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Notiziario Marketpress di
Martedì 19 Gennaio 2010 |
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"IL PIANO EUROPEO DI RIPRESA ECONOMICA NELLE REGIONI E NELLE CITTÀ: UN ANNO DOPO" : IL COMITATO DELLE REGIONI PUBBLICA LA RELAZIONE FINALE
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Bruxelles, 19 gennaio 2010 - Il Comitato delle Regioni ha appena pubblicato la relazione finale con i risultati del sondaggio online "Il Piano Europeo di ripresa economica nelle regioni e nelle città: un anno dopo". Il sondaggio – eseguito dalla Piattaforma di controllo della strategia di Lisbona, creata dal Cor – è servito a valutare le modalità di attuazione alla base del Piano europeo di ripresa economica, secondo la percezione delle autorità locali e regionali dell’Ue. Il sondaggio è stato realizzato nei mesi di ottobre e novembre 2009. I risultati della relazione sono stati presentati in occasione del Quinto dialogo territoriale per la crescita sostenibile e l’occupazione, a Palma di Maiorca, Spagna (18 gennaio 2010). Il Piano europeo di ripresa economica nelle regioni e nelle città: un anno dopo Gennaio 2010 Risultati fondamentali. Premessa - Con l´adozione del piano europeo di ripresa economica (Eerp) nel dicembre 2008, l´Unione europea e gli Stati membri si sono impegnati a condurre un´azione coordinata per contrastare gli effetti della crisi. Scopo principale del sondaggio è quello di valutare in che modo e con quali effetti questo piano venga attuato a livello dei cittadini, basandosi sui punti di vista degli enti locali e regionali dell´Ue. Il sondaggio è stato lanciato a metà ottobre 2009 e si è concluso il 30 novembre. Nel complesso sono pervenuti 74 questionari compilati da enti locali e regionali di 19 Stati membri dell´Ue (compresi tutti i grandi Stati membri). L´elenco dei partecipanti al sondaggio figura al capitolo 3. Il campione degli intervistati non è rappresentativo della situazione dell´Ue nel suo complesso, ma consente di fissare delle tendenze e presenta un gran numero di casi specifici provenienti da enti diversi sia per tipologia, ossia grandi città (ad es. Bruxelles, Eindhoven, Łódź, Monaco) e centri più piccoli (Košice in Slovacchia, Gijon in Spagna, Solna in Svezia), sia per collocazione geografica, ossia appartenenti a regioni dell´Europa occidentale (ad es. Le Fiandre e l´Alta Normandia), centro-orientale (ad es. La Masovia e la Renania settentrionale-Vestfalia), settentrionale (Uusimaa e Småland) e meridionale (ad es. La Catalogna e la Lombardia). Le informazioni fornite sono aggiornate alla fine di novembre 2009. Presentando i risultati del sondaggio in occasione del 5° Dialogo territoriale per la crescita e l´occupazione, organizzato congiuntamente con la presidenza spagnola e con la partecipazione della Commissione europea, il Cdr contribuirà al dibattito e alle decisioni politiche dell´Ue in preparazione del Consiglio di primavera 2010, dove si farà un bilancio delle attuali misure anticrisi e verranno prese decisioni relative alla futura strategia per la crescita sostenibile e l´occupazione. Nell´aprile 2009 il Comitato delle regioni ha adottato un parere sul pacchetto della Commissione europea per la ripresa economica e il ruolo degli enti locali e regionali (Cdr 12/2009 fin, relatore: Dietmar Brockes, De/alde, disponibile su https://toad. Cor. Europa. Eu/), in cui invitava a tenere conto del ruolo importante degli enti locali e regionali nel superamento della crisi. Il Cdr incoraggiava inoltre "le regioni a valutare l´attuazione delle misure nel quadro di un approccio fondato sulle buone pratiche" (Cdr 12/2009 fin) e invitava a "valutare l´impatto dei diversi piani di rilancio sui territori europei" (documento dell´Ufficio di presidenza del Cdr "La crisi economica e il suo impatto a livello locale e regionale: dibattito tematico", Cdr 196/2009 punto 6). Il sondaggio costituisce una risposta diretta a questi due inviti. Il contenuto della relazione non rispecchia necessariamente il punto di vista del Comitato delle regioni. Risultati Fondamentali - La crisi economica e finanziaria ha colpito duramente ed è lungi dall´essersi conclusa 1) Le regioni e le città sono state duramente colpite dalla crisi economica e finanziaria: la disoccupazione è in aumento, le imprese si trovano a dover affrontare un calo del fatturato, crediti insufficienti e problemi di liquidità. 