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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Gennaio 2010
 
   
  TOSCNA: LA FINANZIARIA 2010 NON DÀ RISPOSTE CONVINCENTI

 
   
  Firenze, 21 gennaio 2010 - «Doveva essere una finanziaria leggera e così non è stato. Ma soprattutto è una finanziaria che non risolve i problemi, che non dà risposte convincenti contro la crisi a cittadini e imprese e dove è mancata una qualsiasi concertazione sui provvedimenti presi: sbagliata dunque nel merito e nel metodo». E´ negativo e senza appelli il giudizio dell´assessore al bilancio della Toscana Giuseppe Bertolucci sulla finanziaria 2010 del governo. E lo ha ripetuto ieri a Viareggio durante la settimana edizione al centro congressi “Principe di Piemonte” del meeting dedicato proprio all´impatto della finanziaria sugli enti locali, organizzato dall´Anci Toscana, l´associazione dei Comuni, insieme alla Regione. Cosa non va nella finanziaria del governo? «Il patto sulla salute – spiega l´assessore - non ha ad esempio tenuto conto dell´invecchiamento della popolazione, particolarmente accentuato in Toscana, e questo ci penalizza visto che gli anziani hanno bisogno di maggiori servizi, che comportano una spesa maggiore». C´è poi il patto di stabilità, ovvero l´accordo per ridurre la spesa pubblica italiana che impone a Comuni, Province e Regioni di non spendere (e quindi di rinviare i pagamenti) anche quando in cassa le risorse per farlo ce l´avrebbero. «Un paradosso, che sicuramente riduce gli investimenti e quella liquidità di cui l´economia, in questo momento di crisi, avrebbe ancora più bisogno –ribatte Bertolucci - Noi in Toscana nel 2009 una soluzione l´abbiamo trovata: la Regione ha messo a disposizione degli enti virtuosi, autorizzata dal Ministero, 100 milioni della propria quota di liquidità del patto, che ha permesso a trentadue Comuni e una Provincia di p agare, per altrettanti milioni, aziende e fornitori. La strada da percorrere è quella della regionalizzazione del patto di stabilità, ma di questo nella Finanziaria non c´è traccia». Anche sul federalismo fiscale l´assessore non manca di sottolineare più di una perplessità. «Per adesso - chiarisce - è stato pubblicato solo il decreto che introduce il federalismo demaniale, ovvero la cessione a Comuni e Province di quote di demanio, terreni e immobili statali che si trovano sul loro territorio. Ben venga, ne siamo contenti. Peccato però che agli enti locali non siano state trasferite risorse sufficienti per gestire e valorizzare quel patrimonio». Per l´assessore mancano anche risposte riguardo ai servizi nei territori più disagiati. «La Regione ha stanziato quest´anno 2 milioni e 200 mila euro per favorire la nascita di Unioni di Comuni l addove c´erano comunitàmontane – ricorda -. Altri 2 milioni e 800 mila euro sono stati stanziati per evitare la chiusura di 43 scuole materne. E di 7 milioni è stato aumentato il fondo sociale, senza considerare i 40 recuperati ogni anno, negli ultimi anni, sul fronte dell´evasione fiscale e in buona parte destinati ad accrescere i servizi di assistenza per gli anziani non autosufficienti». «Ci siamo mossi – conclude Bertolucci - supplendo ai tagli e alle assenze del governo, senza mai aumentare in questi anni l´addizionale irpef, da sempre al minimo, e confermando un primato che ci vede, Basilicata a parte che può contare su royalties petrolifere, come la Regione italiana, tra quelle a statuto ordinario, con la minor pressione fiscale per quanto riguarda Irap e addizionale Irpef, le uniche due imposte (oltre al bollo auto) su cui le Regioni possono almeno in parte intervenire». «Certo – termina - le r isorse a disposizione non ci consentiranno di garantire all´infinito questa supplenza nei confronti del governo». .  
   
 

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