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Notiziario Marketpress di
Martedì 26 Gennaio 2010 |
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SANITA’ ANIMALE: NUOVA VACCINAZIONE CONTRO LA BLUETONGUE DALL´INIZIO DEL 2009 SONO STATI EFFETTUATI OLTRE 70.000 ACCERTAMENTI.
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Continua in Piemonte la lotta contro la diffusione della bluetongue da sierotipo 8 nei bovini e nei piccoli ruminanti. Terminata nel 2009 la prima fase della vaccinazione, da febbraio a aprile si praticherà il richiamo, con un vaccino registrato per l’intervento sottocute, che renderà più semplici e efficaci gli interventi. «Nel 2009 – spiega l’assessore alla tutela della salute e sanità, Eleonora Artesio - sono state eseguite 1. 325. 081 vaccinazioni, che hanno consentito di contenere il contagio e di evitare che la malattia, diventando epidemica, si manifestasse con i sintomi caratteristici, con tutti i danni che ne sarebbero conseguiti. Grazie alla vaccinazione, le vendite degli animali allevati in Piemonte non hanno subito restrizioni, proteggendo un settore commerciale di rilievo». Per poter verificare la presenza della bluetongue sul territorio piemontese, è stata da tempo attivata una rete di 392 aziende sentinella, distribuite nelle diverse province. In ciascuna di esse una decina di capi, non vaccinati, vengono controllati ogni quindici giorni attraverso un esame sierologico, in grado di dimostrare l’eventuale contatto con il virus. Dall’inizio del 2009 sono stati effettuati oltre 70. 000 accertamenti. «A partire da settembre – aggiunge Giuliana Moda, responsabile del Settore prevenzione veterinaria della Regione – cinque aziende sentinella della provincia di Torino e due della provincia di Asti hanno reagito positivamente ai controlli, dimostrando la presenza di limitate aree in cui la malattia è ancora circolata. E’ quindi necessario ripetere la campagna, in modo da assicurare anche per il 2010 la protezione degli allevamenti, visto che l’efficacia del vaccino si esaurisce entro un anno». Poiché gli animali hanno già una immunità di base, sarà sufficiente una sola vaccinazione. Gli interventi sono completamente gratuiti per gli allevatori. La malattia, come noto, non è trasmissibile all’uomo. . |
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