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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Ottobre 2006
 
   
  AL PICCOLO TEATRO CONTINUA IL VIAGGIO DI PETER BROOK ATTRAVERSO IL TEATRO SUDAFRICANO “SIZWE BANZI EST MORT”UN GRIDO CONTRO L’APARTHEID

 
   
  Milano, 30 ottobre 2006 - Prosegue il Festival del Teatro d’Europa e approda a Milano, sul palcoscenico del Teatro Strehler, dal 15 al 25 novembre 2006, Sizwe Banzi est mort, per la regia di Peter Brook. E’ la prima messa in scena in Francia per questo testo scritto negli anni Settanta da un autore bianco e due neri: un teatro storicamente legato al periodo dell’apartheid nel Sud-africa, poiché scritto e rappresentato nelle townships, riserve urbane dove furono relegati i neri. Un teatro nato dalla vita quotidiana di queste città-ghetto, fatto essenzialmente dagli elementi della vita reale delle popolazioni nere. Sizwe Banzi est mort, che il suo autore definì “il più efficace atto d’accusa contro l’apertheid”, è la storia di uno scambio di identità dai tratti pirandelliani: un racconto ricco di humor e di leggerezza. Fugard è autore del romanzo da cui è tratto Il suo nome è Tsotsi, Oscar 2006 per il miglior film straniero. Lo spettacolo è recitato in francese con sovratitoli in italiano. Il teatro delle townships “Un vero momento di teatro non può che essere vissuto nel momento stesso in cui si realizza – non ieri, non domani. Il pubblico è sempre presente. E’ questo aspetto funzionale che distingue il teatro dalle altre forme d’arte. Il teatro delle townships del Sud-africa rappresenta un esempio prezioso di ciò che l’immediato può offrire al teatro. Esso è nato dalla vita di strada, in città diverse dalle altre, le townships, i ghetti dell’apartheid. Questo è un teatro dalla natura molto specifica, ciò che ha prodotto in passato ci tocca oggi nella stessa misura per la precisione della sua forza derisoria, ahimè premonitrice”. Peter Brook .  
   
 

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