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Notiziario Marketpress di
Martedì 19 Gennaio 2010 |
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PATRIMONIO CULTURALE: L´ATTIVITÀ DI RECUPERO NEL RAPPORTO 2009
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Roma, 19 gennaio 2010 - Una sensibile diminuzione dei furti in generale (- 14,5%), un forte decremento degli scavi clandestini accertati (- 76%), una consistente persistenza del fenomeno della falsificazione (+ 424%), come risulta dall´elevato numero delle persone arrestate per questo reato, un lieve ma significativo aumento dell´attività di contrasto (+ 2%) alle varie tipologie di reati riguardanti il settore dei beni culturali. E´ quanto emerge dal Rapporto sull´attività operativa effettuata nel 2009 dal Comando dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale (Cc Tpc) presentato la scorsa settimana. Nel 2009, analogamente a quanto avvenuto lo scorso anno, e, comunque, nell´ambito del già indicato trend di riduzione del fenomeno criminoso, le regioni più colpite risultano essere state il Lazio, la Toscana e la Lombardia. In particolare tale generalizzata flessione è particolarmente percepibile in relazione ai furti in danno di privati, con una variazione pari a (– 15,3%) e a quelli in danno di chiese ed istituti religiosi (-11,5%). I privati e i luoghi di culto si confermano, quindi, come gli obiettivi piu´ sensibili alle aggressioni criminali. Continua anche la positiva tendenza alla riduzione dei furti ai danni di istituzioni museali (-29% circa) mentre risulta evidente la preoccupante persistenza di sottrazioni al patrimonio archivistico e librario, che continua a costituire un fenomeno al quale prestare la massima attenzione. Rispetto al 2008, per quanto riguarda il numero degli scavi clandestini accertati (-76%), l´andamento generale ha visto una notevole diminuzione a livello nazionale, con la Sicilia in cima all´elenco degli avvistamenti seguita dal Lazio e dalla Campania. Il Rapporto evidenzia inoltre, un´amplia diffusione del fenomeno della contraffazione soprattutto per l´arte contemporanea, pur con una netta ripresa dell´attività anche in campo archeologico. E a fronte di una riduzione delle opere sequestrate (- 36%), si è registrato un sensibile incremento delle persone denunciate (299, a fronte delle 57 indagate nel 2008, con un incremento pari al 424%) ed è stato possibile individuare ben strutturate organizzazioni criminali interessate al settore. Nel 2009 le persone deferite dai carabinieri all´Autorita´ Giudiziaria per reati di tipo associativo sono state 157, eseguito sequestri per un valore stimato di oltre 165 milioni di euro e recuperato piu´ di 19 mila beni culturali. Viene infine citata l´espansione esponenziale del mercato illecito di beni culturali via web. Nel biennio 2008-2009 sono stati 42. 403 i beni, di vari tipo e natura, individuati e sequestrati nel corso di operazioni avviate a seguito del monitoraggio dei siti on-line. E il dato più allarmante è che 78% delle persone risultate comunque coinvolte in tali commerci illegali sono liberi professionisti, mentre il 9% appartiene alla classe impiegatizia. La considerevole quantità e qualità dei beni culturali presenti nel territorio nazionale, la loro appetibilità in ambito internazionale, dovuta anche alla loro commerciabilità attraverso molteplici canali, ai quali si è aggiunto l´e-commerce, l´elevata redditività dei beni trattati costituiscono le cause più evidenti del persistente fenomeno della commercializzazione illecita di beni culturali italiani al di fuori dei confini nazionali. . |
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