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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Gennaio 2010
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO, HAITI: OCCORRONO RAPIDI AIUTI E UNA RICOSTRUZIONE A LUNGO TERMINE

 
   
  Strasbugo, 21 gennaio 2010 - Nel corso di un dibattito in Aula, i deputati hanno sottolineato la necessità che l´aiuto promesso sia fornito al più presto e che vi sia un fermo impegno a favore della ricostruzione. Nella sua prima dichiarazione al Parlamento, Lady Ashton, l´Alto Rappresentante dell´Ue, ha dichiarato che "il nostro obiettivo è quello di alleviare le sofferenze e il nostro impegno per la ricostruzione è a lungo termine". "Ho chiesto questo dibattito per aggiornarvi su questo enorme disastro politico e umanitario", ha detto Catherine Ashton al Parlamento. In una sessione straordinaria, ha aggiunto, i Ministri degli Affari esteri hanno deciso ieri di impegnare 122 milioni di euro in aiuti umanitari e 100 milioni di euro per gli aiuti non umanitari. Il contributo finanziario degli strumenti Ue per finanziare la risposta a lungo termine sarà pari a 200 milioni di euro. "E´ una grande risposta in breve tempo. Trovare il denaro sarà meno difficile che farlo giungere sul posto", ha dichiarato Lady Ashton, indicando che il Consiglio tornerà a occuparsi di Haiti lunedì 25 gennaio ed è probabile che deciderà anche di inviare un contingente della gendarmeria europea a Port-au-prince. "L´unione europea ha reagito rapidamente, ma abbiamo resistito al desiderio di recarci su posto", ha detto ai deputati, in linea con il parere del Segretario generale dell´Onu. Ha aggiunto che lei stessa si recherà negli Stati Uniti questa settimana per coordinare gli sforzi con l´Onu e l´amministrazione americana. Commissario de Gucht - "Non si tratta solo di salvare vite umane, ma di salvare un paese nel suo insieme", ha detto Karel De Gucht, commissario per lo sviluppo e gli aiuti umanitari. Ha poi precisato che anche membri di organizzazioni internazionali sono stati vittime della catastrofe, rendendo ancora più difficile l´organizzazione degli aiuti in loco. De Gucht ha aggiunto che un urgente aiuto medico, tecnico e logistico è necessario per evitare ulteriori rischi, come l´epidemia di colera. La Commissione ha stanziato 130 milioni di euro di aiuti umanitari, di cui 77 milioni di "denaro fresco", ha detto. Per gli aiuti alla ricostruzione a lungo termine, ha aggiunto, sono previsti 200 milioni di euro, ma va esaminato con gli Stati membri l´eventuale aumento di tale importo. Ha infine annunciato la sua imminente visita ad Haiti e alla vicina Repubblica dominicana. Interventi in nome dei gruppi - Gay Mitchell (Ppe, Ie) si è compiaciuto del fatto che, dopo la visita del commissario de Gucht ad Haiti e nella Repubblica dominicana, quest´ultimo riferirà alla commissione per lo sviluppo del Parlamento europeo, il prossimo 25 gennaio. Poiché l´Ue nel suo insieme rappresenta il più grande donatore di aiuti umanitari, "l´Unione europea deve rendersi più visibile sul terreno", per esempio con la possibile presenza di forze militari Ue. Facendo riferimento alle iniziative per la raccolta di denaro, Linda Mcavan (S&d, Uk), ha dichiarato che "il pubblico ha risposto in modo eccellente" e anche l´Unione europea dovrebbe incrementare il suo aiuto. Sottolineando che una Conferenza internazionale dovrebbe occuparsi del problema del debito di Haiti, ha chiesto se il prestito di 100 milioni di euro stanziato dall´Fmi possa essere convertito in donazione. Per Liam Aylward (Alde, Ie), "la situazione ad Haiti è il peggior disastro umanitario da decenni". I problemi burocratici stanno chiaramente ostacolando la distribuzione degli aiuti, con serie conseguenze sul territorio. Una chiara leadership e un´assistenza coordinata in loco sono necessarie. Lo sviluppo a lungo termine di Haiti, ha concluso, deve diventare una priorità". Eva Joly (Greens/efa, Fr), presidente della commissione per lo sviluppo, ha sottolineato la portata senza precedenti della tragedia che "supera altre catastrofi". "Le istituzioni internazionali hanno imposto politiche sbagliate ad Haiti ed abbiamo indebolito il tessuto sociale nel Paese". "Quello che dobbiamo fare ora è fornire tutto il sostegno possibile". Concludendo il suo intervento, ha voluto paragonare i 150 miliardi di dollari stanziati per aiutare le banche Usa al volume degli aiuti previsti per Haiti. Nirj Deva (Ecr, Uk) ha chiesto l´avvio di un´operazione di soccorso globale in grado di fornire, oltre all´aiuto immediato, anche la ricostruzione in loco delle infrastrutture distrutte. Secondo Patrick Le Hyaric (Gue/ngl, Fr), l´assistenza dell´Unione europea ad Haiti deve essere incrementata e anche il sistema bancario mondiale dovrebbe contribuire. Il Parlamento europeo dovrebbe dare il suo accordo per una cancellazione incondizionata del debito di questo Paese. Ha infine aggiunto che gli Stati Uniti non dovrebbero essere autorizzati, con il pretesto di fornire aiuto, a "occupare Haiti". Fiorello Provera (Efd, It) ha anzitutto espresso "profonda solidarietà" a tutti coloro che sono stati colpiti dalla calamità naturale. In situazioni come questa, ha aggiunto, con ampie distruzioni di edifici e di infrastrutture e con migliaia di morti, "è quasi impossibile portare aiuto in maniera efficace senza condizioni minime di ordine pubblico e di sicurezza". Qualsiasi intervento d´aiuto, ha proseguito, "risulta difficile senza uno stretto coordinamento nella raccolta dei beni necessari ed una ordinata distribuzione degli aiuti". "Capire quel che serve, a chi serve e quando serve è fondamentale". Il deputato ha poi affermato ce un altro elemento su cui riflettere è che "troppe volte la generosità dei donatori pubblici e privati è stata tradita ed ingenti risorse finanziarie non sono andate a chi ne aveva davvero bisogno". È necessario quindi "un severo sistema di controlli per evitare dispersioni o ruberie soprattutto in paesi fragili con un alto livello di corruzione e scarsa governance". L´europa, ha concluso, "è chiamata a dare una dimostrazione della propria efficienza e mi auguro che abbia successo". Dichiarazione conclusiva di Lady Ashton - "Il fatto che lavoriamo a stretto contatto e in collaborazione con le autorità degli Stati Uniti è anche una parte importante di ciò che facciamo oggi e in futuro", ha detto Lady Ashton in risposta alle domande sulla visibilità degli aiuti e il coordinamento, sotto gli auspici degli Stati Uniti . "Non dimentichiamo che, per la prima volta, Consiglio e Commissione si sono mobilitati per rispondere alla crisi attuale", ha sottolineato, compiacendosi del fatto che 21 Stati membri hanno risposto con impegni concreti in materia di squadre di ricerca e soccorso, ospedali mobili e unità di depurazione delle acque. Ai deputati che hanno criticato la sua mancata visita ad Haiti, ha detto: "non sono un medico, né un vigile del fuoco; il mio posto era quello di riunire il coordinamento a livello Ue e con le Nazioni Unite". .  
   
 

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