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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Gennaio 2010
 
   
  CALZATURE: SALE A 6,2 MILIARDI DI EURO IL DISAVANZO DEI PAESI UE (+18,2%)

 
   
  Sale a 6,2 miliardi di euro il rosso della bilancia commerciale Ue relativa all’intercambio di calzature. Lo rivela il sito di informazione specializzata Trend Calzaturiero sulla base dei dati Eurostat riferiti ai primi nove mesi del 2009, evidenziando, nel confronto con lo stesso periodo del 2008, un aumento del disavanzo con i Paesi terzi del 18,2%. Per l’import di calzature i Ventisette, nei tre trimestri considerati, hanno staccato un assegno di oltre 9,6 miliardi di euro, il 2% in più rispetto al gennaio-settembre 2008. Le esportazioni hanno invece portato nelle casse dei paesi Ue meno di 3,4 miliardi di euro, corrispondenti a una riduzione del 18,8% rispetto al gennaio-settembre 2008. A spingere, tra i principali paesi fornitori, è stata ancora la Cina, nonostante i minori volumi esportati verso l’Europa. L’import di scarpe dal paese del Dragone, anche per effetto dei dazi antidumping che hanno alzato il valore medio unitario, è aumentato, in termini monetari, del 6,3%, portandosi a ridosso dei 4,9 miliardi di euro. Segnano invece il passo le importazioni dal Vietnam, scese attorno a un miliardo e mezzo di euro (-8,5%). Tra i follower guadagnano posizioni nel mercato comune India (+1,8%) e Indonesia (+21,3%), mentre perde vistosamente terreno il Brasile che, anno su anno, ha ceduto il 12%. Sul versante dell’export - prosegue la nota di Trend Calzaturiero - la tendenza negativa ha riguardato tutte le principali destinazioni. In Usa le vendite di scarpe made in Ue hanno ceduto il 27,5%, a 562 milioni scarsi, archiviando una contrazione ancora più accentuata sul mercato russo, dove i dati Eurostat riportano, nel cumulato dei tre trimestri, un meno 31,9% (551 milioni di euro). Bilancio deludente, per i Ventisette, anche in Svizzera e Giappone, con perdite rispettivamente del 6,2 e del 5,5 per cento. Nel dettaglio delle nazioni Ue i principali importatori si confermano Germania, Regno Unito, Italia e Francia. Apre la “top-list” dei paesi esportatori l’Italia, seguita a parecchie lunghezze di distanza da Germania, Spagna, Francia e Belgio. .  
   
 

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