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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Gennaio 2010
 
   
  "10% SETA E 90% RACKET": CONTRAFFAZIONE, PARTITA SECONDA FASE CAMPAGNA PUBBLICITARIA CONTRO IL FALSO

 
   
   Milano - E´ cominciata ieri, e durerà due settimane, la fase due della campagna pubblicitaria di Regione Lombardia contro la contraffazione. Sugli autobus di Milano e nelle stazioni della metropolitana sono infatti stati affissi cartelloni di diversi dimensioni con slogan molto chiari contro un fenomeno che di giorno in giorno assume proporzioni sempre più preoccupanti. Messaggi semplici e diretti riferiti agli oggetti che maggiormente vengono copiati. Ecco quindi la scritta "10% seta e 90% racket" a fianco di una camicia o "tu compri una borsa e loro ti fanno le scarpe" dietro una borsetta in (finta) pelle e "la contraffazione non è una montatura" a fianco di un bel paio di occhiali. "Abbiamo voluto lanciare un messaggio molto forte - spiega l´assessore regionale all´Industria, Pmi e Cooperazione, Romano La Russa - anzitutto a difesa del consumatore, della sua salute e sicurezza. Sono infatti sempre di più i casi di problemi di ogni genere legati all´acquisto di oggetti contraffatti e quindi di origine e fattura assolutamente incerta". "Questa campagna - aggiunge La Russa - conferma che Regione Lombardia crede fortemente in un settore nel quale l´Italia vanta primati a livello mondiale. La nostra azione parte infatti dalla disincentivazione all´acquisto del contraffatto perché proprio da qui si origina un circolo vizioso difficile da fermare, ma che va debellato". Lo scorso anno, a Milano e nelle zone dell´hinterland sono stati sequestrati diversi milioni di prodotti contraffatti; non solo abbigliamento, ma sempre più anche prodotti dell´elettronica e dell´agroalimentare. "Bisogna tutelare l´originalità e l´esclusività dei prodotti italiani - conclude la Russa - soprattutto in un momento di crisi dove ´fare rete´ aiuta le aziende. Questo mercato parallelo produce danni economico-occupazionali notevoli. Regione Lombardia questo non lo tollera, a maggior ragione se alimenta il lavoro nero e lo sfruttamento minorile". .  
   
 

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