2) Le finanze pubbliche a livello regionale e locale sono sotto pressione a causa della diminuzione delle entrate, dell´aumento delle spese sociali e per il welfare nonché di impegni più bassi per i bilanci futuri. Di conseguenza, gli enti locali e regionali devono affrontare maggiori difficoltà nella gestione delle spese correnti. 3) L´impatto della crisi interessa in modo diseguale i vari settori e regioni, il che rispecchia la diversità dei punti di forza economici e la distribuzione territorialmente differenziata dei settori economici. 4) La percezione delle prospettive economiche e occupazionali per il 2010 appare molto negativa. Nella maggior parte delle regioni e delle città è in atto una risposta politica, con un notevole ricorso a strumenti dell´Ue 5) L´85% degli intervistati ha adottato misure anticrisi. Complessivamente il 60% degli intervistati ha adottato strategie o piani di azione (regionali o locali) di tipo globale, mentre altri hanno fatto ampio ricorso a strumenti politici già esistenti. 6) Nella maggior parte dei casi, la preoccupazione degli intervistati per l´aumento della disoccupazione ha dato luogo a misure di emergenza intese a salvaguardare i posti di lavoro esistenti e/o a fornire sostegno finanziario alle Pmi. Tuttavia, alcuni enti locali e regionali hanno scelto di guardare al di là dell´emergenza attuale adottando misure strutturali, come ad esempio progetti a più lungo termine legati all´innovazione oppure misure di efficienza energetica. In questi casi è spesso evidente lo scopo di contribuire al conseguimento degli obiettivi della strategia di Lisbona, e l´Eerp viene definito "cruciale" nell´aprire la via a nuove forme di investimento. 7) Il Fondo sociale europeo e il Fondo europeo per lo sviluppo regionale sono stati ampiamente utilizzati come sostegno finanziario per l´adozione di misure locali e regionali. 8) Per quanto riguarda le tematiche, gli ambiti in cui si è fatto maggiore ricorso alle misure supplementari dell´Eerp sono i progetti di infrastrutture a banda larga e gli investimenti straordinari nelle zone rurali. La mancanza di coordinamento tra i livelli di governo e la lentezza nell´attuazione rendono più difficile percepire l´impatto del piano europeo di ripresa economica a livello regionale 9) La conoscenza dell´Eerp e la percezione del suo contributo nel contrastare la crisi sono ancora scarse. Il piano sembra procedere con grande lentezza nell´Ue, per le seguenti ragioni: la percezione di un "divario temporale tra la ripresa economica e una ripresa che offra opportunità di lavoro dignitose" (come sostenuto di recente dall´Oil), la percezione di una mancanza di coordinamento tra i livelli di governo locale/regionale, nazionale e dell´Ue, nonostante il fatto che molti piani anticrisi locali o regionali già in atto siano in linea con l´Eerp, la lentezza con cui le misure di attuazione del piano e il loro impatto diventano visibili a livello regionale. Risposte politiche fondamentali per garantire che il 2010 sia un anno di ripresa nelle regioni e nelle Città. 10) Il 2010 segnerà una svolta per le regioni e le città. Le preoccupazioni espresse dagli intervistati in merito al 2009 e alle prospettive per il 2010 sono confermate da numerose altre fonti presentate nel capitolo "Background information". 11) I risultati del sondaggio avvalorano il punto di vista del Cdr secondo cui occorre una governance multilivello per attuare l´Eerp nel modo più efficace possibile, in modo da promuovere la ripresa economica nell´Ue. Nei fatti, la cooperazione tra gli enti locali e regionali come pure il partenariato tra questi enti e il settore privato si sono spesso dimostrati efficaci per mettere a punto progetti politici urgenti volti a contrastare la crisi. Tuttavia, come osservato dagli intervistati, vi è ancora un ampio margine di miglioramento in termini di cooperazione tra, da un lato, il livello dei cittadini e il livello nazionale, e, dall´altro, il livello nazionale e il livello dell´Ue. 12) Gli effetti della crisi potrebbero indebolire la coesione territoriale se non venissero compensati da politiche intese a risolvere specifici problemi in modo differenziato. La differente percezione dell´impatto della crisi nelle varie regioni rispecchia la diversità delle situazioni di partenza in termini di competitività e determina prospettive differenti a lungo termine, oltre a spiegare il diverso grado con cui si è fatto ricorso alle misure anticrisi offerte dall´Ue. . |
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