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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Gennaio 2010
 
   
  AL TEATRO CIAK IL BARBIERE DI SIVIGLIA DI G. ROSSINI

 
   
  Milano, 25 gennaio 2010 - Dopo il debutto nazionale di “Aida” di G. Verdi a gennaio, sul palco del Teatro Ciak, Teatro dell’Opera di Milano prosegue la stagione invernale con un altro titolo molto amato: “Il Barbiere di Siviglia” di G. Rossini nella regia e ideazione scenica di Mario Riccardo Migliara. Dalle note di regia: “Un Barbiere che dà voce alla follia presente nel libretto e nella musica di Rossini, al gioco inaspettato del caso ed al costante colpo di teatro. Tutto, all’interno di quest’opera, è ineccepibilmente, quasi cronometrato in una misurazione strana, assurda, quasi che il metro delle cose siano il gioco e una pazzia gioiosa. Tutto varia con la stessa velocità con la quale Figaro crea condizioni favorevoli, equivoci e trucchi. L’umorismo di questa opera viene rimarcato da movimenti semplici e essenziali e così, anche nelle scenografie, che ricalcano un antico palco della commedia dell’arte, il quale, a seconda delle scene, si trasforma in balcone, disimpegno o interno casa di don Bartolo. La rappresentazione si mantiene fedele al’immaginario presente ne “Il Barbiere di Siviglia”, ma spiccheranno, in particolar modo le burle, le gag e l’estrema energia dettata dall’amore e da quello spirito vitale giovanile che tutta l’opera sprigiona. ” Per questo è stato scelto un cast di attori cantanti che agiranno in particolari ambientazioni. La piazza di Siviglia è composta da giganteschi ventagli, uno dei quali è il balcone da cui Rosina manda i suoi messaggi al Conte d’Almaviva. La casa di Bartolo, con il balcone visto dall’interno è una gigantesca sala giochi dove cavalli a Dondolo, pezzi di domino, fionde e varie frivolezze tengono Bartolo nel suo sogno, alla Peter Pan, di possedere tutto e tutti. Un alchimista in un mondo senza tempo, dove l’orologio viene mosso al contrario da due bambole meccaniche che tutto osservano e commentano. I Pupet Mecanique, oggetto ludico tipico del periodo settecentesco, corrispondente a bambole meccaniche di altezza umana, saranno così utilizzati: statua il primo tempo, nella piazza di Siviglia e bambole meccaniche nel secondo tempo, in casa di Bartolo. Il loro contraddittorio comico sarà la vera natura dei personaggi, con quello che veramente pensano, ma che non rivelano. Troneggia su tutto un gigantesco orologio che funziona al contrario, quasi a dire come Rossini “e il cervello poverello si riduce ad impazzar”. Molti gli artefici e i motori nascosti della girandola di situazioni che renderanno questo Barbiere imprevedibilmente ed estrosamente comico, accompagnati da classicità e armonia che garantiscono una “sazietà dei sensi”. Come avrebbe detto Rossini a Parigi “ C’est fou“. Anche quest´anno viene riproposta La Lirica dei Sensi, grazie alla collaborazione con Culti, produttore di essenze e aromi che rappresentano le miscele mediterranee delle piazze a Siviglia. . .  
   
 

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