantina in tutta la regione. Le principali azioni previste dal progetto: Logo della rete, che caratterizzerà tutte le azioni del progetto (sarà presentato a dicembre). I Mercatali, sviluppo di questi mercati di qualità locali (come quello di Montevarchi) per la vendita diretta di prodotti di qualità riservati ai produttori locali. Regala la Toscana, mercato di Natale di durata settimanale con vendita diretta dei produttori locali Spacci locali, punti di vendita diretta gestiti in forma singola od associata da agricoltori della zona. Patti di filiera, cioè accordi fra i produttori e altri settori, come la grande distribuzione, oppure la ristorazione, per la vendita dei prodotti agricoli locali con un ricarico massimo concordato. Etichetta "prezzo chiaro", obbligatoria per i prodotti venduti tramite la rete e con il logo del progetto dove il prezzo pagato dal consumatore è un prezzo trasparente, cioè suddiviso nelle quote destinate al costo di produzione ed ai vari eventuali passaggi: produttore, trasformatore, distributore. Arte e Cibo, iniziativa da realizzare in collaborazione con i Comuni e gli altri Enti responsabili dei musei statali, per la creazione al loro interno di uno spazio dedicato alla cultura e tradizione enogastronomia della Toscana, di esposizione e distribuzione di campioni e di materiale informativo e vendita di una selezione di prodotti toscani di qualità; Mangia Toscano, revisione e potenziamento della legge regionale 18 del 2003 sull´introduzione dei prodotti biologici, tipici e tradizionali nelle mense pubbliche, per indirizzare sempre più le mense pubbliche verso l´uso dei prodotti toscani. . |
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