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Notiziario Marketpress di
Martedì 19 Gennaio 2010 |
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IL PROGETTO WRECKPROTECT STUDIA LE MINACCE AL PATRIMONIO CULTURALE SOTTOMARINO
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Bruxelles, 19 gennaio 2010 - La famiglia dei Teredinidae, i cui componenti sono considerati le "termiti del mare", sta mettendo a repentaglio ampi siti archeologici sottomarini nel Mar Baltico. Alcuni ricercatori dell´Università di Göteborg (Svezia), che partecipa al progetto finanziato dall´Unione europea Wreckprotect destinato alla valutazione dei manufatti a rischio, ipotizzano la responsabilità del cambiamento climatico nell´invasione della famiglia dei Teredinidae. Il progetto Wreckprotect ("Strategies for the protection of shipwrecks in the Baltic Sea against forthcoming attack by wood degrading marine borers. A synthesis and information project based on the effects of climatic changes") ha ricevuto finanziamenti per più di 750. 000 euro nel quadro della tema "Ambiente" del Settimo programma quadro (7° Pq). I partner del progetto, che hanno come obiettivo la messa a punto di strumenti efficaci per l´individuazione di aree potenzialmente a rischio nel Mar Baltico, intendono ricoprire i relitti presenti con geotessili e sedimenti del fondale e stilare delle linee guida per la tutela di questi relitti. I ricercatori ritengono che il Mar Baltico ospiti circa 100. 000 relitti in buone condizioni. Le teredini - molluschi che vivono nelle acque marine - sono conosciute perché divorano e distruggono le strutture lignee esposte a questo tipo di acque. La distruzione di queste strutture può avvenire in tempi più o meno rapidi, ma secondo gli esperti è sufficiente un decennio perché questi portino a compimento la distruzione dei ritrovamenti archeologici. Le teredini, che possono vivere fino a 4 anni, sono in grado di scavare tunnel lunghi fino a 30 cm in qualsiasi tipo di legno. I partner del progetto Wrteckprotect ritengono che la ridotta salinità del Mar Baltico abbia a lungo protetto i manufatti posati sul fondale marino. I danni fino ad oggi registrati al patrimonio culturale sottomarino dell´area sono imputabili a funghi, batteri e altri microorganismi che sebbene siano dannosi, hanno un effetto meno devastante e veloce delle teredini. I ricercatori hanno rilevato che la presenza di questi molluschi (secondo gli esperti ne esistono 65 specie) lungo le coste danesi e tedesche del Mar Baltico è in crescita . "Le teredini, per esempio, hanno attaccato relitti risalenti al 1300 che si trovano lungo le coste tedesche e abbiamo iniziato ad osservare la loro presenza anche lungo le coste svedesi, all´altezza dello storico stabilimento Ribersborg Kallbadhus di Malmö", ha spiegato Christin Appelqvist, dottoranda presso il Dipartimento di Ecologia marina dell´Università di Göteborg. Secondo i ricercatori, il principale responsabile di questo fenomeno è probabilmente il cambiamento climatico. È possibile che le teredini si siano abituate alla ridotta salinità grazie all´aumento della temperatura dell´acqua. "Sono circa 100 i relitti già infestati da questi molluschi nell´area meridionale del Mar Baltico, ma per ora non sono ancora arrivati a Falsterbo", ha affermato la dottoressa Appelqvist . "Sappiamo che questi molluschi sono in grado di sopravvivere alla salinità dell´arcipelago di Stoccolma, sebbene abbiano bisogno di una maggiore salinità per riprodursi. Coordinato dall´istituto di ricerca Sp Technical Research Institute of Sweden, il progetto Wreckprotect riunisce ricercatori provenienti da Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Svezia. Il progetto si concluderà alla fine del 2011. Per maggiori informazioni, visitare: Wreckprotect: http://www. Wreckprotect. Eu/ Università di Göteborg: http://www. Gu. Se/english/ . |
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