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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Gennaio 2010
 
   
  UE: COPENHAGEN, CHE DELUSIONE!

 
   
  Bruxelles, 25 gennaio 2010 - Anche Obama l´ha ammesso: la delusione per com´è andato il vertice sul clima di Copenhagen è giustificata. Ma il Parlamento tenta di guardare avanti, e pensa alle prossime tappe. Due le grandi lezioni, secondo i membri della delegazione ufficiale al Cop15: l´Europa deve essere più unita e avere una voce sola, e bisogna tessere le alleanze giuste in vista del summit in Messico di dicembre 2010. Il dibattito di mercoledì pomeriggio dedicato all´analisi dei risultati del vertice di Copenhagen ha messo in rilievo luci e ombre dell´accordo ottenuto al vertice Onu "Cop15" di Copenhagen fra il 7 e il 18 dicembre 2009. Anche se quasi tutti i parlamentari hanno espresso delusione per come sono andate le cose, i segnali positivi non mancano, e bisogna ricordarli. Ma c´è qualche passo avanti - "E´ chiaro che siamo delusi" ha detto l´olandese Ppe Corien Wortmann-kool, "ma abbiamo fatto anche passi avanti sui fondi per mitigare gli effetti del cambiamento climatico nel Sud del mondo e sul riconoscimento dell´obiettivo ´2 Gradi´. Il nostro target di riduzione del 30% deve rimanere saldo. E, in vista dei prossimi appuntamenti, dobbiamo rivedere la nostra strategia. Ma le ambizioni non devono cambiare. " La delusione è provocata dal fatto che la conferenza Onu, che ha raccolto i leader di quasi tutti i Paesi mondo, non è riuscita a concludere né impegni specifici vincolanti di breve termine (orizzonte 2020) sulla riduzione delle emissioni di Co2, né di lungo termine (il 50% di riduzione entro il 2050). L´ "Accordo di Copenhagen" infatti non è vincolante dal punto di vista legale, ma contiene solo un "riconoscimento" della necessità di limitare l´aumento delle temperature di massimo 2 Gradi Celsius. L´europa ha bisogno di una nuova strategia - "Una strategia ambiziosa e robusta" ha invocato Corinne Lepage, dell´Alde, membro della delegazione ufficiale del Parlamento a Copenhagen " e un´economia più basata sull´efficienza energetica". L´europa deve "mantenere la sua posizione di leader mondiale, e "deve parlare con una voce sola" altrimenti sarà "un altro fallimento". Il leader della delegazione Jo Leinen, condividendo la delusione, ha però espresso soddisfazione per l´iniziativa della presidenza spagnola di tenere la questione alta sull´agenda europea. Il 15 gennaio, infatti, i Ministri dell´Ambiente e dell´Energia dei 27 si sono già incontrati a Siviglia per stabilire i prossimi passi, e la Commissione ha raccomandato una rapida attuazione dell´Accordo di Copenhagen a livello europeo, in modo da mettere pressione agli altri Paesi e poter raggiungere un accordo giuridicamente vincolante per tutti entro la fine dell´anno. Sulla strategia, il socialdemocratico tedesco ha raccomandato "di trovare partner strategici in vista della conferenza dell´anno prossimo in Messico", sottolineando la necessità di costruire alleanze con i Paesi in via di sviluppo che, probabilmente, saranno più pronti a impegnarsi sul clima una volta che i fondi a loro destinati inizieranno ad arrivare. Nell´accordo di Copenhagen, infatti i Paesi sviluppati si sono impegnati a finanziare interventi contro il cambiamento climatico nel Sud del mondo per un totale di 30 miliardi di dollari fra il 2010 e il 2012. Meccanismo di funzionamento dell´Onu da ripensare - Anche Satu Hassi, finlandese da anni attiva sul tema del clima, ha voluto guardare i lati positivi, ricordando che "è la prima volta che in un documento dell´Onu c´è un riferimento chiaro al target dei 2 Gradi, sottoscritto da tutti i Paesi, e non come raccomandazione scientifica ma come obiettivo comune". Il documento prevede anche che tutti i Paesi sviluppati, inclusi gli Usa, troveranno uno stesso quadro di riferimento per ridurre le emissioni, con un metodo per verificare gli effettivi tagli. "E´ chiaro che ci sono stati Paesi che hanno sabotato l´accordo. I Paesi sviluppati devono fare un passo avanti! L´ue non ha parlato con una voce sola a Copenhagen, per questo è stata debole". La deputata Verde ha concluso che "c´è bisogno di una riforma dei meccanismi di funzionamento dell´Onu". I prossimi passi - La risoluzione del Parlamento sui risultati di Copenhagen sarà approvata a febbraio. Il prossimo summit Onu (Cop16) avrà luogo in Messico dal 29 novembre al 10 dicembre 2010. Sarà l´ultima occasione per raggiungere un accordo sul clima che sostituisca il protocollo di Kyoto? .  
   
 

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