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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Gennaio 2010
 
   
  LA PUGLIA PER IL LIBANO: LE DONNE OPERATRICI DI PACE E SVILUPPO

 
   
  Bari, 25 gennaio 2010 - Al via da febbraio missioni di esperti pugliesi in Libano e seminari/workshop per beneficiari libanesi in Puglia: Silvia Godelli, Assessore regionale al Mediterraneo, presenta un progetto a favore dell’imprenditoria femminile in West Bekaa e Beirut Sud. Nove mesi, a partire da febbraio 2010, per raggiungere obiettivi concreti nella creazione e gestione d’impresa femminile, facendo leva su strumenti innovativi nel campo dell’agro-industria, dell’artigianato, dei servizi alla persona, dell’ecoturismo e del turismo culturale: è la mission del progetto “La Puglia per il Libano 2010”, cofinanziato dalla Regione Puglia nel quadro degli interventi per la Cooperazione decentrata della Legge Regionale n. 20/2003. “Il sostegno e la promozione di iniziative imprenditoriali partirà dall’assistenza tecnica alle Aldu (Agl Local Development Units) della West Bekaa e nelle Municipalità di Beirut Sud – ha spiegato Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo della Regione Puglia, nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto – Attraverso la formazione di risorse umane ed il potenziamento delle competenze in programmazione, marketing e commercializzazione, il ruolo sociale delle donne libanesi andrà qualificandosi determinando, in loco, sviluppo sostenibile e valorizzazione delle risorse. Il modello è simile a progetti già attivati in alcuni territori palestinesi, con l’obiettivo di contribuire al processo strutturale di ricostruzione e di coesione in terre percorse ormai da troppo tempo da dinamiche complesse del conflitto mediorientale”. “Formazione ma anche scambio di buone prassi – ha sottolineato Mauro Paolo Bruno, Dirigente Ufficio Cooperazione Interregionale del Servizio Mediterraneo della Regione Puglia – Sono previste, infatti, missioni di esperti dalla Puglia in Libano e seminari/workshop per beneficiari libanesi in Puglia. Di qui il rafforzamento della creazione d’impresa, l’incremento della produzione di reddito, l’aumento di opportunità di lavoro ed il miglioramento dell’integrazione sociale”. “Non abbiamo nulla da insegnare ma qualcosa da scambiare – ha aggiunto Maria Ancona, in rappresentanza della delegazione tecnica del Programma Art Gold Libano – Il progetto prevede un forte impatto dal punto di vista delle relazioni con il coinvolgimento di diverse organizzazioni delle Nazioni Unite come Undp, Unesco, Unifem, Acnur, Oil, Unitar, Oms, Unops e altre”. In particolare , gli interventi saranno coordinati dall´Unops (Ufficio per i Servizi ai Progetti delle Nazioni Unite) in collaborazione con l´Associazione di promozione sociale del sud-est barese Sud Est Donne e la Scuola Internazionale della Gastronomia Mediterranea del Comune di Ceglie Messapica. “Abbiamo aderito con entusiasmo al progetto, condividendone dall’inizio gli obiettivi e le dinamiche di attuazione ispirate ad una reale volontà di cooperazione con gli attori dello sviluppo locale, presenti sia in Puglia che in Libano – ha commentato Giulia Sannolla, referente di “Sud Est Donne” - Il nostro Centro Risorse ha l’ambizione di essere un punto di riferimento, orientamento e formazione per le donne, non solo del sud est barese ma di tutto il Mediterraneo, cogliendo tutte le occasioni di scambio offerte da strumenti e programmi regionali, nazionali ed europei. In ciò siamo sostenute dalla profonda convinzione che le donne, attraverso la quotidiana azione a favore delle comunità in cui vivono, sono autentiche operatrici di pace”. “La Scuola Internazionale della Gastronomia Mediterranea, istituita a Ceglie Messapica nell’ambito del Pic Interreg Grecia-italia, rappresenta un primo esperimento in cui la comunità locale ha compreso l’importanza strategica di considerare il Mediterraneo come bacino di appartenenza e condivisione di risorse ed esperienze – ha concluso Marina Carrozzo, a nome della scuola pugliese – Fin dalle prime fasi, abbiamo colto l’invito dell’Assessorato al Mediterraneo a partecipare al progetto, con la consapevolezza di poter attuare un programma che sia di stimolo alla creazione d’impresa femminile in Libano, anche nel settore della valorizzazione di beni e percorsi gastronomici e culturali”. .  
   
 

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